By Massimo Grassi
Originally Posted Monday, January 12, 2009
RC4X4-LIBIA EXPLORER NOV 08
08 Novembre
Anche quest’anno abbiamo scelto la Libia come meta di fine anno nel senso che per noi sarà l’ultimo viaggio della stagione 2008 preferendo di esplorare ancora la parte ovest di questo paese anziché quella più ad est che richiedeva molto più tempo. Il percorso è stato studiato a tavolino e ci dovrebbe portare da Tunisi al confine con la Libia (Ras Jadir) e da Zuwara passando per Nalut fino a Ghadames per la parte on-road, si prosegue da Daraj a Bir Gazeil percorrendo la cosidetta Pista dei Francesi che lasceremo subito dopo per navigare fuori traccia in piena hammada e come riferimento solo il punto Gps di Bir Nahia che raggiungeremo dopo aver oltrepassato il complesso roccioso dell’Adrar Ben Drich.
Da qui in poi inizierà il “parco divertimento” sulle dune dell’Awbari fino a raggiungere Idri dove faremo i rabocchi necessari per attraversare le dune che sono a sud e visitare dei laghi fuori dai tracciati turistici come il Lago Trouna ed il Lago Oum el Hassan per poi arrivare finalmente a Germa e trascorrere una notte in hotel, la sosta ci permetterà di riconquistare le forze e continuare verso il vulcano Namus passando da El Katrun per poi raggiungere Sebha e risalire a nord in direzione dell’Italia. Per adesso siamo al porto di Palermo ad aspettare l’imbarco sulla nave con ancora il sapore in bocca di un delizioso cannolo siciliano gustato in una pasticceria della città. Abbiamo perso Gianni che purtroppo per motivi di lavoro non è potuto partire con noi ma speriamo che ci raggiunga con l’aereo a Idri come promesso.
09 Novembre
Arriviamo a Tunisi con leggero ritardo e ripercorriamo il solito iter burocratico di sempre compilando le “fiches” anche questa volta non c’é il controllo di Polizia sulla nave e quindi scendiamo con una certa celerità, passata la dogana fuori dal piazzale ci fermiamo per fare il biglietto di ritorno a Rino che purtroppo, con rammarico di tutto il gruppo, rientrerà in Italia con la stessa nave perchè durante la notte ha accusato qualche problema di salute. Siamo già a -2 partecipanti quindi il gruppo che continua è composto da 6 persone sperando con tutti gli scongiuri del caso che non succeda altro. Alle 10,30 lasciamo Tunisi e ci dirigiamo a sud verso il confine libico di Ras Jadir dove arriviamo alle 20,00 dopo aver fatto una sosta per il pranzo ad El Jem. Dopo un’ora e mezza ci ritroviamo già in Libia dopo controlli di dogana abbastanza blandi ed incontriamo il titolare dell’agenzia libica che ci “scorta” a Zuwara dove pernottiamo.
10 Novembre
Stamattina sveglia all’alba e partenza dopo una frugale colazione consumata in un bar di Zuwara. Ci fermiamo a Nalut, posto ideale per spezzare il lungo trasferimento di oggi e visitiamo il suo antico ksar costruito sulle propaggini del Jebel Nefusa nel 1240 d.C. dopo un tè caldo preso in un bar locale continuiamo la nostra discesa a sud sotto una pioggia battente e dopo 300 km circa arriviamo a Ghadames che è situata in un triangolo di confini tra la Libia, la Tunisia e l’Algeria ed è soprannominata la Perla del Deserto per via della sua città vecchia molto suggestiva e pittoresca con le sue stradine a labirinto e gli incredibili chiaro/scuri creati ad arte sui muri bianchi della città dalle ombre e dal riflesso del sole che cade su di esse. Facciamo rifornimento di gasolio a tutti i serbatoi ed acquistiamo della verdura fresca in un mercato del posto cercando di guadagnare tempo per domani quando partiremo per il deserto.
11 Novembre
Partiamo da Ghadames verso Daraj dove compriamo il pane fresco che ci servirà per i prossimi giorni e seguiamo la pista dei francesi fino al Bir Gazeil dove facciamo una pausa caffè determinante per scoprire che il serbatoio supplementare di Gaetano perde gasolio a “fontana”, decidiamo quindi di travasarlo nei serbatoi degli altri mezzi che per fortuna sono abbastanza capienti evitando così l’alternativa di abortire la traversata dell’erg Awbari. Continuiamo fino al Bir Nahia attraversando l’Adrar Ben Drich con un suggestivo passaggio obbligato tra le rocce, (N 28° 50.620 – E 11° 18.598) praticamente una sorta di canyon che ci proietta dall’hammada direttamente sulla sabbia che trova una barriera naturale in queste rocce, quà sgonfiamo le gomme ed iniziamo ad entrare nelle prime dune dell’Awbari facendo campo qualche chilometro più avanti al riparo del vento che soffia fastidiosamente. Abbiamo percorso poco più di 300 km.
12 Novembre
Partenza alle 9,00 (ora libica) nei primi 30 km incontriamo dune basse interrotte da grandi piattoni di sabbia con una consistenza tale da permetterci di camminare con una certa disinvoltura, oltre invece le cime incominciano ad essere più alte ed i cordoni di dune sono sempre più ravvicinati, Gaetano in uno scollinamento strappa il tubo della bomboletta di un ammortizzatore che si è staccata dalla propria sede quindi siamo costretti a fermarci per la riparazione che non risulta affatto facile ma per fortuna riusciamo a trovare i raccordi che ci servono e continuiamo la traversata ma dopo pochi chilometri l’ammortizzatore accusa ancora dei problemi per cui serve un’altra sosta per la riparazione “tampone”.
Facciamo campo poco distante accumulando così 70 km percorsi.
13 Novembre
Stamattina quando partiamo dal campo sono le 9,30 (ora libica) dopo una piccola riparazione alla macchina della guida, il tempo è dei migliori con un venticello fresco capace di stemperare i 27° gradi di oggi. Le arrampicate sui cordoni di dune non sono eccessivamente complicate ma spesso siamo impediti dal fèch-fèch, per fortuna nel gruppo si è instaurato una sorta di motto che recita “uno per tutti e tutti per uno” di conseguenza le operazioni di disincaglio sono sempre veloci, riuscendo a percorrere 110 km.
14 Novembre
Sul calcolo della media di ieri ipotizziamo di arrivare ad Idri per l’ora di pranzo ma facciamo i conti senza l’oste perchè negli ultimi chilometri aumentano le insidie del fèch-fèch per cui sono le 16,00 quando arriviamo e ci dirigiamo subito al rifornimento per riempire i nostri serbatoi di gasolio, qui incontriamo Gianni che ci ha raggiunti come promesso in aereo per unirsi a noi e proseguire per il resto del viaggio. Siamo momentaneamente sull’asfalto ed arriviamo a Berghen per trovare un ammortizzatore da sostituire alla macchina di Gaetano, riprendiamo la sabbia alle 18,00 verso sud in direzione dei laghi e facciamo campo 10 km più avanti quando ormai è già buio. Intanto nell’attesa della cena ci attiviamo per la sostituzione dell’ammortizzatore.
15 Novembre
Sveglia e partenza in anticipo stamattina per recuperare la perdita di tempo di ieri, in aggiunta per facilitare la discesa viene privilegiato un percorso più ad ovest alquanto veloce ma che arriva più a sud dei laghi che vogliamo visitare quindi prendiamo i laghi risalendo da sud verso nord. Arriviamo alle 15,30 all’Um El Rhessas un lago semiasciutto incastonato fra le dune, facciamo qualche foto e ripartiamo arrivando al lago Frida che troviamo dopo 10 km e poco distante, dopo un solo cordone di dune finalmente arriviamo al lago Trouna dove ci fermiamo a fare campo .
16 Novembre
Siamo in un gassi al riparo del vento e ci svegliamo più tardi del solito, dopo una ricca colazione ci avviciniamo al lago dove perdiamo piacevolmente tempo a fotografarlo e poi passiamo da un pozzo poco profondo che ci permette di rifornirci d’acqua. Proseguiamo verso l’Um El Hassan il lago più bello fra quelli visitati e ci godiamo lo spettacolo che la natura ci ha regalato. Invertiamo senso di marcia ritornando verso sud fermandoci per la pausa pranzo all’Um El Mah un lago già visto lo scorso anno ed inserito nel circuito turistico di massa infatti qui incontriamo molti turisti di nazionalità diverse che si fanno scorazzare sulle macchine delle agenzie di viaggi. Arriviamo a Germa in hotel senza poter fare rifornimento per mancanza di gasolio al distributore, ci penseremo domani quando prenderemo la strada per andare al Waw an Namus. Dopo cena purtroppo veniamo a sapere che Raffaele è costretto a rientrare in Italia per problemi familiari e quindi ci lascia la sera stessa.
17 Novembre
Partiamo da Germa alla volta di Waw an Namus e facciamo rifornimento di gasolio a Garagara 18 km più avanti, rabbocchiamo ancora a Traghan e quando raggiungiamo Al Badr svoltiamo a sud verso El Katrun, purtroppo i lavori per il rifacimento dell’asfalto ci costringono a camminare spesso sulla pista parallela, qui non troviamo gasolio e continuiamo verso Tajarhi su una bella strada asfaltata da poco di cui non eravamo a conoscenza, siamo a circa 100 km dal confine con Niger e Ciad quando incontriamo un control-point che ci crea qualche problema a proseguire per fortuna riusciamo a parlare con un colonnello gentilissimo che dopo aver esaminato il nostro percorso su di una foto satellitare si tranquillizza e ci fa passare, poco oltre cambiamo direzione puntando ad est verso il cratere del Namus. Intanto sono le 18,00 e facciamo campo a ridosso di una formazione rocciosa.
18 Novembre
Partiamo presto oggi perchè il tragitto da percorrere è abbastanza lungo, poco dopo Franco ci avvisa via radio di un problema alla sua macchina e ci fermiamo per la veloce riparazione ad una delle due trattenute che sostengono il serbatoio del gasolio. Il terreno che stiamo percorrendo si presenta prima con passaggi di piccoli promontori rocciosi poi con vaste pianure di sabbia e ghiaia dove l’orizzonte si perde lontano, tale da farti sentire al centro del nulla in uno sterminato silenzio che ti avvolge e ti rapisce, poi oltre una spaccatura dell’ennesima formazione rocciosa si apre davanti a noi un panorama eccezionale su di una valle sabbiosa contornata da piccoli promontori di arenaria scura. Stiamo attraversando la parte settentrionale del Serir Tibesti che ci accompagnerà fino alle pendici del Namus. Intanto ci fermiamo per fare il 7° campo a soli 50 km dal cratere.
19 Novembre
L’orizzonte improvvisamente si tinge di nero e parecchi chilometri prima di arrivare al cratere anche la sabbia gialla viene sempre più ricoperta da uno strato di cenere e lapilli grandi quanto sassolini neri dal diametro di 2-4 mm, in questo tetro paesaggio sembra quasi di affogare quando, dopo aver percorso una leggera salita fino alla bocca della caldera, veniamo proiettati in un mondo surreale di una straordinaria bellezza, un vero gioiello della natura, siamo finalmente in cima al Waw an Namus. Si contano 7 laghi all’interno della caldera che sono a cinta di un’altro cono più piccolo all’interno del primo dove fitti canneti sbarrano il passaggio per intraprendere la salita a piedi, anche le zanzare sono veramente tante ma nonostante ciò io e Roberto riusciamo ad arrivare in cima per dare una sbirciata all’interno di questo cono centrale che risulta molto più piccolo di quanto possa sembrare con una pendenza al suo interno credo superiore al 45%. Sostiamo alcune ore in questo paradiso terrestre memorizzando nella nostra mente più immaggini possibili e percorriamo l’intera circonferenza del cratere per avere così l’intera panoramica a 360°. Sono le 13,00 quando ci allontaniamo per proseguire in direzione nord, intanto sentiamo al satellitare i nostri amici dello Snail’s Club, anche loro in zona per la visita al Namus, si trovano a Waw el Kebir sulla nostra strada di rientro e decidiamo di incontrarci a metà strada, saluti, abbracci, scambio di informazioni e considerazioni stiamo un poco insieme a loro e dopo proseguiamo facendo campo 80 km più avanti.
20 Novembre
Arriviamo a Tmassah e non troviamo gasolio ma per fortuna ne abbiamo abbastanza per proseguire sulla pista che punta direttamente su Sebha, passiamo dal relitto di un aereo che si trova a soli 15 km dalla città e pranziamo in un ristorantino del centro prima di iniziare la risalita a nord per il rientro. Prima di arrivare a Shwayriff, Gaetano sente dei rumori provenienti dalla ruota anteriore sinistra quindi ci fermiamo per controllare e decidiamo di continuare nella speranza di arrivare a Gharyan dove abbiamo l’albergo e risolvere il problema domani mattina, ma purtroppo i rumori aumentano e per non correre rischi di eventuali rotture ci fermiamo a fare campo poco distanti dalla strada principale.
21 Novembre
La sveglia è puntata all’alba e subito Gaetano si mette a smontare la ruota e successivamente il mozzo per anticipare il lavoro che dovranno fare i meccanici mandati a chiamare con Roberto accompagnato in macchina dalla nostra guida. Risolviamo e ripartiamo quando sono le 12,00 con destinazione Ras Jadir dove arriviamo alle 19,30, l’attesa in dogana non è particolarmente lunga e una volta entrati in Tunisia ci precipitiamo in albergo a Tataouine prima della chiusura del ristorante.
22 Novembre
Con alcuni nel gruppo avevamo deciso la sera prima di fare una veloce visita ai Ksur di Jelidat distanti 10 km da Tataouine ma abortiamo l’idea perchè stamattina soffia un vento fastidioso e quindi anticipiamo la partenza verso Tunisi dove arriviamo alle 17,00 dopo una sosta a Sfax per il pranzo consumato in un locale del centro. Intanto da casa ci arrivano notizie che la situazione del mare non è delle migliori e che delle navi tra cui la nostra non sono riuscite ad ormeggiare nel porto di Palermo a causa del forte vento e del mare forza 10, per fortuna che le previsioni sono di un miglioramento.
23 Novembre
Arriviamo al porto e la biglietteria è chiusa, il cartello appeso allo sportello ci rimanda di ora in ora e gli addetti ci danno notizie frammentarie senza confermare niente, finalmente riusciamo ad imbarcare alle 19,30 lasciando il porto di Tunisi intorno alle 02,00 con circa 15 ore di ritardo ma comunque confortati dalle notizie di mare calmo.
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