Capitano William Newton “Bill” Lancaster (14 febbraio 1898 – 20 aprile 1933, Tanezrouft, Algeria) è stato un aviatore britannico pionieristico.
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Capitano William Newton “Bill” Lancaster (14 febbraio 1898 – 20 aprile 1933, Tanezrouft, Algeria) è stato un aviatore britannico pionieristico.
E’ dai primi viaggi all’Algeria che nasce il mio personale innamoramento per quel paese e una delle prime conseguenze ne è stato il fatto che ho cercato di “misurare” quella sensazione di familiarità cercando qua e là maggiori informazioni, le più disparate, sugli avvenimenti recenti e meno recenti che comunque ne hanno legato in qualche modo la storia alla nostra dimensione. E questo nell’accezione di Algeria-paese mediterraneo. E’ così che due anni or sono ho incontrato, quasi per caso, “Il sillogismo imperfetto” pubblicato nel 2007 da Mursia, autore Gianfranco Peroncini.
Iniziamo questo giretto sahariano con lo scopo di raggiungere quel fortino sulla 953 in pieno erg chech, il Bordj Flye Sainte Marie.
Al momento siamo soli, ma presto si fa la conoscenza di altre famiglie abituate a girellare qua e la con i propri figli…
Ancora una volta studiamo la Michelin 741 per individuare il percorso che ci porterà a scoprire nuove mete nella zona orientale dell’Algeria. Alcune località previste non sono per noi nuove, avendole già raggiunte in precedenti viaggi, ma il tragitto è nell’insieme originale e stimolante.
In poco più di due settimane esploreremo aree dai nomi mitici e che hanno fatto la storia dei viaggiatori sahariani.
Il nostro gruppo è costituito da una mezza dozzina di auto e tutti i partecipanti sono esperti conoscitori della guida su sabbia e dell’orientamento; questo faciliterà molto la nostra nuova avventura.
By Marius Originally Posted Sunday, November 8, 2009 Gennaio 1992 L’Algeria ha preso fuoco Quell’anno volevo andare in Libia, ma avevo incontrato troppe difficoltà per mettere in piedi il viaggio. I compagni di avventura sembravano timorosi di entrare nella terra di Muammar el-Kaddafi, che in quell’epoca non aveva le porte aperte come oggi e in [...]
23.12.2007 Sbarco in Africa del Nord
Arrivo a Tunisi alle 7.30 con il traghetto partito da Salerno il 21 Dicembre a mezzanotte. Dogana abbastanza veloce, alle 10.30 visitiamo Cartagine e il teatro romano e poi decidiamo di andare a Kairouan a fare acquisti di tappeti. Il suk è bello ma non come Marrakech. Poi via per Gabes attraverso uliveti sconfinati. Alle 18:00 fa buio e decidiamo di accamparci nel porticciolo di Sakira a 60 km da Gabes. Alle 22.30 arriva la polizia e si mettono a ispezionare la macchina mentre dormiamo. Ci svegliamo mentre comunicano la targa con la radio. Dopo una chiacchierata tra Fabri con la testa fuori della tenda e il poliziotto 2 metri più in basso, tutto ok. Poi il gendarme resta a fare la guardia al campo fino al mattino, sorprendente.
Da tempo volevo spingermi molto più a sud, oltre il deserto dell’Hoggar nel Sahara Algerino. Due miei amici Enrico e Riccardo dovevano raggiungere con un fuoristrada la Missione dei Fratelli della Sacra Famiglia nello sperduto villaggio di Nanorò in Burkina Faso, in quell’Africa “nera” forse poco conosciuta ai motociclisti e non facile da raggiungere, ed io con la mia moto decisi di seguirli in questo lungo viaggio.
Bismillah! Chi c’è c’è, chi non c’è si affretti, si parte. Lo zainetto in spalla, le scarpe tipo barca modello ‘Dingo’, il vecchio manico di una scopa come bastone, Moussà parte, noi dietro di lui. Davanti un nuovo giorno. Bellissima luce, cielo terso, non un filo di vento. Il plateau si apre a davanti a noi in un grandioso anfiteatro. Lo spettacolo lo dirige la natura.
Sono partita con una grande voglia: più che di vedere e di visitare, l’ambizione era di ‘vivere’ questo meraviglioso posto. Di vivere nella natura e di partecipare allo svolgersi di ogni momento, di ogni giorno, abbandonandomi ai ritmi imposti dalla marcia, dalle soste, dalle pause con i datteri e dal rito del thè
14 agosto – Questa mattina ad accompagnarci nel tour alla guelta di Archei non è stato il vecchio con il bastone, ma il suo aiutante di ieri il quale, giunto in prossimità del laghetto dove si abbeverano i cammelli e nuotano i coccodrilli, si è sfilato i pantaloni e si è tranquillamente immerso nell’acqua invitandoci a fare lo stesso per giungere sull’altra riva ed iniziare il percorso. Immaginatevi la nostra sorpresa, visto che ieri scherzavamo su quanto fosse poco profumata quella stessa acqua e sull’impossibilità di immergerci anche solo un dito: bè, oggi ci siamo immersi sin quasi alla vita, sfidando anche un accesso roccioso precario che ha richiesto l’aiuto degli uomini del gruppo per la discesa e la risalita … Per fortuna il bagno melmoso è stato compensato dal bellissimo paesaggio che si è aperto davanti a noi dopo aver attraversato qualche passaggio roccioso…
Alla scoperta dell’ arte rupestre nel massiccio di Ti-n-Missao, Di ritorno da questo riuscito e interessante viaggio, vi riassumo brevemente alcune tra le circostanze più interessanti, al fine di contribuire a quel meccanismo di scambio di informazioni, che avete per primi attuato nei miei confronti.
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