By Dr. Marco Innocenti
Originally Posted Wednesday, January 23, 2008
Frattura di clavicola. By Marko caoos@hotmail.com Dr. Marco Innocenti
La frattura della clavicola è un trauma frequente negli sport da contatto e in quelli dove le cadute sono frequenti, ciclismo, sci, motociclismo, ippica. La maggior parte di esse si verifica infatti in seguito a contrasti o violente cadute sulla spalla o sulla mano ipertesa. Raramente anche un violento trauma diretto alla clavicola può causarne la frattura.
Nei nostri viaggi, sono particolarmente a rischio i motociclisti.
La frattura può essere composta, scomposta a 2 frammenti o più frammenti, ma questo non vuole essere un manuale di medicina, lo scopo è capire cosa fare quando un motociclista cade, o un amico scivola semplicemente a terra in modo violento e rompe la clavicola nel bel mezzo del sahara.
Già ma come facciamo a capire se ha rotto o no la clavicola? Di solito il paziente sente crack, in effetti chi rompe una clavicola di solito lo sa prima degli altri, al massimo non sa che si tratta della clavicola, ma di sicuro vi dice che ha rotto qualcosa. La zona della clavicola si gonfia, si avverte del dolore molto intenso in sede di frattura, si sentono dei rumori, uno sfregamento interno mentre si muove l’arto superiore coinvolto. Palpando la zona lesa si avverte uno scalino, talvolta un buco, e dolore. Confrontate sempre con il lato sano, vi accorgerete subito se e’ rotta.
Non disperate, a meno che siate dei motociclisti solitari in mezzo al sahara.. Già perchè non tutti riescono ancora a guidare, soprattutto a risollevare la moto e rimontare in sella, anche se ho incontrato persone con un forte stato d’animo, una tempra tale da farle compiere imprese impossibili, risollevare la moto e rimettersi alla guida.
Tentate l’impresa solo se è una questione di sopravvivenza.
Per non sentire dolore dovete spostare le spalle indietro, questo mette in tensione gruppi muscolari tanto da riallineare la clavicola rotta. Fate una prova, vi sdraiate a terra e lasciate cadere le spalla fino a toccare il terreno, ora dovreste mantenere questa posizione; pressoché impossibile da mantenere a lungo, soprattutto se vi rimetterete alla guida; sarà necessario una tutela esterna affinchè vi condizioni tale posizione.
Il bendaggio a tale scopo si chiama bendaggio a “otto” perchè fa un otto intorno alle spalle. Esistono altre tutele come il “sobar” il bendaggio “BSO”, ma sono difficili da riprodurre, cosa invece fattibile con il bendaggio a otto.
Se fate parte di un gruppo di motociclsti organizzato, magari anche con appoggio di un veicolo, conviene portarsi qualche bendaggio a otto nella cassetta di pronto soccorso, occupano poco spazio e poco costosi.
Bendaggio a otto preconfezionato
Costruirlo non è difficile, fate assumere il paziente una posizione eretta, con le mani posteriormente sui fianchi, automaticamente le spalle vanno indietro.
Procuratevi della stoffa non elastica, lunga almeno 140-200cm a seconda della corporatura.
Potreste usare anche dei pantaloni in terinda o cotone, ripiegateli su loro stessi in modo tale da aumentare lo spessore senza rinunciare alla lunghezza. Tenendo il cavallo dietro al collo, i tubulari fasciano le spalle passando sotto le ascelle, ricordate di arrotolate i tubulari o ripiegateli su loro stessi cosi da aumentare lo spessore degli stessi creando una sorta di imbottitura, quindi si legano dietro al torace.
Con dei lacci, unite il nodo dietro al torace con la parte di cavallo dietro al collo, dovete sentire solo una leggera trazione data dalle bratelle sulla clavicola, e le spalle saranno mantenute retroposte dal bendaggio. L’ideale sarebbe confezionare il bendaggio direttamente sul corpo privo di vestiti, da non doverlo rifare ogni volta che vi cambiate. Il bendaggio tende a smollarsi, quindi ogni 2 giorni va tirato, se lo rilasciate tenete sempre le spalle retroposte, mantenendo le mani posteriormente sui fianchi.
Non sollevate pesi, assumente degli antidolorifici per il dolore, di notte dovrete dormire supini.
E’ possibile che se il bendaggio è troppo tirato, dopo un po’ avvertirete le mani informicolarsi, diventare fredde, si gonfiano, questo per via del fatto che sotto le ascelle vi scorrono vasi e nervi, quindi possono essere compressi dal bendaggio stesso. E’ necessario trovare un giusto equilibrio di trazione, e se sentite le mani informicolarsi provate a muovere le mani i gomiti, allargate il passaggio a livello delle ascelle, se non tollerato dal paziente allentate la tensione
Se decidete di risalire in sella, assicuratevi di poter guidare e far fronte a tutti i pericoli nella guida fuoristrada in motocicletta. Ad ogni buca la clavicola vi farà molto male, cosi anche quando stringerete il manubrio, la guida in piedi sulle pedane è pressoché impossibile, questo vi può far perdere il controllo del veicolo peggiorando ulteriormente la situazione, per cui se è possibile, non fate gli eroi, cedete il veicolo, altrimenti fate molta attenzione e proseguite piano.
Importante è prevenire la frattura di clavicola, le pettorine sono utili, soprattutto quelle con il rinforzo alla clavicola, ma è possibile rompersi la clavicola pur indossando la pettorina se l’energia è importante, comunque è sempre meglio indossarla, e non fate come un nostro amico sahariano che ha sempre sostenuto l’inutilità della pettorina, perchè poi sono dolori…lui ne sa qualcosa, ecco una sua recente foto.
Lussazione acromio-claveare
Con lo stesso meccanismo traumatico, caduta sulla spalla, è possibile che la clavicola invece di rompersi si lussa, cioè esce dalla sua sede nel suo estremo laterale.
Ci sono diversi gradi di gravità della lesione a seconda dei legamenti interessati; anche in questo la diagnosi è facile, basta spogliare il malcapitato e controllore visivamente la clavicola, vi accorgerete che l’estremo laterale è impennato, e rispetto all’altra spalla compare uno scalino.
Se schiacciate la clavicola in corrispondenza dello scalino, oltre che scatenare dolore, si mete in posizione giusta ma appena mollate risale, come un tasto del pianoforte
Test del tasto del pianoforte:
In questo caso sarà più facile ritornare in sella, rispetto alla frattura di clavicola, anche se è necessario valutare sempre la gravità della situazione e la pericolosità della guida motociclistica in fuoristrada, se avete la possibilità di cedere la moto, non fate gli eroi.
In questo caso il bendaggio a otto non serve a nulla, vedrete che il motociclista già adotta un atteggiamento di difesa, antalgico, si tiene la mano con il gomito flesso e il braccio vicino al torace, quindi basta semplicemente fargli conservare questa posizione con un telo.
E’ possibile aggiungere dei cerotti sopra la clavicola lussata per contrastare la sua fuoriuscita, ma fatelo solo se avete del cerotto largo medico, quello rosa traforato, o del tensoplast sport, perchè altri potrebbero avere una colla che danneggia la cute.
Se nel vostro gruppo c’è un medico o altra figura sanitaria, dovrebbe essere in grado di confezionare un bendaggio dinamico per la lussazione acromio-claveare, o avere con se il tutore apposito
Entrambe queste lesioni devono essere rivalutate e trattate in ambiente ospedaliero specialistico, sono lesioni che se isolate non mettono a repentaglio la vita, quindi possono essere rivalutate una volta rientrati dal viaggio.