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Traversata Mahrouga Germa (Libia) By Robogabraoun

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Robogabraoun
Originally Posted Sunday, December 31, 2000

TRAVERSATA MAHROUGA – GERMA (Libia)

a cura di RoboGabr’Aoun, A.Cara
Tempo necessario: giorni due.
Tracciato rilevato nel dicembre 1999


Traversata della Ramla Zellaf, corno orientale dell’Erg Awbari.
L’itinerario parte dal villaggio di Mahrouga, qualche km ad ovest dell’abitato di Brak.
L’imbocco della sterrata che conduce al limite meridionale dei giardini e quindi alle prime propaggini dell’Erg non si riconosce facilmente: l’estendersi delle coltivazioni ha praticamente cancellato il tracciato originario e costringe a diverse deviazioni fino al superamento di un piccolo oued parallelo al primo piccolo cordone di dune.
Si tenga comunque presente che la rotta giusta verso l’Erg deve passare attraverso i baraccamenti per animali posti a sud della strada principale Brak-Edri, e deve sfiorare il pilone Hertziano( classicamente rosso e bianco, in tralicciato metallico).
COORDINATE D’IMBOCCO:
N27 29 691-E 013 58 185 bivio
N27 29 488-E 013 58 027 baraccamenti
N27 29 279-E 013 57 587 pilone hertziano
N27 29 082-E 013 57 226 pista
Appena oltrepassata la linea dei giardini la pista conduce a tutto Sud e termina in una spianata di sabbia compatta in lieve salita.Sgonfiare pneumatici.Pressione consigliata:1 atm. Anteriori, 1,5 atm. Posteriori.
L’approccio alla sabbia è dolce; dopo alcune piccole dune l’itinerario si snoda a sud-est lungo una vasta piana sabbiosa che costeggia una distesa di palme di bassa statura.
Numerose tracce consentono di navigare senza problemi, e la consistenza della sabbia consente medie elevate.
Le palme scorrono sulla sinistra mentre a destra crescono i rilievi del primo cordone, orientato nord-ovest,sud-est.
Costeggiare il cordone fino a N 27 23 245-E 013 55 702. Si punta a tutto sud.
Sabbia molle subito oltre il primo cordone.Attenzione: i cordoni di qui in poi non si presentano come nell’ovest di Awbari; non si hanno catene dunarie intervallate da vaste valli, ma massicci successivi, in disposizione si direbbe casuale.Rarissime spianate e salite e discese in rapida successione.Numerose le zone di fech-fech,comunque facilmente intuibili dalla colorazione delle sabbie,improvvisamente chiarissime.
L’itinerario GPS qui proposto è fuori pista fino al lago di Tademka,e poi ancora fino a pochi km a nord di Gabraoun.Nel dicembre 99,in pieno periodo turistico, non abbiamo incrociato nessun altro mezzo né tracce di passaggi precedenti fino al cordone a Nord di Gabraoun.
N27 16 274 – E013 50 237
N27 10 197 – E013 49 310
N27 02 743 – E013 46 266
N27 00 776 – E013 44 482
N26 58 424 – E013 42 420
N26 57 621 – E013 41 417
N26 56 108 – E013 34 422

Tademka
Splendido specchio d’acqua circondato da giunchi e bassa vegetazione.
Una traccia si diparte da qui verso sud-ovest, in direzione di Oum El Hassan e Trouna,a circa 15 km.
Da Tademka il percorso diviene via via più difficoltoso.Mettere in preventivo numerosi insabbiamenti
Le dune sono sempre più ripide e si rendono necessarie numerose ricognizioni a piedi.
Mantenere la direzione verso N 26 50 904-E 013 34 422.
A questo punto ci si trova d’innanzi ad un vero muro di sabbia, il massiccio a nord della valle di Gabraoun.
Le creste più elevate sfiorano i 300 mt., ed il primo gradino del massiccio richiede attenzione: una salita ripidissima (terza ridotta a manetta con veloce innesto della seconda al primo scollinamento) con zoccolo terminale, un piccolo infossamento eolico da aggirare in contropendenza per prendere lo slancio verso la salita diretta, a destra, verso il culmine di questo primo meraviglioso gradino.Attenzione: la fine della salita può risultare pericolosa: non è in piano ed occorre fermarsi tenendosi sulla destra! A sinistra la sabbia è cedevole e scende a 45° verso il gassi:io stesso mi sono insabbiato qui in pericolosa pendenza laterale.Tenersi a DESTRA!
Si sale ancora verso destra su un pendio di 35° di sabbia molle da affrontare,ahimè, in diagonale appena accennato ma comunque impressionante:piena potenza; se il motore cala di giri girare le ruote verso valle,sempre a pieno regime, scendere e ritentare: non fermatevi a mezza costa:ribaltamento assicurato!
Una serie di creste taglienti e l’ultimo salto verso il culmine del massiccio:
Piccola salita, conca di sabbia molle di una trentina di metri.
Non fermatevi sulla crestina che la precede:non avrete potenza a sufficienza per superare quei trenta metri ripartendo di qui.
Io l’ho fatto per verificare a piedi dove scollinare più avanti e, ripartito, sono rimasto intrappolato nella conchetta: un’ora di piastre e strops per retrocedere!
Oltre la conca breve salita e piegare tutto a destra, verso un imbuto eolico dove si gira a mezza costa in velocità per ritornare tutto a sinistra verso l’ultimo siouf, tagliente, da affrontare in leggero diagonale per tuffarsi subito a destra a perpendicolo lungo la discesa verso Gabraoun, chiaramente visibile trecento metri in basso a sinistra(N 26 49 735 E 013 32 366)
PUNTI INTERMEDI TADEMKA-GABRAOUN:
N26 55 504 – E013 38 827
N26 54 856 – E013 37 857
N26 53 519 – E013 36 499
N26 52 900 – E013 35 972
N26 52 455 – E013 36 076
N26 49 735 – E013 32 366
Termine del fuori pista.Di qui è possibile seguire le innumerevoli tracce verso sud, lungo il vallone, fino a Mafou e Mandara.
Da Mafou è possibile compiere un tragitto più interessante piegando verso sud-ovest, affrontando il cordone dunario che chiude la valle ad ovest. Diversi km in contropendenza lieve, ma da non sottovalutare, per scavalcare il cordone in prossimità del lago di Oum El Mha, arrivandovi da Nord, scendendo lungo un importante pendio a due km dall’estremità settentrionale del lago.
N26 48 369 – E013 32 324
N26 47 828 – E013 30 881
N26 47 286 – E013 30 448
N26 46 906 – E013 29 350
N26 45 603 – E013 27 422
N26 44 927 – E013 25 803
N26 43 987 – E013 23 664
N26 42 571 – E013 19 877
N26 39 989 – E013 12 884
N26 38 090 – E013 10 259
N26 36 071 – E013 09 429
N26 33 878 – E013 08 253
N26 33 941 – E013 08 473

asfalto a Germa
Grandi spianate da Oum El Mha a Germa, con passaggi semplici e di scarso rilievo.
Attenzione alla velocità: le medie elevate (fino a 100 km/ora) possono indurre a sottovalutare piccoli dossi…è facile staccare tutte e quattro le ruote da terra con conseguenze spiacevoli per ammortizzatori ed occupanti!
La discesa verso l’Hajal è spettacolare:la falesia del Messak Settafet domina l’orizzonte Sud, e una immensa pianura in leggero declivio invita a sfruttare finalmente le marce alte del veicolo, magari spostandosi rasentando le basi dei massicci dunari, al di fuori dell’intrico delle tracce.
Attenzione: dopo l’ultimo cordone la sabbia lascia il posto ad una distesa mista di ghiaia e sabbia grossolana:ricordatevi di avere le ruote a basse atmosfere!
A Germa potrete usufruire delle comodità del Campo Attrezzato Irawan: docce calde e buoni pasti. Il campo è stato il primo ad essere aperto nell’Hajal. Ampio spazio per campeggiare.
Un consiglio: in prossimità dei laghi del sud, in particolare Oum El Mha e Mandara, usate la precauzione di utilizzare il clacson durante la salita delle dune.Proprio in vista di Oum El Mha, abituato alla solitudine meravigliosa dei giorni precedenti, affrontando una piccola dunetta a nord del lago ho rischiato un frontale con un fuoristrada tedesco che saliva la china dall’opposto versante a velocità sostenuta.Se fino a Gabraoun non v’era traccia di umanità, ad Oum El Mha ho trovato circa 100 (!!!) tende igloo, decine di veicoli e persino la gendarmeria nel giorno precedente il capodanno 2000. E tutti a scorrazzare in lungo ed in largo su e giù per le dune intorno al lago.Certo, Oum El Mha è uno spettacolo della natura, ma la bellezza selvaggia e la solitudine incontaminata dei laghi del nord, sicuramente meno accessibili dalle masse, sono l’essenza di questa traversata.
La prestazione motoristica è notevole, i passaggi decisamente impegnativi.
Non ascoltate chi predica circa l’inutilità delle piastre, perché ne farete un gran uso.
La “cavalleria” dell’auto non sembra bastare mai…Ma posso personalmente testimoniare che il Sig.Dario Bongiovanni di Torino, provetto pilota, ha compiuto la mirabile impresa di portare a termine la traversata utilizzando due sole ruote motrici del suo vecchio eppur indomito Rocky, inserendo le quattro trazioni solamente per disincagliarsi in caso di insabbiamento.
RoboGabr’Aoun

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