By Francesco Fanchin
Originally Posted Wednesday, October 19, 2011
MAROCCO 2011
Perchè il Marocco?
In Libia c’è guerra, La Tunisia non offre ancora un grado di sicurezza ottimale, in Algeria ad agosto fa molto caldo, la Siria ha notevoli problemi interni; ecco perchè abbiamo scelto ancora il Marocco.
Era ns. intenzione non fare l’Atlante, ma restare verso la costa oceanica per non subire il caldo del deserto, così abbiamo ideato un giro in parte inedito ma comunque bello.
Sabato 6 agosto
Partiamo da Vicenza, siamo in 5 equipaggi, tutti gasati.
Contiamo di arrivare a Tangeri Lunedì 8 dopo aver attraversato Francia e Spagna.
NADIA E FRANCESCO su Isuzu D.Max
MAURIZIA e FRANCESCO su Toyota LC 90
ALESSANDRA E MANUEL su Nissan GR
CRISTIAN E PAOLO su Toyota LC 95
VILMA E GIANLUCA su Toyota LC 95
Purtroppo durante una sosta in Spagna a Vilma viene rubata la borsa con dentro i passaporti; è con grande dispiacere che ci devono lasciare e mestamente ritornare in Italia.
Siamo dispiaciuti, ma proseguiamo e lunedì sera ci accampiamo nel campeggio vicino al parco naturale di Moulay Bouselham circa 150 Km a sud di Tangeri
Martedì 9 agosto
Il Patrol di Manuel ha il condizionatore che non funziona più ed il motore che soffre un po’ il caldo.
Ci rechiamo a Casablanca alla ricerca di un compressore, il Patrol è un 4200 aspirato e per questo tipo di motori non hanno il ricambio, proveremo a Marrakech.
Alla sera nella famosa piazza El-Fna troviamo una coppia di amici di Vicenza che sta andando a Dakar in moto: grande festa e ceniamo in compagnia.
Mercoledì 10 agosto
Lasciamo Manuel e Alessandra (che non se la sentono di venire nel deserto senza condizionatore) e prendiamo una strada sterrata sulle montagne con direzione Ouarzazate.
Lungo il percorso ci imbattiamo in numerosi temporali e poi troviamo anche la strada interrotta da una frana; ci prodighiamo a spostare i grossi massi con i ns. verricelli, ma poi arriva una grossa ruspa e sistema la strada. Noi passiamo, ma un camion dietro di noi si pianta nel fango appena sistemato e non riesce ad avanzare: attacchiamo le due Toy e con un trenino riusciamo a far muovere il camion. Riceviamo numerosi Sukran dagli autisti del mezzo pesante e da un’altra auto al seguito.
La strada in alcuni punti è allagata ma si riesce a passare. La temperatura scende fino a 14° e pensare che in Italia c’è un caldo terribile..
Giovedì 11 agosto
Dopo aver passato la notte nel cortile di un’abitazione adibita a camping riprendiamo la strada che ci porta a Ouarzazate: qui visitiamo gli studios di De Laurentis e ci impressiona molto la ricostruzione del villaggio in cui è stato girato il film Le Crociate.
Nel pomeriggio riprendiamo l’asfalto fino a Agdz e poi lo sterrato a fianco del Draa fino ad arrivare a Zagora. Il caldo comincia a farsi sentire: nel campeggio di Mhamid ci siamo solo noi e una piscina in cui ci tuffiamo subito per mitigare il caldo soffocante: alle 18.30 il termometro segna ancora 42°.
Venerdì 12 agosto
Partiamo verso le 7 con destinazione Tata, la temperatura continua a salire, costeggiamo le dune a sud del lago Iriki, prendiamo un giro largo verso il confine con l’Algeria per evitare di piantarci, scendere dall’auto a 50° per liberare le ruote dalla sabbia (in caso di piantata) non sarebbe salutare.
Durante la notte la temperatura non scenderà mai sotto ai 38°, la tenda sembra un forno ed il cuscino una sauna. Sarà la notte più calda in assoluto.
Sabato 13 agosto
Continuiamo a seguire il Draa, ma il caldo è opprimente, Nadia ha un accenno di svenimento, pertanto decidiamo di tornare sull’asfalto e puntiamo verso Foum Zguid. Riceviamo una telefonata da Manuel che ci aspetta al camping Fort bou Jerif, gli diciamo di ordinare una tajne di dromedario e partiamo di gran carriera. Prima di cena riusciamo anche a farci un bagno nella piscina del camping. Cena fantastica e poi a letto, la temperatura è notevolmente scesa e dormiamo coperti dal saccoletto.
Domenica 14 agosto
Scendiamo alla plage blanche, purtroppo c’è molta foschia e tanta umidità, l’influenza dell’oceano si fa sentire e vedere. Corriamo con i ns. fuoristrada sulla spiaggia, ad un certo punto troviamo dei pescatori e ci fermiamo ad acquistare del pesce: ce lo curano e scambiamo 4 chiacchere, è gente a cui piace pescare come a noi piace andare in fuoristrada. Nel primo pomeriggio risalendo verso Tafidnilt ci fermiamo in una radura senza vento, esce il sole e così accendiamo il fuoco e cuciniamo il pesce appena acquistato: accompagniamo il pasto con del prosecco ghiacciato, è favoloso. Ma chi ha detto che il frigorifero non serve? Personalmente dopo averlo provato non riuscirei a farne a meno, è da un po’ che non mangio più scatolette, ma posso portarmi anche viveri deperibili, nell’auto ho montato una seconda batteria e da quest’anno ho installato anche un pannello fotovoltaico che me la tiene in carica sempre, anche a motore spento: è stato un ottima scelta.
Raggiunto l’asfalto ci dirigiamo a sud, c’è sempre foschia così non ci fermiamo a Tan Tan. Durante il percorso vediamo arrivare alcune auto senza il cristallo davanti, non capiamo il perchè ma subito dopo raggiungiamo un cantiere, stanno asfaltando la strada: stendono del ghiaino e poi lo coprono con uno strato di catrame liquido con il risultato che le macchine che passano raccolgono un sacco di sassolini che poi vanno a sbattere sui vetri delle auto che arrivano dal senso contrario: tutti riceviamo dei segni, personalmente mi si scheggia il parabrezza ma a Cristian parte una crepa che durante il viaggio si allungherà fino a 40 cm.
Lunedì 15 agosto
scendiamo verso Dakhla, passiamo per Laayoune e Boujdour, facciamo campo a 100 km da Dakla.
E’ un trasferimento su asfalto molto noioso, notiamo comunque numerose dune mobili che stanno invadendo la strada, ci deve essere stato tanto vento.
Martedì 16 agosto
Arriviamo a Dakhla e la giriamo a destra e a manca per farla conoscere a quelli che non ci sono mai stati. La zona in cui normalmente si pratica il surf è tetra, non c’è vento e lo spettacolo non è entusiasmante come altre volte. Decidiamo di andare al mercato, qui acquistiamo frutta, verdura, pane e pesce tra cui aragoste, calamari, seppie, polipi, branzini: a tutti viene un certo languorino così ritorniamo in campeggio, accendiamo il fuoco, laviamo il pesce e lo cuciniamo: mangiamo verso le 18 è tutto fantastico e cucinato a puntino.
Mercoledì 17 agosto
Partiamo verso nord, dovremo addentarci verso Smara, ma il Patrol di Manuel ha un problema, ha il motore che scalda e per fare 100 km si consumano più di tre litri d’acqua, non è il caso di andare in fuoristrada con un’auto in queste condizioni. Decidiamo di fermarci a Boujdour per far controllare l’auto da un meccanico. Al posto di controllo chiedo ad un poliziotto se conosce un buon meccanico, dopo 15 minuti arriva il patron ed il meccanico che ci accompagnano nella loro officina.
Prima di partire voglio dare qualche decina di Dirham al poliziotto che gentilmente ha telefonato al meccanico, cortesemente rifiuta l’offerta, ribadisco che è solo per un caffè, ma rifiuta ancora: credo che sia una perla rara, solitamente succede il contrario. All’officina decretano che è la guarnizione della testa, contrattiamo il prezzo e decidiamo di fare il lavoro. Al negozio dei pezzi di ricambio non hanno la guarnizione per il 4200, ma ci promettono che per domani mattina l’auto sarà riparata,
personalmente nutro qualche dubbio, ma pensiamo che se anche fosse riparata per mezzogiorno sarebbe sempre meglio che girare con un’auto a rischio. In serata ci fermiamo al campeggio, quasi tutti prendono una camera, io e Nadia dormiamo dentro alla ns. columbus, è una notte molto agitata, c’è un vento molto forte che durerà fino al mattino.
Giovedì 18 agosto
Alle 8 io e Manuel andiamo all’officina che però troviamo chiusa: tutti i negozi sono ancora chiusi.
Pensiamo che il Ramadan influisca sul sistema lavorativo, se fanno festa fino a notte non possono essere attivi di prima mattina. Fuori dall’officina è parcheggiata la Peugeot 205 del patron, tasto il cofano e lo sento caldo, presumo che siano arrivati da poco (erano andati di notte fino a Laayoune per acquistare la guarnizione della testa).
Alle 9 arriva il meccanico, sale sulla 205 e torna dopo mezz’ora con la testa, era andato a spianarla, riprende il lavoro e alle 14 l’auto è pronta, finalmente possiamo riprendere il viaggio.
Venerdì 19 agosto
Lasciamo l’asfalto poco prima di Laayoune e ci dirigiamo verso El Hagonia, sulla Michelin è segnata una pista, invece stanno costruendo una bellissima strada asfaltata che però dura circa 50 km. Poi inizia un pessimo asfalto con alcune dune che ci costringono ad aggiararle. Arrivati al paese incontro una persona del luogo, scambiamo alcune parole in spagnolo (non parla Francese), ci chiede dove stiamo andando e saputo della ns. destinazione ci dice che non porta da nessuna parte: continua a spiegarci la pista per Abattek. Ha 11 anni più di me e conosce molto bene il territorio, non riesce a capire perché vogliamo andare sulle dune. È un percorso che ho visto sulla Michelin, troviamo delle tracce, molto vecchie e a volte le seguiamo. Raggiungiamo le dune e le costeggiamo, poi pian piano entriamo nell’erg, faccio avanzare Cristian e Manuel che si divertano a trovare i passaggi migliori. Tutti ci divertiamo e alla sera facciamo campo nell’erg.
Sabato 20 agosto
Riprendiamo il percorso su sabbia e ad un certo punto mi chiama Moresco, la sua auto non frena più, controlliamo sotto l’auto e notiamo una perdita d’olio. Ad un esame attento scopriamo un tubo dei freni rotto causa sfregamento con un tubo del carburante. Tagliamo il tubo e lo strozziamo in modo che possa frenare con il poco olio rimasto. Nel pomeriggio raggiungiamo l’asfalto poco prima di Tan Tan e cerchiamo un meccanico (questo viaggio ci ha portato spesso in officina, speriamo sia l’ultima volta).
Domenica 21 agosto
Ci spostiamo verso Nord, nel pomeriggio arriviamo a Essaouria dove troviamo numerosi turisti e riscopriamo le internazionali spiagge affollate. Alla sera visitiamo il mercato e su richiesta comune acquistiamo delle costine di agnello che poi cuciniamo alla brace. Anche questa è stata una cena favolosa (non avremo fatto gran fuoristrada ma non ci siamo fatti mancare nulla).
Lunedì 22 agosto
Giornata di relax in spiaggia, poi nel tardo pomeriggio andiamo nel campeggio di Moulay Bouselham e domani inizia il rientro in Europa.
Considerazioni: abbiamo avuto dei guasti che ci hanno condizionato negli spostamenti.
D’estate è meglio viaggiare sull’Atlante e rimandare le sabbie del sud ad altri periodi.
Per avere più disponibilità dalla gente del luogo sarebbe meglio evitare il periodo del Ramadan.
Nel trasferimento via terra è da fare molta attenzione in Spagna, sono frequenti i furti(sembra che la Polizia non sia in grado di ridimensionare il fenomeno).
Scendere fino a Dakhla ha senso solo se si ha intenzione di proseguire verso la Mauritania, in compenso a sud di Laayoune il carburante costa il 30% in meno.
La Polizia Marocchina sembra abbia ricevuto ordine di non controllare più di tanto i turisti, abbiamo subito meno controlli di altre volte.
Francesco Fanchin
Tracce e punti GPS a richiesta