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Medioriente: Siria e Giordania 2006

– Posted in: Asia, Resoconti di viaggio

By marko
Originally Posted Wednesday, September 20, 2006

 

MEDIORIENTE: SIRIA & GIORDANIA estate 2006

marco, betty, gaia: toyota hzj 78 caoos@htomail.com

carlo, fabiola, erica, irene: defender 110 TD5 cigipi60@gmail.com

28 luglio ’06-19 agosto ’06

La voglia di fare un viaggio in medioriente è nata dopo aver visto un documentario sul wadi Rum, deserto nel sud della Giordania; pare che il re giordano Abdullah bin al-Hussein, si ritiri in quel tratto di deserto per meditare, Lawrence d’Arabia descrive il wadi Rum come “Divino, risonante di echi smisurati”, inoltre, discutendo con gli amici del forum di sahara.it scopro che in tanti hanno la febbre di mal d’oriente, così, curiosi di voglia di medioriente, per una estate rinunciamo all’Africa.

Prepariamo con largo anticipo l’itinerario del viaggio, documentandoci a dovere sul web ed in libreria. Ci procuriamo le cartine, le scannerrizziamo, le calibriamo…. insomma il solito lavoraccio….Per raggiungere il medioriente decidiamo di usufruire del traghetto Ancona-Igoumenitsa della compagnia Minoan Lines con formula camping on board. I visti sono stati fatti al consolato siriano a Roma (visto a più ingressi) ed al consolato Giordano a Milano, siamo pronti, abbiamo tutte le informazioni per partire, ma la situazione tra Libano ed Israele s’inasprisce a tal punto da farci meditare una ripiegata nell’est Turchia, a malincuore in fretta e furia programmiamo il piano B. Partiamo il 28 luglio da Ancona senza sapere ancora la vera meta del viaggio, intanto sul traghetto sogniamo Palmyra, Damasco, Petra, pensando che rimarranno un sogno.

Arriviamo in Grecia il 29 mattina, attraversiamo di buona lena Grecia e Turchia, inconveniente nella frontiera turca è stata la dogana piena di turchi tedeschi, 4 ore di fila: visto multiplo per 3mesi 10€ a persona. Giunti a Gorème in Cappadocia, ci rimaniamo un giorno, non solo per vedere le curiose formazioni di tufo, ma anche per capire cosa succede in Siria. Amici turchi di Carlo ci rincuorano sul fatto che dai giornali turchi non si evince un imminente coinvolgimento siriano nel conflitto, cosi l’indomani ci portiamo verso il confine in zona di Killis, la notte la passiamo in un misero villaggio ospiti di una famiglia di agricoltori turca davvero ospitale.

I giorni passano veloci e siamo in ritardo, siamo a 50km dal confine e non sappiamo ancora se proseguire a sud o a est. La fortuna gioca a nostro favore, un amico del forum di sahara.it, Paolone, incontrato più volte in Africa che in Italia, è entrato il giorno prima, ci rincuora sulla situazione interna, perciò accantoniamo il piano B e ci fiondiamo in dogana.

Il 3 agosto entriamo in Siria da Killis, tutti gentili, i funzionari Siriani ci aiutano nelle pratiche, le fiches sono in arabo ed inglese, di facile comprensione, cambiamo la valuta, paghiamo l’assicurazione per 3 settimane, tassa diesel per 1settimana, il tutto in 1ora e mezza.

Entrati in Siria il paesaggio cambia subito: pochi km bastano a far sparire le immense distese coltivate che caratterizzano i paesaggi della Turchia, sostituite in Siria da zone aridissime e quasi incolti. I paesi ricordano molto quelli dell’Africa, così le strade asfaltate di pessima qualità.

Passiamo la notte al camping Kaddour a 26km da Aleppo (wp N36°08,40 E36°52,56). Il campeggio è gestito da una signora anziana e da un bimbo, al nostro arrivo ci offrono te e uva fresca, il prezzo è variabile e fatto al momento, noi paghiamo 150 sterline siriane a persona e 200 per il veicolo. Il 4 agosto decidiamo di visitare Aleppo, ma ci dicono che il venerdì essendo festivo troveremmo tutto chiuso: quindi dopo aver attraversato il caotico traffico ci dirigiamo verso l’Eufrate, passiamo Al Bab e, giunti a Manbjj al wp N36°30,727 E 37°57,650, giriamo a destra e proseguiamo verso il castello Qala’at an Nadjm wp N 36°33,28 E 38°15,71.

Il castello si trova sulle rive dell’Eufrate sulle cui rive si può ammirare lo stupefacente contrasto tra il deserto circostante e la vegetazione che cresce attorno alle sue sponde. E’ venerdì giorno di festa in Siria, intorno l’Eufrate diverse famiglie a fare picnic, cosi ci uniamo alla festa. Entro sera giungiamo a Rusafa passando per Ar Raqqah wp N 35°57,956 E 38°58,823.

Al wp N35°50,986 E38°44,536 parte la strada per Rusafa, arriviamo in serata wp N35°37,543 E38° 45,737. Visitiamo le rovine durante la serata, in solitaria, nessun turista nessun bigliettaio, la cittadina sembra lasciata a se stessa, dormiamo in loco fuori dalle mura. L’indomani di mattina arriva una squadra di operai addetti al restauro dell’antica città, ma il caposquadra fatica a far lavorare gli operai, intanto il ragazzo che gestisce il bar ci chiede 150 sterline siriane per la visita del forte bizantino.

Il 5 agosto partiamo diretti alla volta di Palmyra, decidiamo di affrontare un tratto in fuoristrada nel deserto siriano per raggiungere il castello di Qasr al-Hairash-Sharqi . Da Rusafa si segue l’indicazione per Palmyra, al wp N35°22,760 E39°00,700 nei pressi di un villaggio, inizia la pista, ci sono molte piste che portano a sud. Il deserto siriano in questo tratto è una distesa sassosa, nessun albero, le montagne sono basse, piuttosto monotono, nonostante il mese di agosto la temperatura non è infernale, molto vento.

Per raggiungere il castello seguite i punti

1 N35°22,760 E39°00,700

2 N35°20,116 E39°00,994

3 N35°19,281 E39°01,000

4 N35°17,160 E39°01,004

5 N35°16,237 E38°59,554

6 N35°14,462 E38°58,605

7 N35°12,557 E38°57,898

8 N35°10,394 E38°57,585

9 N35°08,644 E38°58,761

10 N35°06,745 E39°01,848

11 N35°05,020 E39°04,325

castello N35°04,433 E39°04,327.

 

Al nostro arrivo compare subito un tizio con le chiavi del castello e per 150 sterline ci fa entrare.

Partendo dal castello attraversiamo il villaggio di Taybeh wp N35°05,310 E38°55,062, quindi affrontiamo ancora un tratto in fuoristrada verso il villaggio di As Sukhnah wp N34°53,387 E38° 52,336, ma un’imponente falesia ci blocca, giunti ad una postazione militare ci viene riferito l’impossibilita di discendere la falesia, quindi consultate le cartine satellitari costeggiamo la falesia verso est sino a raggiungere l’asfalto. Sempre tramite asfalto raggiungiamo Palmyra ci addentriamo nella palmeraia sino a trovare un campeggio di fortuna offertoci da un proprietario di una locanda.

L’ingresso a Palmyra è gratuito, si paga solo per entrare nel teatro e in una tomba . Camminiamo tra le rovine nel tardo pomeriggio, la temperatura è ottimale, la luce è giusta per fare le foto; ci sono pochi turisti, i venditori ambulanti girano in motoretta o bicicletta, vendono da bere e cartoline, la casa è gradita soprattutto per la vendita delle bibite, ci mettiamo a fare “affari” con un curioso venditore di ranocchie in legno, le vuole vendere a tutti i costi, ormai è la nostra ombra, alla fine vince lui, è troppo bravo e simpatico, quindi si merita la vendita se non altro per la costanza

venditore “Strong Syria”

 

Partiamo il pomeriggio del 6 agosto con destinazione Bosra, la pianificazione dell’itinerario in origine prevedeva questa tratta in fuoristrada, ma visto la scarsa spettacolarità del deserto siriano, unito al fatto che siamo in ritardo, abbiamo preferito il facile asfalto, raggiriamo Damasco, preferendo la sua visita al ritorno, in serata siamo a Borsa. Al nostro arrivo in piazza wp N32°31,091 E36°28,970 facciamo la conoscenza di Zaccaria, gestore del Caracalla restaurant, ci offre la doccia l’uso dei bagni ci garantisce la possibilità di dormire nei veicoli in piazza. Zaccaria parla italiano, conosce bene la storia di Bosra, e la città stessa, visitiamo lo splendido teatro romano e ceniamo da lui con cibi tipici.

Il 7 agosto partiamo da Bosra per affrontare la dogana giordana: una volta giunti al confine ci accorgiamo della differenza dei due paesi, la dogana giordana e’ molto più lussuosa, aria condiziona in ogni locale, facciamo timbrare i passaporti, cambiamo la valuta e paghiamo l’assicurazione per 1 settimana, 19 dinari giordani. Il tutto in circa 1ora di tempo.

Siamo in Giordania, la voglia di vedere Petra e’ forte, per cui passiamo per Amman senza fermarci (la città offre poco al turismo secondo le guide) e ci fiondiamo a sud, passando per Karak, dove visitiamo il castello appartenuto ai crociati.

Percorriamo la king road diretti a sud: è una strada di montagna lenta ma panoramica ed i paesaggi sono a tratti veramente maestosi.

Arriviamo a Petra nella serata, verso Little Petra dove troviamo un campeggio fantastico, proprio dentro piccola Petra, Ammarin Beduin Camp www.bedouincamp.net wp N30°22,912 E35°27,032. La posizione e’ stupenda, così pure il posto, siamo gli unici turisti, quel paradiso tutto per noi. Il gestore del campeggio legge nei nostri occhi il nostro stupore, evidentemente ingolosito anche dalla carenza di turisti, ci chiede una cifra assurda per un campeggio, concordiamo il prezzo, promette di farci del buon te, alla fine concordiamo per 10 dinari giordani a persona. Rimaniamo a Petra due notti, ed alla nostra partenza il gestore reclama altri soldi, finge di non avere il resto…., insomma dormire al camp costa come in albergo, con la differenza che le stelle non si fermano a 5…….

www.bedouincamp.net

Petra è stata descritta in mille modi dai tanti che l’hanno visitata, impossibile trasformare in parole le sensazioni provate ala vista di questa città antica. Agli occhi di Burckhardt, primo occidentale che ne diede notizia nel 1812, Petra e’ apparsa come un tesoro immenso gelosamente custodito nel sito scrigno roccioso e non possiamo che essere d’accordo con T.E. Lawrence …Quindi tu non saprai mai che cosa sia Petra in realtà, a meno che non ci venga di persona…

Si paga 21 dinari giordani a persona, nulla per i bimbi al di sotto di 7 anni; affrontiamo il lungo Siq in solitaria, pochi turisti, la stretta e tortuosa gola scavata dal torrente wadi Mousa, in alcuni punti ancora il terreno originale in pietra, le pareti alte con i colori che cambiano a seconda della luce incidente……un posto mai visto. Quando giungiamo alla fine del Siq, capimmo perché il giovane esploratore svizzero la definì il “Tesoro”…….

Con le ore, i turisti aumentano un po’, ma anche a detta dei locali la crisi libanese incombente quest’anno ha filtrato molto il turismo e la folla non diventa mai eccessiva.

Per Petra è necessario dedicarci almeno un giorno intero, se si è bei buoni camminatori, altrimenti anche due. Notiamo l’arrivo dei turisti, molti locali, pochi occidentali, ci perdiamo tra i monumenti, affrontiamo la lunga scalinata di 810 gradini(contati tutti da Erica e Irene) per vedere Al-Deir: il monastero; ben presto arriva sera, alle 17 tutti i turisti se ne sono andati, rimaniamo incantati di fronte al monastero in compagnia dei soli locali beduini che vivono in quel luogo incantato da cui è anche possibile ammirare il panorama circostante: la scalinata ci ha porta a quasi 1000 metri di quota e basta spostarsi un po’ dal monastero per avere una magnifica vista delle montagne circostanti. Stanchi ma felici facciamo ritorno a Little Petra.

Unica pecca a Petra sono i ristoranti a metà percorso, snaturano il luogo pur offrendo un servizio utile e pure buono, si pranza a buffet con 8 dinari giordani a persona.

 

Teatro romano Petra

 

Il monastero Al-Deir

nomadi occidentali

 

La mattina del 9 agosto si parte per il Wadi Rum, da Petra ci portiamo sulla Desert Higthway, giunti al villaggio di Al Humaymah ‘al Jadida WP N29°54,869 E35°25,073 prendiamo una pista a est, presto ci porta verso sud est, il terreno e’ sabbioso, ma non impegnativo, non serve sgonfiare, numerose tracce.

Seguite i punti

1 N29°54,641 E35°25,909

2 N29°54,318 E35°28,414

3 N29°51,212 E35°26,384

4 N29°47,800 E35°27,966

5 N29°45,663 E35°28,311

6 N29°44,096 E35°26,299

7 N29°42,038 E35°25,781 villaggio di Mahattat Ram

8 N29°40,520 E35°25,978 asfalto

9 N29°34,677 E35°25,194 Rest House wadi rum

Giunti alla Rest House facciamo i biglietti d’ingresso nel wadi, scopriamo con sommo piacere che è possibile viaggiare nel wadi con il proprio veicolo, la guida non è obbligatoria, ci viene fornita una cartina con i punti di maggior interesse, e visto che abbiamo qualche wp, la traccia di Ras (amico del forum) decidemmo di soprassedere alla guida.

L’ingresso costa 2 dinari a persona + 5 dinari a veicolo.

Entrati nel wadi seguiamo le tracce, il deserto è sabbioso, con le montagne che sembrano uscire dalla sabbia color rossiccio, spesso la sabbia cambia colore improvvisamente virando verso il bianco per poi ritornare improvvisamente rossa. La valle si è formata circa 30 milioni di anni fa con la faglia che ha creato la valle della Bekaa in Libano, la valle del Giordano con la depressione del Mar Morto, il Golfo di Aqaba, il mar Rosso fino ad arrivare alla fossa est-africana.

Girare per il wadi è molto semplice, basta sgonfiare le gomme, ci sono piccole dune che possono essere anche raggirate, non diamo i wp di tutto il nostro giro, perchè riteniamo che l’orientamento nel wadi è talmente facile per il viaggiatore sahariano che chi volesse addentrarvi può facilmente crearsi un giro personale. Poi c’è il bello della scoperta, girare tra le rocce alla ricerca dei 4000 graffiti disseminati qua e la’. Ogni volta che vedo delle incisioni o pitture nel deserto mi ritornano in mente le parole di Alessandra Bravin nei suoi appunti di viaggio “sono testimoni silenziosi, pagine di pietra di una storia senza scrittura”, la musica del vento del deserto e le incisioni rupestri mi fanno dimenticare le fatiche del viaggio, Betty non la tiene più nessuno e va alla ricerca della “sua” incisione……….

Vi diamo solo qualche wp fondamentale per rintracciare i siti di maggior interesse e per poter uscire verso sud per andare ad Aqaba

1 N29°31,312 E35°25,385 sito di Siq Kazali il sito è rappresentato da una gola stretta, è necessario entrarci a piedi, si vedono poche incisioni alle pareti, la gola finisce dopo poche decine di metri, è necessario scalare una parete per poter andare a visitare le altre incisioni; noi non abbiamo affrontato la scalata.

2 N29°33,364 E35°27,163 Altro sito dove sono rappresentate figure umane (guarrieri) ed animali

3 N29°28,144 E35°27,035 Arco naturale

Non limitatevi a questi siti, ma cercate intorno alle diverse formazioni rocciose che escono dalla sabbia, potreste ritrovare qualche incisone interessante, spesso se ne trovano, ma consumate dalle intemperie visto l’esposizione.

 

Passiamo la notte nel wadi, facendo campo nella sabbia, finalmente un vero campo nel deserto…..

L’indomani gironzoliamo qua e la, poi nel pomeriggio ci dirigiamo verso sud, direzione mar rosso.

Per uscire dal wadi seguite i punti

1 N29°29,519 E35°22,441

2 N29°27,788 E35°20,905

3 N29°27,370 E35°19,592

4 N29°28,446 E35°17,489

5 N29°28,056 E35°17,687 rigonfiare, inizio tôle ondulèe

6 N29°28,406 E35°11,231

7 N29°31,930 E35°07,423 militari, inizio asfalto

Usciti dal Wadi Rum ci dirigiamo verso Aqaba, località sul mar rosso, prendiamo la strada che va verso il confine saudita e ci fermiamo al Beduine Garden Village N29°25,514 E34°58,531 un piccolissimo complesso residenziale fronte mar rosso, dove è possibile campeggiare, lo spazio a disposizione per i veicolo è limitato, ci sanno due veicoli, in caso ci sono dei graziosi bungalow. Ci fiondiamo in mare, curiosi di vedere la barriera corallina, ci fa un certo effetto passare da un deserto a sguazzare in mare…. Qui il clima si fa più pesante a causa della quota e della forte umidità del clima marino. Ci troviamo a pochi km dal confine con l’ Arabia Saudita, sulla riva opposta del Mar Rosso c’è l’Egitto e la città di Elat appartenente ad Israele confina quasi con Aqaba… A pensarci vengono quasi i brividi, sarebbe bello poter proseguire il viaggio attraversando Egitto, Libia e Tunisia. Ma ci dobbiamo tenere la voglia…

La sera visitiamo Aqaba: non è una bella città, non merita alcuna visione, se non per la ricerca di cibo. Una zona turistica con alberghi, ristoranti e negozi e, al di fuori di questa, solo abitazioni povere.

Lo scopo del viaggio è raggiunto, è la mattina dell’11 agosto, ed è già ora di iniziare l’itinerario di ritorno. Ho ancora l’amaro in bocca per non aver visitato Damasco, esclusa per il conflitto lì a pochi chilometri. Sento Paolone, c’è stato qualche giorno fa, chi meglio di lui….. Come al solito ottimista, quindi decidiamo di andarci, Carlo e famiglia, dovendo scegliere, preferiscono deviare ad ovest per vedere la zona del mar morto, quindi prendiamo la desert Higthway e ci dirigiamo a nord . Riusciamo a trovare il modo di non separarci concordando un itinerario con punti in comune: Carlo devierà verso il mar morto e noi proseguiamo verso Jerash dove ci ritroveremo la sera. Visitiamo l’antica città romana e pernottiamo al Olive Branch, un campeggio albergo (piuttosto caro…) in mezzo ad ulivi wp N32°17,751 E35°51,286.

Jerash

La deviazione per il Mar Morto, porta intanto Carlo e famiglia a percorrere nuovamente la strada per Karak. Si tratta di una strada tortuosa che passa in mezzo alle montagne per diversi chilometri per giungere infine ad un colle la cui discesa porta precipitosamente verso il mare: si oltrepassa un check point di militari dove viene controllato attentamente il passaporto. Nel giro di pochi chilometri la strada fa perdere più di 1000 metri di quota ed il GPS arriva a segnare -430 m! Il clima è pesante, un gran caldo umido oppressivo. Lungo la riva est del Mar Morto si incontrano altri 3 check point. Sulla riva opposta i territori palestinesi.

Il paesaggio è di tipo desertico, estremamente brullo. L’accesso al mare non è semplice. Infatti le sue rive sono in parte zona militare e quando sono libere, sono molto scoscese. Solo arrivati all’estremità nord del mare troviamo un accesso tramite uno stabilimento balneare a pagamento, seguito da un zona di spiaggia libera molto trascurata, simile ad una discarica. Bagnarsi nelle acque del Mar Morto sarebbe solo un diversivo per provare il curioso effetto di galleggiare in un acqua molto densa a causa dell’elevata salinità ma occorrerebbe risciacquarsi subito e senza una doccia a disposizione è meglio evitare. Fa un certo effetto invece ritrovarsi in una zona cosi remota e ricca di storia antica e contemporanea: il fiume Giordano e la fonte battesimale, il monte Nebo, la Palestina…

La mattina del 12 partiamo presto alla volta della frontiera con la Siria. Carlo e famiglia visiteranno Jerash e ci ritroveremo la sera nel camping di Damasco per poi continuare assieme il viaggio di ritorno. Usciamo di buon ora dalla Giordania e scopriamo che esiste una tassa di uscita 5dinari a persona (bambini compresi) +5 per il veicolo; entriamo in Siria e ci tocca ripagare la tasse diesel + altra tassa, la mattinata siamo a Damasco. Un casino, un caos, tutti suonano, ti spingono, guidare a Damasco è una prova alle coronarie…..La fortuna vuole che troviamo parcheggio in centro, vicino la città vecchia, mi carico Gaia nello zaino e ci fondiamo nel suq. Forse uno dei più belli che abbia mai visto, la volta del suq è coperta in lamiera, si intravedono ancora i fori delle mitragliatrici francesi della guerra,; lungo la via principale destiamo curiosità, non si vede alcun turista, poi lo zaino che porta Gaia riscuote un grande successo… facciamo la conoscenza di diversi libanesi profughi, alcuni parlano italiano e nei loro occhi si vede ancora la disperazione di chi ha visto la guerra, è gente dignitosa, non chiede nulla, anzi offrono consigli ed ospitalità, cosi come tutta la gente incontrata in Siria, davvero un bel popolo…..Non dovete perdervi un pranzo nei tanti ristoranti del centro.

La sera ci dirigiamo verso il campeggio New Kaboun di Damasco WP N33°32,788 E36°20,869, dove ritroviamo Carlo e famiglia. La mattina del 13 ripartiamo alla volta di Aleppo, vi giungiamo la mattinata stessa e giriamo per la città.

 

Suq di Aleppo

L’indomani 14 agosto usciamo dalla Siria per dirigerci verso Istanbul dove trascorreremo due giorni, quindi in Grecia al mare per far sguazzare i bimbi, dove passeremo i restanti giorni della vacanza.

Un viaggio facile dal punto di vista fuoristradistico, ci sono mancate le dune e questo si sapeva… ma ricco da un punto di vista colturale. Avevamo in programma anche la parte del nord della Siria verso il mare, Apamea, Krak des Chevaliers….. ma gli echi del conflitto ci hanno fatto desistere, ma questo non è un addio al medioriente ma un arrivederci.

 

Km percorsi 8500

Traghetto Ancona-Igoumenitsa 608€ formula camping on board (2adulti+ bimba2anni+veicolo)

Visto Siria a più ingressi 25€ a passaporto

Visto Giordano un ingresso 19€ a passaporto

Entrata Turchia 10€ a persona (visto multiplo fatto in dogana valido 3mesi a più ingressi)

1°Entrata in Siria 180€ a veicolo (tassa diesel 100$, +assicurazione +altre tasse…)

Uscita Siria 2€

Entrata Giordania 40€ a veicolo (tassa ingresso+assicurazione circa 20€)

Uscita Giordania 5€ a persona + 5€ a veicolo

2° entrata Siria 116€ (tassa diesel + altre tasse…)

Costo Gasolio : Grecia circa 1€/L

Turchia circa 1,3€/L

Siria 0,10€/L

Giordania 0,30€/L

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