By Massimo Grassi
Originally Posted Friday, October 10, 2008
DESERT DRIVER TEST -TUNISIA SET 08
Ancora una volta l’ago della nostra bussola punta in direzione della Tunisia dove, esclusi i trasferimenti stradali, trascorreremo i prossimi sette giorni completamenti immersi nel deserto del Grand Erg Orientale. Questo viaggio sicuramente con un sapore diverso da tutti gli altri già effettuati in precedenza non ha una meta precisa, anche se in effetti esiste un’itinerario di massima che ci dovrebbe portare da Douz a Ksar Ghilane e poi ad Ain Ouadette per risalire verso Tembaine fino a Sabria, quindi si intuisce subito che lo scopo principe non è arrivare da qualche parte ma stare più tempo possibile nel deserto in modo da poter provare o testare, come anticipa già di fatto il titolo, le capacità di guida di chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di esperienza con la possibilità per chi ci è stato già altre volte di continuare ad allenarsi in questa splendida palestra magari testando eventuali modifiche o particolari preparazioni del fuoristrada in vista di un viaggio più impegnativo.
20 Settembre
Sono le 10,30 quando partiamo da Reggio Calabria per raggiungere Palermo, dove prenderemo la nave che ci porterà in Tunisia, sicuramente siamo in largo anticipo ma è grazie a questo che riusciamo a risolvere un piccolo problema che ci raggiunge quando siamo a Messina. Lo scenario della ME-PA è sempre uguale con l’incantevole sfondo delle isole Eolie nel mare di Milazzo. Al porto di Palermo troviamo ormeggiata una nave della Costa Crociere per cui il piazzale antistante la dogana è tutto transennato quindi facciamo un po di strada per completare le pratiche di check-in che fortunatamente si risolvono in un paio di minuti, anche i controlli all’imbarco sono velocissimi e partiamo in perfetto orario.
21 Settembre
Arriviamo al porto di Tunisi e sbarchiamo senza il consueto controllo di polizia sulla nave, forse perchè eravamo in pochi, in dogana pochi controlli formali ma nonostante ciò perdiamo un po di tempo per la confusione creata dagli addetti, il tempo di rabboccare i serbatoi e prendiamo l’autostrada verso sud, fermata ad El Jem per il pranzo e qualche foto all’anfiteatro romano, la destinazione è Douz dove arriviamo al tramonto dopo aver fatto rifornimento di gasolio ed acqua anticipando il tempo per domani quando inizieremo ad entrare nel deserto.
22 Settembre
Ancora è buio quando ci svegliamo in hotel a Douz, una ricca colazione e siamo pronti per iniziare questa nuova avventura. I novizi di questo viaggio sono Gianni e Marcello su HDJ 80, Giancarlo e la nostra mascotte Omar (12 anni) su KDJ 95 poi ci sono gli immancabili Franco e Giovanna su HDJ 100 e per finire io (Massimo) Ida ed il nostro amico tunisino Hocine, che abbiamo conosciuto a marzo, su KDJ 120. Arriviamo a Ksar Ghilane dopo 100 Km di pista a tratti nascosta dalle dune, c’è un vento fastidioso che alza la sabbia facendola penetrare ovunque, fortunatamente un bagno alla sorgente dell’oasi ci permette di rinfrancarci. Dopo la pausa pranzo ci dirigiamo a sud verso l’oasi di Ain Essbat, un primo approccio con le dune del Grand Erg per iniziare a prendersi la mano ed a sera ci fermiamo al vicino campeggio con qualche piccola riparazione ad opera di Marcello, il meccanico ufficiale. Cena a base di pollo e patatine, mentre la serata si anima con musica e balli in compagnia degli altri ospiti del campeggio, ma la stanchezza che gioca brutti scherzi ci costringe a ritirarci nelle nostre tende per un meritato riposo.
23 Settembre
Sveglia con calma e colazione faraonica, Gianni dice che serve per caricarci, partiamo con il sole già alto e attachiamo le dune in direzione di El Mida, la sabbia è quasi impraticabile e facciamo fatica ad avanzare ma con la collaborazione paziente di tutti riusciamo a superare ostacoli che sembravano insormontabili, non vi dico il lavoro di pala, piastre, strops e vericello, abbiamo usato di tutto ma nonostante ciò il divertimento è stato ad alti livelli, riuscendo a testare anche il pallone per sollevare il mezzo di Franco. Giancarlo che è alla sua prima esperienza in assoluto di quida in fuoristrada inizia a provarci gusto mentre Gianni veterano nel fuoristrada su fango e neve parla già di modifiche al suo mezzo per il prossimo viaggio. Facciamo campo nei pressi di El Mida sotto un cielo stellato ed una temperatura di circa 30 gradi mentre di giorno si sfiorano i 40°.
24 Settembre
Stamattina sveglia alle 7,00 e colazione a base di cannoli siciliani preparati da me la sera prima ed è proprio il piacere
di stare a tavola che ci fa partire quando sono le 9,00. Arrivati ai piedi di El Mida, Omar si appassiona a fotografare uno scorpione, più avanti dopo un tratto di pista eccoci nuovamente a combattere contro le dune, ma purtroppo è un duello
ad armi impari perchè la morsa della sabbia è troppo forte con il caldo che fa la sua parte, pensate che c’è la necessità
di bere oltre 5 litri di acqua al giorno per fortuna ogni tanto troviamo un pianoro e ci riposiamo un poco bevendo qualche bevanda fresca per poi arrampicarci su altre dune che alla fine ci portano sulla pista per Tembaine abbondantemente nascosta dalle formazioni di sabbia che il vento di questi ultimi mesi ha modellato.
I fuoristrada che abbiamo preparato da tempo non ci danno alcuna noia a parte qualche plastica che ogni tanto si vede saltare e che serve legare con gli elastici, anche i piloti novelli ormai hanno preso padronanza di guida ed è un piacere vedere che seguono le mie tracce senza alcuna esitazione.
25 Settembre
Arrivati a Tembaine ci dirigiamo verso il pozzo per la consueta fotografia di gruppo ma all’orizzonte scorgiamo un accampamento di famiglie berbere i quali ci vengono incontro alla nostra sosta, strette di mano e scambio di sorrisi, lasciamo un po di farina, qualche pacco di sale e degli indumenti usati, Omar (12 anni) ma non solo lui, è felice di aver incontrato questa gente potendo così vivere personalmente anche questa esperienza.
Intanto proseguiamo il nostro viaggio risalendo verso il Parc du Jebil passiamo le ultime dune su una pista ben visibile mentre il nostro amico Hocine mi parla della nascita di una sorta di museo all’interno del parco dove ci fermiamo a chiedere se c’è possibilità di visitarlo, gli addetti ci spiegano che ancora è in allestimento e che una volta finito servono le autorizzazioni per poterlo vedere, ma dopo qualche insistenza da parte nostra acconsentono di buon grado spiegandoci che siamo i primi visitatori in assoluto ad entrare.
Non è grandissimo e contiene la rappresentazione della vita animale di quel territorio, una finestra aperta che ci consente di conoscere in maniera più approfondita la fauna che lo popola. Cerchiamo di contraccambiare alla loro concessione con qualche bottiglia di vino che rifiutatano per via del Ramadan in corso.
Proseguiamo verso Douz e prendiamo l’asfalto che ci conduce fino ad El Faouar, decidiamo di cercare un campeggio dove dormire ma quello conosciuto da Hocine non è ancora allestito quindi pernottiamo in un albergo appena dignitoso vicino casa sua.
26 Settembre
Partiti dall’albergo andiamo alla vicina casa di Hocine per conoscere la sua famiglia e per salutare, veniamo accolti in una stanza con dei tappeti e dei cuscinoni intorno alle pareti, una grande credenza con la televisione satellitare e due quadri che rappresentano uno il bosco l’altro i cervi sulla neve, forse per creare un effetto placebo del freddo che purtroppo però non è stato percepito, l’unica fonte di sollievo è un ventilatore a pale appeso al tetto. Dopo il thè alla menta le donne vanno al vicino mercato mentre noi andiamo a vedere la palmeria di propietà di Hocine, al nostro rientro troviamo Ida e Giovanna vestite a festa dalle donne tunisine con i costumi tradizionali, facciamo alcune foto per immortalare il momento e salutiamo dirigendoci verso Tozeur dove arriviamo per l’ora di pranzo.
In meno che non si dice siamo tutti in piscina per un bagno rigenerante e nel tardo pomeriggio approfittiamo per fare una passegiata in centro. Dopo cena stappiamo una bottiglia di prosecco consapevoli di aver vinto ancora una volta una piccola battaglia contro gli infiniti granelli di sabbia del deserto anche se per ragioni di tempo abbiamo dovuto modificare il percorso che avevamo sperato di fare.
27 Settembre
Rientriamo verso nord affrontando 500 km circa di asfalto fino a Tunisi sotto un’acqua battente incontrando alcuni incidenti dovuti alle condizioni meteorologiche, non ha smesso un attimo di piovere e la temperatura è precipitata a 16°. Ci fermiamo a Kairouan per comprare il pane berbero fatto al momento e poco più avanti consumiamo un pasto frugale. Arrivati a Tunisi abbiamo il tempo di fare una passeggiata a piedi fuori dall’hotel che risiede al centro, ma con poca soddisfazione per i negozi chiusi a causa del Ramadan, anche i servizi in hotel ne risentono di questa situazione.
Dopo cena andiamo a dormire presto e domani mattina andremo al porto a prendere la nave che ci riporterà in Italia.