Sahara.it

Sahara.it

il sito dedicato al sahara, alle sue genti ed ai suoi viaggiatori

Notti Gelide, ecco la soluzione

– Posted in: 4×4, Tecnica

By RoboGabr’Aoun
Originally Posted Saturday, March 8, 2008

NOTTI GELIDE IN TENDA?

ECCO LA SOLUZIONE

 

Di Robo Gabr’Aoun

…Viaggiare, viaggiare…sempre più spesso i possessori di 4×4 coniugano il piacere di guidare il proprio mezzo nell’ambiente a lui consono, ovvero le vie sterrate, con quello della scoperta. Impervie mulattiere di montagna, piste desertiche, mari di sabbia o ancora gelide pianure nordiche, steppe innevate. Insomma viaggiare, percorrere il nostro meraviglioso Mondo alla guida dell’inseparabile “tuttoterreno”, l’auto che non è più solo un veicolo ma diventa nella maggior parte dei casi una vera e propria casa viaggiante, in cui si stivano bagagli, riserve, in cui si prepara il cibo, in cui si dorme.

E, proprio per la ricerca di luoghi estremi, tutta l’attenzione va alla preparazione del mezzo; l’assetto, la ripartizione dei carichi, la messa a punto certosina, il contenimento dei pesi, tutti fattori vitali, indispensabili per riuscire a vivere luoghi altrimenti irraggiungibili. E, naturalmente, tutto questo sacrificando il comfort.

La mia Camilla, un Toyota Land Cruiser, è sicuramente “preparata” ad affrontare gli strapazzi degli itinerari desertici. Ma, dopo anni ed anni di dune, piste e polvere, ho trovato un escamotage per portarmi in viaggio anche un po’ di… “calore”, un’idea utile non solo in deserto ma anche nei viaggi tra i ghiacci d’Islanda, nei week end sulle nostre sterrate alpine, insomma un po’ ovunque.

…vi racconto:

Lo so, è vero che il miglior giaciglio nel deserto è la nuda sabbia, all’aperto, con la classica coperta di stelle a riempire occhi ed anima… Ma è altrettanto vero che, durante i mesi invernali, le temperature notturne raggiungono picchi considerevoli verso le quote più basse della scala del termometro; in dicembre e gennaio non è raro ritrovarsi a pernottare con una temperatura esterna di diversi gradi centigradi sotto lo zero, con tanto di dune brinate all’alba, mani che letteralmente si “incollano” ai pioli delle scale della fida Air Camping per il gelo, bottiglie d’acqua allo stato solido e via dicendo. A tali gradienti posso garantire, perché personalmente provato e riprovato, che molto della poesia insita nel dormire all’addiaccio in Sahara va perduta tra i tremori di membra intorpidite per il freddo. Oh certo, c’è rimedio: una buona coperta o un ottimo sacco letto da montagna risolvono egregiamente il problema, e l’interno della tenda, specie se si tratta di tende da tetto, trattiene quel poco di calore che il fiato degli occupanti genera, mitigando un minimo il gelo. Rimane il problema dei due momenti “drammatici”, quelli rispettivamente della svestizione serale e della vestizione mattutina, con lo shock di uscire dal bozzolo caldo di un sacco a pelo in piuma magari ignudi per ricoprirsi con indumenti cristallizzati dal freddo della notte appena trascorsa.

Tutto sicuramente e tranquillamente superabile, siamo d’accordo e tutto ampiamente ripagato dal puro e semplice “essere lì dove siamo”. Ma, certo, se ci fosse un po’ di calore in più mica sarebbe male no? Così, pensando a questa problematica, con il personale tecnico della CONTEC TURBO di Alba, specialisti in alta tecnologia per auto, abbiamo messo a punto una soluzione che migliora nettamente il comfort del pernottamento in tenda, mediante l’utilizzo di un bruciatore WEBASTO opportunamente adattato all’uso.

Esaminiamo innanzi tutto questa meraviglia di micromotore…

Il bruciatore, un oggetto minuscolo, un parallelepipedo di 40x20x20 del peso di circa 2, 5 chilogrammi, è una vera e propria “chicca” di tecnica. Si tratta di un motore a gasolio (o a benzina, esistono in entrambe le varianti) che produce un soffio di aria calda potentissimo, convogliabile ovunque si desideri mediante tubature termiche flessibili (super leggere) del diametro di 6 cm.

Il bruciatore, nato per riscaldare l’abitacolo di autotreni e camper, trae alimentazione elettrica dall’accumulatore del veicolo, e dallo stesso ricava l’energia per muovere la ventola interna che produce il soffio d’aria, mentre il carburante preposto a riscaldare la stessa viene prelevato direttamente dal serbatoio principale del mezzo mediante l’ausilio di una micro-pompa a membrana. La raffinatezza (e sicurezza…): il bruciatore ha un sistema integrato di controllo del voltaggio dell’accumulatore da cui trae energia, che impedisce il funzionamento del riscaldatore in presenza di tensioni inferiori agli 11 volt, apposta per preservare la messa in moto del veicolo da sorprese. Il consumo di tensione è minimo, prossimo allo zero. L’intero gruppo bruciatore-pompa carburante necessita di una collocazione stagna, riparata dalla polvere e dall’acqua.

Essendo, pur se in miniatura, un motore a scoppio, necessita di un tubo di scarico e di una presa d’aria. Ci si trova dunque a gestire una vera e propria minuscola marmitta (con tanto di silenziatore) ed un microscopico snorkel. Dal corpo del bruciatore, per finire, devono partire poi i due grandi tubi diametro 6 cm preposti uno all’aspirazione dell’aria da riscaldare, l’altro all’emissione della stessa riscaldata. Ultima cosa i due cavi vitali del marchingenio: quello dell’alimentazione elettrica e quello, di diametro piccolissimo, dell’alimentazione carburante.

Raccontata così si può avere l’impressione di ritrovarsi d’innanzi ad un gigantesco “ambaradan”, ingombrante, delicato, pesante, sicuramente poco adatto agli strapazzi della pista. In realtà si tratta di un aggeggio maneggevole, robusto, perfettamente adattabile al diporto sahariano ed al fuoristrada in generale, anche quello più pesante.

La presenza della marmitta di scarico impedisce, ovviamente, la sistemazione del bruciatore all’interno del veicolo (a meno che si voglia fare un foro nella carrozzeria, ma non è il caso…).

Abbiamo optato per l’utilizzo di una piccola VALIGIA DA MOTOCICLETTA, a tenuta stagna, di robusta plastica, fissata con una solida piastra in alluminio direttamente su due barre portabagagli ancorate al tetto del Land Cruiser nella porzione POSTERIORE del tetto, dietro la tenda OVERLAND, come ulteriore protezione dalla polvere di eventuali veicoli che precedano. Dopo aver praticato tutti i fori necessari nel corpo della valigia il bruciatore Webasto e la pompa ad esso collegata sono stati entrambi avvitati a valigia, piastra e barre portatutto, a formare un corpo unico. La pompa è stata dotata di silent block a prevenzione di rotture causate dalle vibrazioni. Dal fondo della valigia partono anche i tubi da 6cm ed i cavi di alimentazione. Per quanto concerne l’alimentazione carburante ho preferito installare un micro serbatoio in plastica da 4 litri, alloggiato all’interno del cerchione della seconda ruota di scorta, anch’essa ancorata alle barre proprio a fianco del contenitore del bruciatore. Il cavo elettrico invece è stato fatto correre lungo la bagagliera fino alla porzione anteriore del Toyota, per poi discendere lungo il montante del parabrezza e raggiungere la batteria dalla fessura tra cofano motore e mascherina del parabrezza. La marmitta ed il silenziatore sono stati fissati tra barre portatutto e tetto dell’auto, con bocca d’emissione rivolta all’indietro. Lo stesso dicasi per il condotto d’aspirazione dell’aria.

Veniamo alla parte più complessa, ovvero convogliare l’aria riscaldata all’interno della tenda Overland, ripiegata sul tetto in due parti come la cara vecchia Air Camping di cui è degna erede.

Sono stati praticati, sul fondo in legno della tenda, due fori diametro 6 cm, in prossimità del suo bordo esterno mediano, sulla parte non basculante della tenda, quella ancorata alla bagagliera tanto per intenderci. Due spessi manicotti in metallo (la plastica fonderebbe per il calore) curvati a gomito di 75 gradi sono stati inseriti nei fori e fissati con ghiere metalliche imbullonate. Entrambi i manicotti sporgono all’interno della tenda di appena 5 centimetri, a lato del materasso, in posizione tale da non interferire con lo scheletro d’alluminio della tenda durante i movimenti di apertura e chiusura della tenda stessa. Ai due manicotti sono stati collegati i tubi di presa aria e mandata aria calda, provenienti dal bruciatore posto nella vicina valigia, mediante fascette a vite di grande diametro. All’interno del tubo di presa aria passano anche i cavi elettrici che, fuoriuscendo dal manicotto all’interno della tenda, collegano al bruciatore una piccola scatola comandi, con un termostato e l’interruttore di accensione dell’impianto di riscaldamento. Ed è tutto: basta accendere, impostare la temperatura sulla scatola comando ed in meno di 4 minuti all’interno della Overland si hanno 20 gradi centigradi con temperature esterne prossime allo zero. Il rumore del bruciatore è trascurabile, direi impercettibile. Lo stesso dicasi per i “respiri” della membrana della pompa, che risucchia il gasolio utile a riscaldare l’aria. Solo la ventola che spinge l’aria calda è lievemente rumorosa, ma sopportabile. I consumi: oserei dire ridicoli; per un funzionamento di 8 ore a notte in una ventina di giorni di viaggio si ha un consumo di circa un litro di carburante (!!), mentre il consumo energetico del motorino 12 volt della ventola è ininfluente.

Personalmente non ho mai utilizzato il riscaldatore in modo continuativo per tutta la notte, preferendo riscaldare l’interno della tenda qualche minuto prima del mio ritiro, spogliarmi al caldo e magari leggere un buon libro (dai cavi che alimentano la scatola comandi del webasto è stato anche ricavato un punto luce per l’interno della tenda, flessibile ed orientabile), spegnerlo nel corso della notte per impostarne la riaccensione una mezz’ora prima della levata, in modo da potersi rivestire in un clima confortevole (e con i vestiti caldi). In caso di notti molto fredde, inoltre, in cui il fiato di chi dorme provoca la ben nota condensa all’interno dei teli tenda, il webasto ha il pregio di ASCIUGARE l’interno in pochi minuti, permettendo una chiusura della tenda stessa in tempi rapidi, senza dover attendere il sole per eliminare le gocce dall’interno e l’eventuale brina dall’esterno dei teli. La temperatura è programmabile fino ad un massimo di 30 gradi, ma garantisco che già a 22 si fa la sauna, per l’ambiente ridotto rispetto al potente getto di aria calda.

E per ripartire? Bisogna smontare e scollegare qualcosa? Assolutamente no; basta mettere la scatola comando tra i materassi, in posizione protetta, spegnere il termostato, piegare la tenda e si va, tutto a posto. Lo scarico dell’impianto è automatizzato e non c’è pista che possa impensierire il bruciatore, se reso ben stagno. Unica accortezza: se, come nel mio caso, si opta per utilizzare un serbatoio carburante esterno, preoccuparsi di munirlo di una valvola di sfiato, da tenere saldamente chiusa durante la marcia e spalancata quando il bruciatore è in funzione, a garantire un flusso ottimale del carburante.

Accidenti, certo che è una pacchia dormire al caldo. Certo, a cena si battono i denti, ma poi…

A cena si battono i denti? Ma certo che no! Perché basta dotarsi di un igloo da campo base (senza catino sul fondo, per intenderci, se ne trovano a meno di 100 eu con ampiezza di 5 metri per 2 e 2 metri di altezza, peso meno di 10 chili…), procurarsi uno spezzone di tubo Webasto di circa 5 metri (che riavvolto sta all’interno di un sacchetto da spesa, peso circa 300 grammi…), applicare al tubo di mandata aria calda (quello che va alla tenda) una speciale VALVOLA DI SNODO (sempre Webasto, plastica, peso circa 200 grammi) che permette di inviare il flusso di aria riscaldata in direzioni diverse, applicare il nostro bel tubone da 5 metri alla valvola e piazzare l’opposta estremità nell’igloo…E si cena con 20 gradi, comodamente in 8/10 persone con tanto di tavoli, sedie ecc ecc., il massimo in situazioni di freddo intenso (magari in luoghi privi di legna da ardere) o di forte vento. Il massimo del confort con il minimo del peso. E se per viaggiare non si usa una tenda da tetto ma un normale igloo? Nessun problema, anzi, tutto ancor più semplice: si tiene il Webasto nella valigia portatile, lo si collega alla sera in campo tramite due morsetti a pinza direttamente alla batteria e con un opportuno tubicino al serbatoio dell’auto (direttamente dal bocchettone), si inseriscono i due tubi (presa e mandata) all’interno dell’igloo dalla cerniera d’ingresso lasciata leggermente aperta e voilà, il gioco è fatto!

Veniamo ai costi; il bruciatore, nudo e privo di accessori, si aggira sui 900 Euro. Tubazioni, raccordi, marmitta, cablaggi e silenziatori vari sono altri 200 euro circa. Il tempo di montaggio ed installazione è lungo, occorre quasi una giornata di lavoro eseguito da personale capace.

Non occorre manutenzione particolare. A fine viaggio occorre solo far “girare” il bruciatore chiudendo l’alimentazione carburante, in modo da consumare completamente quello contenuto nell’apparato, ad evitare la corrosione di membrane e guarnizioni durante i lunghi periodi di inutilizzo.

I riscaldatori Webasto sono in vendita presso i migliori centri specializzati per auto, camper e fuoristrada. La Contec Turbo di Alba è specialista nel settore.

0 comments… add one

Leave a Comment