Ottobre 2011, torno in Sudan per vedere Berenice, fa molto caldo ma e’ un’occasione che non voglio perdere.
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Ottobre 2011, torno in Sudan per vedere Berenice, fa molto caldo ma e’ un’occasione che non voglio perdere.
Sabato 25 ottobre 2008 finalmente si parte per questa nuova avventura nel deserto libico. In questo viaggio non siamo col solito gruppo di amici, quindi siamo curiosi di vedere come ci troveremo con i nuovi colleghi di avventura; infatti per ora ne conosciamo solo un paio. Saliti in nave incontriamo i nostri nuovi compagni di viaggio: in totale siamo una decina ( quasi un mega-gruppo ).
Mentre sto scrivendo questi appunti del viaggio da noi effettuato nell’ottobre del 2004, leggo su sahara.it il bellissimo resoconto di Stefano Laberio che ha percorso gli stessi luoghi quasi in contemporanea con noi.
Comunque vado avanti, se non altro servirà a chi lo legge per avere la visione dei luoghi e e delle sensazioni da due prospettive diverse anche se gli occhi sono gli stessi, cioè di persone che amano in maniera viscerale il Sahara.
-Plinio il Vecchio afferma nella sua celebre “Storia Naturale” (Historia Naturalis) che le città tolemaiche situate nella regione Nord Africana della “Trogloditica” e chiamate col nome di Berenice sono tre (lib. VI: 169, 170 e 171; si veda anche lib. II: 183, VI: 103 e 168):
Sulle tracce degli esploratori e degli archeologi che ci hanno preceduto cercheremo di guadagnare la via per Berenice ed i tumuli del cratere di Onib, non senza avventurarci anche in percorsi alternativi ed inediti che speriamo ci offrano l’opportunità di imbatterci in nuovi ritrovamenti, rinvenendo ulteriori pozzi, villaggi Beja o resti di antichi insediamenti minerari che lontani dalle principali vie carovaniere e di trasporto delle merci e dell’oro magari ancora oggi si sono preservati dallo sguardo curioso degli avventurieri. A quel punto non ci rimarrà che rientrare puntando ad ovest la strada ferrata che unisce, nemmeno fosse un sogno !, Wadi Halfa a Khartum; passando prima per l’avamposto di fort Murrat e successivamente per le miniere di Umm Nabari, intersecheremo la ferrovia all’altezza della stazione numero 6 che si erge nel vuoto totale a 360° nell’orizzonte, e da lì, tagliando ancora il deserto, raggiungeremo le rive del Nilo per gustarci prima delle luci del tramonto Karima e le sue grandiosità.
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