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Traversata Bergen – Tekerkiba

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

By Robogabraoun
Originally Posted Tuesday, January 2, 2001

 

TRAVERSATA BERGEN – TEKERKIBA
a cura di RoboGabr’Aoun

 

 

  • ERGEN
  • OUED ZELLAF
  • BIR AHARAR
  • OUM EL RESSAS
  • BIR ATCHADA
  • HAMADAT ZWASHJIA
  • AFRAT BWHAJINE
  • HAMADAT RUSWHJIA
  • AFRAT LACKLHA
  • OUM EL MHA
  • MANDARA
  • HAMADAT RESSOUH
  • OUED NEFHEHL
  • OUED NHAJIME
  • AFRAT AHLIMA
  • AFRAT FENNECK
  • BIR TAHAR
  • TEKERKIBA.

 

Traversata della Ramla Zellaf di 200 km,tutti impegnativi,con lunghi tratti di dune alte.

L’imbocco avviene dai giardini a sud dell’abitato di Bergen;una pista pietrosa per 5 km, poi subito sabbiosa prima costeggia,poi imbocca il oued Zellaf.Zone di affioramenti di pietre dure e taglienti,quindi gomme ad alta pressione con conseguente guida difficile ed a rischio di insabbiamento.

Si sfiora poi una grossa vallata proveniente da nord ovest, direttamente da Thmissa,ad est di Edri,che andiamo a seguire nella sua parte terminale,dove sfocia nella piana sabbiosa che porta al primo facile cordone.Sgonfiare le gomme a 0,9 ant. E 1,3 post.

Fino a Bir Arar la sabbia si presenta cedevole, ma i cordoni, numerosi, non superano i 50\60 metri di altezza.Numerose tracce, molto vecchie,intersecano la direzione sud – sud est.

All’altezza di Bir Arar si volge più a sud-ovest,ed incontriamo due notevoli cordoni,con dislivello di circa 120 metri.

Al primo si giunge dopo aver percorso un grande gassi di sabbia profonda,allargatesi a ventaglio in corrispondenza del massiccio.Lunga e ripida salita in perpendicolare per raggiungere un sif a media altezza,dove si compie una brusca deviazione a sinistra con repentina risalita su un traverso piuttosto esposto.

Si scollina ma siamo solo a metà della salita: una seconda ed una terza cresta ci separano dal culmine della montagna di sabbia.

Ricognizione a piedi della serie di passaggi assolutamente d’obbligo,in quanto numerose e profonde buche si aprono lungo il percorso a ridosso dei siouf.

I metri di dislivello dalla piana sottostante sono 122.Dall’altro lato una serie di dune degradanti portano ad un’altra hamadat, spianata di sabbia cedevole.Un secondo cordone e si giunge alla conca che ospita Oum EL Ressas, con i suoi giunchi e le palme basse.

Un pozzo d’acqua dolce si apre a sud del lago,con corolla in cemento e coperchio in lamiera.

Oltre il lago un cordone dunario veramente imponente impone la massima attenzione.La spianata che vi conduce permette medie orarie di oltre 100 km\ora.Un piccolo gradino permette di scendere in una barcana ad anello di grandi dimensioni che a sua volta immette in un imbuto eloico enorme, con pareti paraboliche.L’unico passaggio possibile è dato da una breve ma ripidissima salita su una sponda di sabbia riportata dal vento,cedevolissima e franosa.

Per avere velocità sufficiente è utile prendere la rincorsa girando più volte sulle pareti dell’imbuto,compiendo una serie di anelli per spiccare poi il balzo verso la salita.

Questo cordone porta il nome di Afrath Bwhajine.Ancora una spianata ed un massiccio di tutto rispetto,Afrat Lahackla, ci separano dalla valle di Oum El Mha.Per superare il cordone,a circa 3\4 di salita occorre compiere un anello per arrivare al sif con la giusta potenza e velocità.

Si arriva ad Oum El Mha da nord ovest, dirimpetto alla grande duna da cui si discende provenendo da Gabr’Aoun.

Fino a Mandara l’unica difficoltà è rappresentata dall’immenso numero di tracce che rendono cedevole il fondo e scarsa la dirigibilità dell’auto.

Oltre Mandara, tralasciando la serie di spianate sabbiose che può essere agevolmente percorsa fino a Germa, ci si getta nella Remla verso sud sud est, andando ad affrontare una serie meravigliosa di vallate e cordoni davvero mozzafiato ed impegnativi.i due cordoni maggiori sono Afrat Fenneck ed Afrath Ahlima.Compiendo una manovra ad anello per aver maggior velocità sono andato a disturbare il mio amico Dario Dromedario che, per evitare di saltarmi sul cofano col suo Rocky,ha compiuto una brusca sterzata in sabbia molle tallonando un pneumatico anteriore.Ma, senza fermarsi ha superato il difficile passaggio, praticamente con il cerchione nudo,per fermarsi solo sul pianoro sottostante il sif della vetta.All’analisi dei danni il copertone è risultato integro e, rimesso in sede e rigonfiato, ha poi tenuto fino a Torino!!!!

L’arrivo a Tekerkiba avviene repentinamente: oltre l’ultimo sif improvvisamente appaiono a circa 100 metri le palme dell’abitato.Si sbocca praticamente alle porte del Campo dell’Africatours.

DIFFICOLTA’

Elevate, occorrono buone conoscenze di guida in sabbia.

La temperatura particolarmente elevata di questo inverno ha reso alcuni passaggi davvero al limite del possibile, a causa della cedevolezza del fondo.

Nonostante ciò il divertimento è assicurato.Buone medie sulle spianate e panorami assolutamente unici.I passaggi sono più guidati, anche se le pendenze, specie in discesa, sono meno vertiginose di quelle incontrate nella traversata da Brak a Germa, a nord di Gabraoun.

 

NAVIGAZIONE.

  • Cartografia: Mappa Russa Sheba 1:500.000

  • Rilevatore GPS Garmin II.

  • Programma di navigazione Ozi Explorer

  • Cartografia Digitale Quo Vadis Africa East

Tempo di percorrenza:

  • Bergen – Oum El Ressas: 5 ore

  • Oum El Ressas – Oum El Mha: 5 ore

  • Oum EL Mha – Tekerkiba,via Afrat Fenneck: 3,50 ore.

Km effettivi circa 200:calcolare un pieno da Bergen a Tekerkiba, ed una tanica di sicurezza.

Punti GPS: da waypoint 64 a waypoint 89.

 

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