By Sahara.it
Originally Posted Friday, January 13, 2006
Libia Awbari 2005-2006 Di Silvano Giampietri
Il viaggio di fatto inizia per chi deve preparare la macchina un mese prima e per chi deve preparare anche la parte cartografica almeno due mesi prima, se invece siamo in presenze di forze soprannaturali, il tutto decade. Scherzi a parte , il 24-12-05 ci troviamo tutti al porto pronti per la partenza.
Inizia il solito rito: la nave è in ritardo, i tunisini che tornano al loro paese con macchine stracariche che sembrano furgoncini, personaggi che si aggirano tra le macchine per vedere i vari allestimenti e bla… bla… bla… si tira l’ora dell’imbarco.
Dopo 24 ore di navigazione circa, una disgrazia appena partiti di un tunisino che si è gettato in mare, abbiamo saputo poi che è stato ripescato morto, giungiamo al porto di “La Goulette” nella notte, sbrighiamo le pratiche doganali senza grossi problemi e ci fiondiamo verso Kairouan dove “preoccupati” di non trovare alloggio, facciamo una sorpresa al deserto Hotel Amina che ci accoglie con le stanze fredde gelate alla bellezza del 3 di mattina del giorno di S.Stefano.
Il 26 dopo una leggera e fresca dormitina, con vari sproloqui per la notte appena trascorsa, ci rimettiamo alla guida per giungere alle 12 circa al confine Libico Ras Ajdir dove incontriamo il personaggio dell’agenzia, il poliziotto che ci accompagnerà per tutto il viaggio con relativo autista.
Un fatto che mi ha sorpreso è che anche al personale di dogana piace il vino e dopo un’attenta ricerca da parte dei funzionari abbiamo ceduto e pagato dazio con due bottiglie di buon vino e in un’ora e mezza circa abbiamo potuto rimetterci in marcia.
Ci mettiamo in macchina ed in serata siamo a Nalut per un altro bel fresco pernottamento nel comodo e lindo albergo del sito e l’indomani ripartiamo per Darj.
Giunti a Darj ci preoccupiamo di fare i rifornimenti di gasolio e ci tuffiamo lungo le “meravigliose” piste che ci porteranno verso il mitico Awbari. Alla sera con grande gioia di tutti riusciamo a fare campo sulle prime propaggini dell’erg che ci attenderà con le sue sabbie morbide l’indomani.
Il 28, dopo tanta attesa, ecco che inizia la cavalcata sulle dune dell’Awbari. E’ divertente farsi cullare dalle morbide dune di sabbia e poi d’improvviso verso la fine della giornata le dune si fanno più alte e complesse richiedendo maggiore attenzione alla guida ma nel contempo garantiscono un maggiore divertimento. La sera al campo Serena e Monica preparano per il gruppo un gustoso primo piatto e dopo una bella mangiata e bevuta ci infiliamo nelle tende per una sana dormitina. Il clima di giorno è fantastico 22-24 gradi e di sera non scende sotto lo zero ed all’aperto si sta benissimo, non sembra nemmeno inverno.
Il 29 siamo nel cuore dell’ erg incontriamo alte dune che sembrano giocare tra di loro incastrandosi una con l’altra come a creare cattedrali nel deserto pronte per essere visitate. Il nostro “Capitano” Stefano, con grande maestria, ci indica la strada e la giornata passa velocissima con grande entusiasmo di tutti. La sera pernottiamo come al solito all’ombra di una duna che ci ripara dal vento ma non ci consente di ammirare i favolosi tramonti, va bè, non si può avere tutto dalla vita e comunque, il proverbio dice: chi si accontenta gode.
Il 30 iniziamo l’avvicinamento ai laghi, e il Capitano ci concede il lusso della prova della navigazione. La visibilità non è ottima ma il divertimento e comunque tanto. Peccato che i libici con i cinesi stiano facendo grandi prospezioni creando corridoi e autostrade di sabbia impressionanti. Era sicuramente più divertente poter volare sulle dune anziché infilarsi i questi corridoi. Giungiamo in mattinata ai laghi Mandara dove alcuni di noi approfittano della sosta per fare un bagno rigenerante nel Um El Ma; intanto, Maurizio, provetto meccanico, trova il tempo di riparare la moto di una motociclista di Modena procurandogli notevole gioia; facciamo piccoli acquisti e il pomeriggio giungiamo al campeggio di Tekerkiba. Approfittiamo per piccole manutenzioni di rito alle auto rabbocchi, doccia, barba e poi una bella cena e l’indomani si riparte per il Mathendush dove trascorreremo l’ultimo dell’anno.
Il 31 ci riserva un trasferimento su pista verso il Matendush, che nella parte terminale diventa pietraia per concludersi nell’oued. Lì facciamo campo e poi partiamo alla volta della visita delle incisione sulle rocce e alla ricerca dei famosi gatti mammoni. La sera ci viene propinata una lauta cena con aperitivo tartine preparate con grande maestria, vino a volontà. Dopo la cena tutti attorno al fuoco a far scoppiare petardi come ragazzini attendiamo l’ora del brindisi e poi con un po’ di vino in più del solito riusciamo ad andare a dormire, chi nelle proprie tende e chi, leggermente sbronzo, sopra un giaciglio all’aperto.
Il 01 usciamo dal Matendush e su pista un po’ sabbiosa un po’ pietrosa o pietosa ci dirigiamo verso Al Awaynat dove giungiamo in serata. Lì facciamo campo, il gasolio è finito e così ne recuperiamo un po’ di contrabbando con un costo un pò più alto che ci garantisce l’indomani di iniziare la risalita verso nord ancora nell’Awbari. La parte iniziale ci riserva piste sabbiose e polverose la Ghdamès- Ghat e successivamente spostandoci verso nord-est incontriamo la sabbia per gli ultimi e sognati passaggi di dune.
Il 02 e il 03 siamo ancora in mezzo alla sabbia e per ovviare alla pietraia dell’andata ci dirigiamo verso est per prendere una comoda pista che ci riporterà a Darj dove salutiamo guida e poliziotto e dopo aver fatto gasolio ci spostiamo per l’ultimo campo.
Il 04 raggiungiamo Nalut, e poi la dogana; è a questo punto che guardandosi negli occhi si realizza che il viaggio volge al termine e la vacanza sta per finire, e per noi , amanti di questo tipo di viaggi è il momento in cui verrebbe la voglia di girare l’auto, ritornare verso sud per tuffarsi ancora nei grandi spazi del deserto per provare quelle strane sensazioni di quiete dove i ritmi scanditi dal vento ti riportano indietro nel tempo a luoghi molto lontani che nella realtà di tutti i giorni non ci appartengono più e abbiamo dimenticato. Si potrebbe continuare nel raccontare tutte le sensazioni ma si finirebbe per essere o sentimentalisti o retorici. La cosa migliore sarebbe provare, avere il desiderio di provare queste emozioni magiche di serenità miste alla paura di questi grandi spazi a cui non siamo abituati, piuttosto che al fremito di solitudine che sale quando da solo ti sei insabbiato dietro una duna e per un momento non vedi più i compagni oppure la sera percorrendo la cresta di una duna battuta dal vento con lo sguardo che si perde lontano ascoltare, ascoltare tutto ciò che ti sta intorno o ti viene da dentro, è finita e proprio finita ed in serata siamo a Kairouan dove ci aspetta lo “stupendo” e “caldo” (notare le virgolette) Hotel Amina.
Il 05 siamo a Tunisi per un piccola visita nella località Sidi Bou Said dove la sera pernottiamo al panoramico hotel Sidibousaid.
Il 06 ci imbarchiamo dove giungiamo a Genova il 07 sera. Ci avviciniamo verso casa realizzando che anche questa volta la vacanza è passata alla velocità della luce.