By Domenico
Originally Posted Friday, November 25, 2005
Viaggio nel sahara libico ottobre 2005
VIA DALL’INESSENZIALE
Il deserto opera per sottrazione: nell’aprirsi della sua vastità sottilmente rompe i meccanismi nascosti che ci accompagnano e da cui siamo assorbiti nella nostra vita di tutti i giorni, ci sottrae alla ripetitività rassicurante dei confini della quotidianità, apre uno spazio dentro che è simmetrico a quello che gli occhi vedono fuori .
In questo spazio l’emozione si è materializzata in una incontenibile propensione al riso, scoppiettante, rumoroso che ha pervaso tutto il gruppo incluse le nostre guide.
Se come dice Aristotele il riso è saggezza, allora il deserto ha reso saggio il nostro gruppo, che si è lasciato contagiare dal buonumore, trasformando i lamenti in risate e i disagi in occasioni di scherzo e d’ ironia. E pensare che noi otto eravamo partiti con una buona dose di sciocchi luoghi comuni, un carico straordinario di medicine (vremmo potuto allestire un ospedale da campo!!), di barrette sostitutive dei pasti,che fortunatamente sono stati inutili e soprattutto con una sorta di diffidenza-paura nei confronti del deserto dettata dal pregiudizio di trovarvi un senso di morte.
Il deserto invece ha uno spirito forte e vitale che ha spazzato via tutto, ha lasciato spazio dentro all’entusiasmo, alla gioia della condivisione, alla con-cordia e soprattutto a un profondo desiderio di tornarci.
Gli Otto Sognanti
