By Barbara Grillo
Originally Posted Tuesday, February 2, 2010
LAGHI MANDARA, MUJIEZZIN E WAW AN NAMUS IN LIBIA
HANNO MENO SEGRETI.
a cura di Barbara Grillo
In esclusiva Fennec Desert Team (info@fennecdesertteam.it)
Viaggio effettuato dal 19 dicembre 2009 al 17 gennaio 2010
Prefazione
Durante un viaggio in Libia nel dicembre 2007 il nostro gruppo di fuoristradisti Fennec Desert Team aveva raccolto a scopo di ricerca e conoscenza (www.fennecdesertteam.it, vedi in approfondimento “Acque libiche”) alcuni campioni di acqua da pozzi, sorgenti e laghi salati (Laghi Mandara e Waw an Namus). L’obiettivo era analizzare nel dettaglio le caratteristiche fisico-chimiche ed elaborarne alcune considerazioni geologiche generali. Per ognuno è stato preso il punto GPS, la quota, la profondità di falda, la temperatura, con la relativa descrizione sul colore ed odore. I risultati della analisi chimiche hanno evidenziato l’eccezionalità di alcuni campioni e confermato la potabilità di altri. Sono in genere acque particolari (ipersaline) che presentano una salinità 5 volte superiore a quella del mare. Si osservano elevate concentrazioni di magnesio, potassio, solfati, cloro e sodio. Sono sempre scarsi i fosfati ed i nitrati. Caratteristica è la presenza in alcune acque di tenori elevatissimi di solidi totali disciolti (talvolta con concentrazioni di oltre 200 grammi/litro di cloruri e solfati).
Dal 19 dicembre 2009 al 17 gennaio 2010 gli stessi fuoristradisti ideatori della ricerca (Barbara Grillo e Alberto Casagrande), insieme ad un nutrito gruppo di amici sempre facenti parte del Fennec Desert Team, è ritornato negli stessi luoghi per completare e approfondire quanto pubblicato in precedenza. In esclusiva vi mostriamo le sezioni topografiche dei laghi Mandara nel deserto dell’Ubary (Oum el Mah, Gabroune), Waw an Namus e in più appunto i laghi Mujiezzin nei pressi di Ghadames dove sfatiamo il mito di lago super profondo).
Il viaggio è stato organizzato sempre da Alberto Casagrande con il fedele appoggio della ottima agenzia Tilwan Tourism Service Tripoli – Ghadames (operatore Tarek Magoura, tilwan@tiscali.it) che ringraziamo. Siamo stati accompagnati da un guida eccezionale, Ibrahim Al Arabi, che aveva al seguito un simpaticissimo amico tuareg Musah ed il poliziotto: Zuerr Aiedi.
Il viaggio in pillole
Partenza sotto la neve, a 30 km da Genova rotto l’alternatore del Land, siamo entrati in traghetto a traino e abbiamo risolto a Tunisi. Dopo due giorni si è rotta la turbina del Toyota bianco; risolto a Ghadames facendo arrivare una turbina nuova da Tripoli via taxi notturno. Il secondo giorno dell’anno si è rotta di nuovo e sono ritornati a casa in aspirato, mentre noi con il Land abbiamo fatto un volo su una duna nel deserto di Rebiana. Pochi danni, pareva, solo bucato la gomma e riparata quella la macchina ha tenuto per altri tre giorni e circa 500 km fino ad arrivare a 1 km dal asfalto di Kufra, dove il semiasse posteriore ha ceduto. Il volo ci aveva piegato il ponte di 5 cm. Risolto in un giorno di fermo in città raddrizzando il ponte e sostituendo il semiasse. Percorriamo ancora 800 km circa, a 40 km da Zilla, ormai in rientro, si spacca il semiasse anteriore sempre del Land. In contemporanea un altro Toyota accusava problemi all’alternatore e lo abbiamo accesso a spinta per quattro giorni fino a quando a un giorno da Tunisi ci siamo accorti che si era allentata una vite e la cinghia era molla, perciò non caricava. Tirata quella, problema risolto.
E il Land? Beh, siamo arrivati a casa solo con la trazione posteriore, sì proprio quella che avevamo aggiustato a Kufra e ha tenuto! Queste, Alberto Casagrande, le chiama ferie ma ha dovuto fare il meccanico un giorno sì e uno anche! La spedizione si chiamava Lady Be Good, perché era nostra intenzione arrivare fino all’aereo che aveva sul fianco questa scritta. Tradotta in italiano significherebbe una frase di buon auspicio “Madonna, sii buona”: viste le rotture meccaniche la frase ci resterà nei ricordi come emblematica e autoironica! Ah sì, a chi ci chiede se abbiamo raggiunto il Lady Be Good, la risposta è: chi? L’aereo? E chi lo ha visto! Lo abbiamo mancato per 160 km, i giorni di ritardo si erano accumulati e serviva troppo tempo per arrivarci. Siamo riusciti a portare a casa interessanti risultati. Chi la dura, la vince!
Fig. 1 – Il percorso del viaggio in Libia fatto tra dicembre 2009 e gennaio 2010. I diversi colori indicano la traccia giornaliera.
Informazioni geologiche generali.
Nel Terziario, era geologica che copre un arco di tempo tra 65 milioni ed 2 milioni di anni fa, il mare invade buona parte dell’attuale Sahara. Alcune aree diventano fondali marini. A seguito di gravi crisi tettoniche l’area libica subisce successivamente un nuovo sollevamento. Il mare si ritira e vaste quantità di acqua salata rimangono intrappolate nel terreno emerso. Parte di quest’acqua evapora e si accumulano i sali precipitati. Una parte scende in profondità e si mescola con le acque profonde di falda. Una piccola parte riesce a conservarsi a brevi profondità, grazie alle strutture geologiche. Le piogge e le ricorrenti mutazioni climatiche che si verificano negli ultimi milioni di anni riescono in qualche modo a creare bacini idrici sotterranei, spesso affioranti, con acque molto diversificate tra loro. A complicare un po’ la situazione sono le manifestazioni vulcaniche che con le emanazioni gassose e i conseguenti termalismi contribuiscono alla mineralizzazione delle falde. La storia degli ultimi 3-4000 anni modifica parzialmente la situazione. La regione subisce una desertificazione al punto tale che oggi gran parte dell’idrografia residua è sotterranea, mentre in superficie sono presenti solamente piccole pozze, oltre ad alcune sorgenti ed ai torrenti attivi solo dopo le rare precipitazioni. Fanno eccezione alcuni laghi del deserto dell’Ubary in Libia per esempio.
Questo quadro geologico ci ha incuriosito e spinto a indagare più a fondo, appunto al fondo di alcuni laghi Mandara e del Vulcano Waw an Namus.
La profondità e temperatura dei Laghi Mandara (Oum el Mah e Gabroune), Mujezzin e Waw an Namus.
Non avendo molto tempo per poter effettuare immersioni, ci siamo ingegnati legando un computer subacqueo (profondimetro) ad un peso e lo abbiamo trascinato sul fondo dei laghi con una attraversata a nuoto (una ad opera di Alberto, poi Mauro e infine Dario). Per ogni lago abbiamo ottenuto così un profilo topografico e l’andamento della temperatura. In particolare il vulcano possiede tre laghi ed è stato possibile eseguire il sondaggio solo di due di questi, i più esterni. Quello centrale è circondato da un fitto canneto che ne impedisce l’accesso. L’invasione delle zanzare nel pomeriggio ci ha notevolmente messo alla prova e complicato l’esplorazione. Per ogni lago è stata nuovamente campionata l’acqua e le analisi sono in corso.
SEZIONE E TEMPERATURA DEI LAGHI MUJEZZIN
SEZIONE E TEMPERATURA DEL LAGO OUM EL MAH
SEZIONE E TEMPERATURA DEL LAGO GABROUNE
SEZIONE E TEMPERATURA DEI LAGHI DEL VULCANO WAW AN NAMUS
Conclusioni.
Analizzando la tabella, abbiamo effettuato un sondaggio in sei laghi libici: due Mujezzin a Ghadames, due dei Mandara nell’Ubary e due del Vulcano. In sintesi si evince che sono spesso acque da ipotermali a mesotermali (tra 35°C e 50°C). Pur stando vicini, il lago a Sud del Vulcano presenta temperature con picchi e più elevate rispetto a quello a Nord.
Abbiamo misurato la profondità sfatando alcune misure false che girano in internet. Soprattutto il Lago Mujezzin era stato dato profondo 60 metri. Noi possiamo qui dimostrare che non supera i 32 metri. Gli altri laghi invece sono poco profondi, al massimo 15 metri.
Abbiamo voluto contribuire alla conoscenza di questi luoghi tanto frequentati con questi risultati inediti. Il nostro obiettivo futuro è tornare per approfondire alcuni aspetti.
Partecipanti:
Alberto Casagrande & Barbara Grillo
Land Rover Defender 110
Meghini Domenico & Mara Zanette
Toyota LJ80
Roberto Bortolin & Mauro Bortolin
Toyota Hilux
Alessandro Richter & Adriano Giacomin
Toyota Hilux
Mauro Casagrande & Emanuele Mariotto
Toyota Pick up Hilux
Alessio Bortolin & Dario Sluga
Toyota Pick up Hilux
Italo Giopp & Renata Todeschi & Andrea Giopp
Land Rover Defender 110
Ivano Tieppo & Lorella Fent
Toyota HZJ78
Claudio Carniato & Alex Gordon (Gatti)
Camion Mercedes Unimog