By Ilaria
Originally Posted Tuesday, February 8, 2005
LA MIA PRIMA AFRICA
A 10 ANNI NEL DESERTO LIBICO
Oltre noi tre ci hanno raggiunto un gruppetto di amici: Gianni, Lula, Sergio52, Sergiogallo, Nadia, Sabrina. Sono venuti a salutarci ed augurarci una buona vacanza alcuni nostri amici, e mio nonno.
Abbiamo aperto una bottiglia nel piazzale di casa mia per “bagnare” il viaggio.
Si parte. Tutti in fila!
Ci siamo fermati ad un Autogrill. Primo pranzo a panini……!
Siamo arrivati al porto di Genova, dopo molti tentativi abbiamo individuato il resto della ciurma compreso il grande , maestoso camion Giallo, l’ORGANIZZAZIONE.!!!!
In coda per l’entrata sulla nave, ho visto marocchini e tunisini con le loro auto stracariche di oggetti, ma soprattutto macchine fuoristrada e camion attrezzati per il viaggio nel deserto.
In questo preciso momento sto guardando dei motociclisti in fila, mi domando perché stanno fermi e non sorpassano….C’è molta gente nel gruppo. I camion sono molto grossi, quasi tre volte una macchina normale.
Mi sento come se non avessi i piedi per terra, sospesa dalla felicità.
Gli organizzatori di questo viaggio sono vestiti uguali …camice gialle.LA VORREI ANCH’IO!
E’ dalle 14.30 che aspettiamo di salire, ora sono le 16.30. Mi hanno detto che ci imbarchiamo alle 18.00 e partiamo alle 19/19.30.
Sergiogallo e gli altri, nell’attesa di imbarcarci, hanno pensato di farsi , con il fonrellino da campo un bel caffè. Sergio l’ha offerto a tutti. (a me no, anche se lo avrei voluto).Di fatto nessuno lo ha avuto, in quanto nel bel mezzo, Sergio è rimasto senza gas.Una Signora del gruppo, a si, Lula, ha tirato fuori il suo.. siamo riusciti a bere il caffè.Prima figura da cioccolatino di Sergiogallo… (lo ha detto lui)…poverino!! Sempre a Sergio in questo momento gli si è allagata la macchina, gli si è rotto il serbatoio dell’acqua…. Ne vedrò delle belle…!!!!
Siamo saliti sulla nave, ci hanno dato il numero della cabina, io sono con la mamma, Massimo e Sergio. La cabina non è grossa, ma è colorata.
Sono le 18,40, non siamo ancora partiti !!!
Andiamo in un salottino della nave, tutti insieme, mi hanno detto che faremo “breefing” (ma cosa vuol dire ??).
Una cosa mi è chiara: riunione. Ci siamo conosciuti, simpatici, qualcuno un pochino strano….E’ ora di andare a cena, la sala è grossa, però il mangiare non era mica buono !!!
E’ venuta ora di andare a letto, prima abbiamo ascoltato dei racconti sui viaggi di avventura che gli organizzatori (Pietro e Tiziana, lui moro, lei bionda), hanno fatto. Simpatici.
Buona notte !!!
31/10/04
Buon giorno.
Cominciamo bene. Che ridere Sergio Ruocco ne ha fatta una delle sue:non riesce più ad entrare in cabina….
Dall’oblò si vede la Sardegna, sembra lunga e stretta,mi pare di essere vicina, ma non è così.
Scendiamo a fare colazione non c’era molta scelta. Forse sono un po’ noiosa..!
Sono le 9.30 dobbiamo andare a fare breafing. Comincio a fare i compiti. Che ossessione!!!
Dopo mezz’ora mi sono sentita male per il mare,un pochino mosso. Ho mangiato la “cingomma”, ma che schifo..
Ore 12.30 pranzo. Meglio. Nel pomeriggio a Massimo gli è venuta la febbre; poveraccio “speriamo che se la cavi iiiihh!”
Ho scoperto che nella nave c’è una stanza di preghiera. Ci sono uomini sdraiati per terra scalzi!
Sara meglio che chiedo alla mamma che razza di preghiera è.
Sono le 20.30 stiamo sbarcando,. Sono stanca, ho sonno. Dogana. Quanta gente!!
Mi hanno detto che mi sono addormentata in macchina e mentre raggiungevamo l’Hotel in Tunisia,si è rotto il camion, ma tanto non mi sono accorta di niente…abbiamo percorso 160 Km e raggiungiamo l’albergo. Non mi ricordo altro.
01/11/04
Sono le 5.30 e stiamo già partendo!
Dopo 275 KM siamo arrivati nell’’ultimo paese della Tunisia prima della frontiera libica.
Ho visto un bellissimo mercato della frutta. Il compagno di viaggio di Sergio ha comprato i datteri. Non sono nelle scatole come i nostri…ci sono delle cassette strapiene, che belli, ma che buoni…!!!Freschi senza conservanti, non sono appiccicosi.
Ora siamo alla frontiera , prima quella del Paese che lasciamo , La Tunisia, e subito dopo quella della Libia . Sono un po’ spaventata e curiosa. C’è molta gente in fila, gente del posto. Quanto gridano. Pietro, ha detto che potremo stare in frontiera libica anche sei ore, per prendere le targhe. Mi sparo . C’è un caldo terribile, e ho fame. Mi sono dimenticata di dire ,che lungo le strade che abbiamo percorso ho visto dei villaggi con le case fatte di paglia, ci vivono per davvero ,chissà se sono felici.
Abbiamo aspettato 5 ore per avere le targhe per la Libia .!!!!!!Non ne posso più, ho fatto i compiti, abbiamo mangiucchiato qualche cosa,senza farci vedere , siamo in Ramadam!
Stiamo percorrendo la strada che dalla frontiera ci porterà a Sabrata. prima città libica.
Sono le 18.30 e si vede, lungo la strada un gasdotto , cioè una fabbrica che produce il gas e tramite un grosso tubo , che passa sotto il mare fornisce l’Italia di gas, ed è uno dei più grandi fornitori. Una grossa fiamma ,molto alta esce dalle ciminiere.
Alle 18.30 non c’è un’anima viva in giro. SONO A MANGIARE.!! Per oggi è terminato il sacrificio del cibo, mi hanno detto che ora possono mangiare sino all 5.30 del mattino: cosa serve così il digiuno? Sono proprio strani questi arabi!!!
02/11/04
Sono le 12.40 e abbiamo fatto il primo campo per pranzare sotto le prime palme da datteri IN MEZZO ALLA SABBIA!!!!
Prima di arrivare in questo luogo siamo andati a visitare un granaio molto famoso. Il paese si chiama Nalut. Il granaio risale al 1300 d.c . e’ stato un magazzino molto grosso per il grano, di fatto era un Paese costruito proprio sopra al promontorio collinare che oltre a servire come deposito era utilizzato anche come fortezza.
Ho visto il mulino, le giare,le abitazioni, le celle e tanti utensili.
Dicevo, abbiamo fatto il primo campo. Che bello.!!! Prime scatolette.. ma anche primi datteri raccolti su una palmetta. Sono proprio contenta. Due sono i colori che, se chiudo gli occhi , continuano ad essere nella mia testa: l’azzurro e color oro della sabbia.
Abbiamo ripreso il viaggio. Siamo arrivati a Gadames, dopo 130Km.
E’ una vera oasi!!!! Stratosferica! E’ un oasi sotterranea. La parte vecchia dell’oasi è stata costruita sotto la strada perché, probabilmente le abitazioni rimanevano molto più fresche. E’ stupenda. I colori bianco delle abitazioni e il verde delle piante risaltano un casotto con il cielo blu, blu.
E’ difficile spigare che emozione, com’è tutto strano: sembra un labirinto con giardini di palme piene di datteri. C’è una palma appoggiata su un muretto . Quanti luoghi per pregare! Ci sono pochissime donne nelle stradine. Non si fanno fotografare molto volentieri, specialmente le donne.. Si coprono il viso con il velo: Massimo mi ha raccontato che in Tunisia non si fanno fotografare , perché, pensano che la foto porti via loro l’anima. Chissà, forse anche qui la penseranno così? Proprio strani.
3/11/04
La mattina seguente ,dopo aver “riposato” in un particolare albergo, (io e la mamma abbiamo dormito in un lettino, c’erano solo due letti nella stanza, eravamo in Ramadam, non ci hanno dato retta), abbiamo ripreso il cammino e, percorsi 15km, siamo entrati nella pista.
Cento km e ci siamo fermati a pranzare,. Mica male questa pista. Tanta polvere e sassi….!!
Abbiamo incontrato un finto lago salato, nel senso che era in secca, e i sassi brillavano come se ci fosse ancora l’acqua , uno strano effetto; e ancora poco più avanti abbiamo incontrato resti di un convoglio militare della seconda guerra. Sergio ha preso un ciclone che è un coperchio per lo snorchell e altri piccoli pezzetti. Cosa se ne farà?
Dopo questa prima tappa incominciamo ad intravedere il primo vero deserto. Ora stiamo facendo campo sotto la 1° duna di sabbia. E’ enorme: Alcune macchine hanno la tenda sopra le macchine, “maggiolina”, mentre noi normale. Quasi. Si fa prestissimo a montarla, è fatta e si usa come un ombrello..
Prima di gustarmi un aperitivo (SOLO SALATINI, SENZA BERE, -SEI UNA BIMBA- dicono),
mi sono divertita a fare i ruzzoloni da una montagna di sabbia……spettacolo!Questa sera, essendo molto buio, per la prima volta ho visto un cielo illuminatissimo ma soprattutto ho visto bene la via lattea, proprio come era riportata sul mio libro .Tutto questo spettacolo l’ho visto sdraiata su delle coperte intorno al fuoco mentre tutti insieme si cenava. Sto scrivendo in tenda prima di addormentarmi. Oggi ho fatto conoscenza della “FATA MORGANA” i Miraggi.
Come faccio a spiegare, vediamo:è una cosa che da noi non è possibile vedere, per effetto di calore e di sabbia si ha l’impressione di intravedere il mare con le onde sembra un’immagine da favola…ma naturalmente è un effetto ottico cioè il miraggio..Oggi ho avuto veramente l’impressione di aver vissuto in una favola.
4/11/04
Stiamo partendo dal primo campo, dirigendoci verso l’oasi di Gat.: Prima di salire sulle macchine, dopo aver fatto colazione , abbiamo bruciato i detriti della colazione e della cena passata. Giovanni, con la sua pala ha fatto una buca nella abbia e acceso il fuoco, abbiamo messo il sacchetto dell’immondizia , carta, plastica ect, abbiamo fatto bruciare il tutto e poi a fuoco quasi spento Pietro ha chiuso la buca. Mica male, questo sistema….! Partiamo e ci “spariamo una quarantina di Km di splendido deserto: Pranzo, precisamente alle 12.30, (Sempre preciso, Pietro!).ripartiamo ci dirigiamo verso la nostra tappa, e a metà tragitto ci fermiamo ad una sorgente. Proprio in mezzo ad una desertica pista di sabbia e polvere, Una fonte e poco più avanti una fossa ,come una vasca con intorno steppe: Proprio queste le abbiamo raccolte. Ci serviranno per il fuoco questa sera. Che Buffa la nostra macchina. Sembra una macchina utilizzata per la campagna. Abbiamo messo sul tetto un sacco di legna ! Accidenti le mie povere mani…mi hanno punto 13 volte, probabilmente tafani.. sempre così, mi pungono sempre, solo a me… ho il sangue più buono!!!
Finalmente siamo arrivati , Si fa campo… ai piedi di una grossa duna gialla oro e liscia, come un piumino di raso color oro. E’ venuta ora di andare a cena. Siamo intorno al fuoco: Che colori intorno a me. Sembra un’immagine da film: Le facce dei miei amici si vedono a metà, per le ombre del fuoco, ma la magia vera e il cielo… La via lattea, è proprio come nel mio libro. Incredibile. Squisita cenetta (è educazione dire così,,,,, )… e poi… canti… Sabrina, che è una vera cantante ci ha aiutato a non stonare tanto…!!! Ora però vado a letto. E’ troppo buio, non vedo il quaderno,
5/11/04
Sono le 7.00 del mattino, e come sempre la stella è davanti a noi , ci guarda mentre sistemiamo la macchina per il viaggio della giornata, fa il tifo per noi: siamo in tre, ma sempre pronti in orario. Oggi ci aspettano 200 Km. Percorrendo la strada Pietro ci ha fatto notare , proprio davanti a noi una grossa montagna rocciosa: LA MONTAGNA DEGLI SPETTRI e del DIAVOLO.
Gli abitanti di questi posti non salgono sul monte, per paura e rispetto, perché pensano sia l’abitazione degli spettri.
Finalmente siamo arrivati a Ghat . E’ una vera oasi Africana…Andiamo in un particolare campeggio. Dormiamo dentro a dei bungalow costruiti con rami di albero di palme. Bellissimi “molto africani”:
Nel pomeriggio siamo andati a visitare l’oasi.
Incontriamo veri Tuareg . Gli uomini blu. Che belli. La mamma dice che hanno un’andatura molto elegante e fieri. E’ vero, sono tutti alti e magri. Ridiamo, pensando all’uomo Tuareg della pubblicità… chissà se lo vedremo. L’oasi è veramente stupenda. Ci sono arabi ai piedi dei resti della vecchia oasi, vendono oggetti fatti da loro, collanine, vecchi panieri, bracciali e anelli. Noi compriamo qualche oggetto. Sono simpatici, allegri. Uno di loro, dopo aver contrattato la cifra in francese, comprato, mi regala una collanina con la croce tuareg. Proprio gentile.
All’interno della vecchia oasi, sentiamo suoni melodiosi , canti , anzi no sono preghiere. Poco più in su c’è una bottega. Qui mi compro un abito tuareg. nero molto bello.
Al di sopra dell’oasi abbiamo visto un fortino italiano. Anche qua!!!
E’ stata una giornata speciale: Quante cose ho visto, difficilmente dimenticherò il 5 novembre 2004, con i colori dell’Africa e gli occhi di questi uomini Tuareg.
6/11/2004
Oggi siamo entrati nell’AKAKUS, una dei luoghi più famosi del deserto.
Questa parte del deserto, sabbia gialla,gialla, con sparse rocce e montagne di roccia nera, vulcanica.
Le rocce hanno forme diverse, modellate dal vento, hanno forme fantasiose. Tre sono i simboli più significativi. Due “porte”, una classica. Un arco imponente, immenso. L’altro chiamato a “Piede d’Elefante”.
Sembra proprio così. Colonne altissime di pietra grigia con la base ,appunto come una zampa di elefante. Qui la nostra guida mi ha regalato cinque punte di frecce di 3000 anni fa (gli arabi che sono con noi, sono molto gentili con me, vogliono molto bene ai bimbi).
L’ultimo simbolo,dell’Akakus è una pietra, grossissima, chiamata “dito”! Chiaro ha una forma a dito, a me sembra più una foca con una palla sul musetto… ognuno ha la propria fantasia.
In questo spettacolo della natura abbiamo, verso sera fatto campo, e tutti insieme intorno al fuoco. La magia della sera…Dopo cena siamo andati, un gruppetto , a fare una passeggiata su delle dune. Ci ha fatto strada Giovanni, il furetto. Abbiamo ammirato le stelle. Sembravano molto vicine .Io e Marco abbiamo visto 3 stelle cadenti. Mentre tornavamo verso il campo, abbiamo visto una luce che faceva dei segnali. Mi sono un po’ spaventata. La sera prima Pietro ci ha raccontato che una volta, di notte, hanno incontrato dei soldati con delle mitragliatrici… insomma erano solo gli altri che ci chiamavano..
07/11/04
Peccato, oggi avremmo dovuto percorrere con la macchina una discesona di sabbia.
E’ una duna enorme. Si può fare solo in discesa, ma noi siamo entrati in quel territorio da un’altra parte, e quindi, niente da fare. Siamo usciti dall’Akakus . Al camion gli si è tagliata una gomma. Che faccia Pietro.!!!
Ci siamo fermati a pranzare mentre Pietro , Giovanni , Gianni, Sergio 52, hanno smontato la gomma e rimontato quello di scorta. Pietro era un (po’) teso!!!! Non ha neppure mangiato. Verso le 17.00 siamo rientrati nell’Akakus, tramite la pista di ieri. Abbiamo fatto campo sotto una duna, alta, larga ma soprattutto splendida. Ai piedi della duna abbiamo montato la nostra tenda. Che colori!!. Ho indossato il mio abito e lo sesch (?) Tuaregh che mi sono comprata a Ghat! Mica male. Mi sentivo proprio bene: il mio abito il mio copricapo, scalza, la sabbia, le dune, il tramonto…. E seduta in questo spettacolo naturale ho cominciato a scrivere il mio diario. Credo che Massimo mi abbia fotografata. (grazie!)
8/11/04
Abbiamo percorso, partendo dal campo, un po’ di Km in strada normale. Niente buche si, ma che noia!!!
Arrivati ad Albrate(?), fatto rifornimento, siamo andati dal gommista a riparare le gomme di Pietro e Massimo. E’ stata una pausa un pochino lunga; abbiamo impiegato il tempo facendo acquisti e gironzolando. Arrivati a Germa,(?) un paesino molto abitato, ho visto ragazzi in divisa scolastica e giovani universitari (credo), ci introduciamo in una stradina e….ecco la pista!! Qualche Km e la sabbia, quella vera è davanti a noi. Ci siamo fermati, un rapido pasto, gomme sgonfie e le dune ci aspettano!!! ora partiamo e “facciamo sul serio”.
Alcune dune sono state molto alte e lunghe. In alcuni punti mi è sembrato che il cielo si appoggiasse aI deserto. Il colore della sabbia è ancora diverso, più chiaro e la sabbia sembra avere dei cristallini luminosi. Un mare di sabbia, e noi siamo per due giorni i navigatori di questo mare… Siamo arrivati in un posto incantato: il lago Mandara. Niente acqua. Ma stupendo: è stato facile immaginarlo con l’acqua! Intorno al lago le palme, e intorno alle palme, sabbia. Mi hanno detto che, sino a qualche anno fa, intorno al lago, viveva una popolazione, questi si cibavano di piccoli molluschi che abitavano quelle acque.
La favola continua .. Poco più avanti, siamo giunti in un paradiso terrestre. Un altro lago chiamato UMEL MA’(?) Dietro al lago, quasi a proteggerlo un a duna lunga e alta, palme e un’acqua azzurra e invitante. Chiedo il permesso di fare il bagno. Permesso rifiutato. Mi dicono che è pericoloso. Pericoloso perché…mistero.. non ho risposta. Mi basta ammirarlo è veramente magico e fantastico. Mi sembra di essere protagonista di un film di fantascienza Sono proprio fortunata a vivere questi momenti.
Siamo ripartiti. Poco dopo tutti fermi, Gianni si è insabbiato: Lo abbiamo tirato fuori con il verricello. “Crocetta” sul vetro! Al campo della sera le nostre guide (poliziotto, autista, e guida) mi hanno fatto assaggiare la capra e la carne di dromedario, cucinata da loro. Che buona, ma un po’ salato!
9/11/O4
Tutto il giorno sulle dune!!! Questa si che è vita! Alcune sono state “toste” alte e continue (come se fossero legate da delle dunette), altre basse e lunghe. Le discese erano stupende, Altro che montagne russe!!! La sabbia color oro perlato( Un colore inventato da me…, non conosco aggettivi che possano descrivere questo paesaggio!)
Oggi ben quattro macchine si sono fatte disinsabbiare con il verricello le hanno tirate fuori.: Enzo, Sergiogallo (Che strano), Gianfranco, e…noi (peccato). Quattro crocette sul vetro di Gianluca. Ma uffa! non è giusto Lui (Gianluca) niente…!!! Riepiloghiamo Enzo 1 volta, Sergiogallo 2 volte , Gianfranco 1, e noi 1. Quando ci siamo insabbiati, non ci sono rimasta molto bene. Capita lo so, ma volevo che a noi non accadesse!!!, comunque mi sono anche un pochino spaventata, perché ci siamo piegati tanto…! Mentre ci aiutavano a dissabiarsi, e gli altri terminavano la tappa, io Maria, Lula, Nadia e Sabrina e Roberto abbiamo fatto la scala: io per prima, le altre dietro di me in fila, abbiamo fatto in discesa una duna. Ci tenevamo per i piedi, Da morire dal ridere!!!!!.
Tutti fuori dalla sabbia, persone e macchine e si riparte .Siamo giunti ad un palmeto, accanto un grosso wadi.
Riecco l’asfalto, è arrivato anche l’ora del campo serale. Siamo fuori dal percorso previsto, e quindi ci dobbiamo accontentare, Il campo viene issato in una zona si di sabbia, ma piuttosto vicino all’asfalto. Ma la magia della sabbia… ci fa dimenticare della strada, (anche perché non passano molte macchine…!!!).
10/11/04
Riprendiamo la pista direzione, oasi di Idri, Siamo stati molto in macchina, ma non è stata una giornata pesante.
Siamo giunti ad un pozzo, tramite una “tragica” pista formata da pietre e pietre. Tremenda!. Al pozzo c’erano dei poliziotti, probabilmente controllavano l’utilizzo dell’acqua, Dopo un tortuoso percorso, curve e pendii siamo arrivati in un altopiano, incredibile di ..roccia. Mai visto una cosa simile, come un immenso prato, non si distinguono (ancora ora, sono le 21.30) i confini, né laterali né all’orizzonte. Insomma l’Amada (così si chiama) sembra un paesaggio di fantascienza.
Ai lati , dove il cielo si congiunge con la terra , sembra che l’emisfero terra faccia la curva, si come nel mappamondo. Mi sento tanto piccina. Un immenso prato di sassi, Sembrano tutti uguali,forma e colore. Chissà gli uomini di tanti anni fa nel vedere una cosa così , avranno pensato che la terra fosse piatta, senza confini. Ma , accidenti Enzo ha tagliato la gomma in tre punti:
Ci siamo fermati in questa “pista” (solo Pietro che conosce praticamente ogni sassolino, può orientarsi in questa pianura, come fa a vedere la pista!). Splendido, è il compleanno di Marco (“Pierino il Postino Scarpantibus” è molto caro), gli abbiamo preparato un regalo a sorpresa. Ciascuno di noi si è privato di qualcosa e abbiamo fatto un pacco unico. (mia mamma non resiste… deve occuparsene lei… devo parlarle..). Sto andando a letto, che giornata!! Marco mi è sembrato contento… ho anche parlato alla mamma, mi ha detto che mi comprende ma che io devo accettare la sua personalità, ma lei lo fa con me.? No perché mi riprende!.. va beh lasciamo perdere .Pietro e Giovanni e Enzo non sono stati con noi, hanno dovuto lavorare intorno alla gomma di Enzo. Non mi sembravano molto contenti. Sono in tenda. Ho sonno e non ci vedo più, si sta spengendo la pila. BN.
11/11/04
“L’uomo pioggia” ha colpito ancora (Massimo !!!). Oggi piove ad intermittenza: piccole gocce, grandi gocce. Che brutto!!! Abbiamo terminato di percorrere la pista, l’Amada.
Al termine della pista in uno spazio molto grosso, con un pochino di sabbia, ci siamo fermati a pranzare. Ho trovato dei sassi molto particolari ed un fossile: si vedono le chele di un “presunto”granchio Il gruppo non è più così allegro. Sarà il tempo, sarà che siamo sulla strada del rientro… ma le facce sono tristi…:Pazienza passerà…L’obiettivo del pomeriggio è l’oasi di Darj,(?) ci fermeremo per fare gasolio. (se ci sarà !!!). L’abbiamo trovato. Facciamo sosta, andiamo in un simpatico baretto a prenderci un buonissimo thè,. All’interno del bar, proprio in mezzo alla sala c’è un lavandino con lo specchio., mai vista una cosa simile!!!! Ho notato che le strade sono frequentate da tanti bimbi. Siamo andati a cercare il posto telefonico, intorno alla macchina, si sono radunati dei bimbi che ci chiedevano dei regali. Strano, non era mai accaduto. Gli abbiamo dati dei biscotti… non erano particolarmente contenti.
Quanto asfalto.
Pietro, incredibile. È riuscito ad individuare la sabbia. Si sabbia, per fare credo, l’ultimo campo.
Mica male…Dunette e dunette… di sabbia, un discreto ambiente per piantare la tenda.
Aihhh,aihhh|! … Filippo si è insabbiato … e tanto…!.l’abbiamo (Massimo) dovuto tirarlo fuori con il verricello , un intervento non è stato sufficiente, per ben due volte è dovuto intervenire Massimo.!!! Fine giornata!!-
12/11/04
Mi hanno svegliato dei leggeri rumori contro la tenda: erano goccioline di pioggia, fine,fine. Nuove emozioni ,(non riuscivo a distinguere il rumore).
Un’altra novità: oggi ha guidato la mia mamma. Se l’è cavata…anche se ha un pochino sbandato!!
Ho notato, mentre salivamo verso Nord, che lungo la strada un sacco di sporcizia di ogni genere lambiva la strada. Pare che da queste parti non esistano discariche tanto meno cassonetti!! La Libia è anche questa.
Siamo arrivati a Sabrata, ci hanno consegnato la stanza….splendido, non è quella dell’altra volta… pulitissima . Abbiamo in comune il bagno con Gianluca, Federica, Roberto e Sergiogallo. Molto bene…nessun bisticcio per “docciarci”, a parte un po’ di allagamento per terra…
Che splendida la città di Sabrata: L’antica città romana con il suo anfiteatro, il tempio, che si affaccia tutta sul mare. Incredibile il contrasto dei colori, incredibile lo stato di conservazione….è meravigliosa!! La mia fantasia va nel passato….Chissà come se la spassavano…
Un altro piccolo paradosso della Libia: per scattare foto e fare filmati avremo dovuto pagare di più che l’entrata della persona! “toghi” questi libici!!!
Dopo questa visita culturale, abbiamo deciso di andare a visitare la città , diciamo “moderna”. Quanta agitazione intorno a noi. Fra due giorni finisce il Ramadam, così mi dicono, c’è fermento e caos: Quanti negozietti!!! La mamma e Gianluca stanno cospirando qualcosa , hanno un fare strano…entrano nei negozi di giocattoli.. Strano!!
Che spettacolo, anzi che aperitivo: Ci siamo seduti in un caratteristico bar-ristorante e abbiamo ordinato un bel pollo (eravamo in sei, quindi un pezzettino per uno) troppo bello!!! Sergiogallo ci guardava in maniera schifata : a lui non piace il pollo… poveraccio.! La serata si è conclusa andando a comprare i Narghilè, bellissimi: simpatico e carino il ragazzo del negozio!!
13/11/04
Sono in macchina, stiamo partendo da Sabrata e percorsi 60km siamo arrivati alla frontiera libica e passare quindi in quella tunisina: Le facce dei miei compagni di viaggio sono sempre più tristi. Stiamo lasciando la Libia veramente, sta proprio finendo la vacanza. La mia mamma, come al solito, non ha saputo controllarsi, e le ho visto il volto bagnato da lacrime.. non sarebbe stata lei….. Lasciata la Libia abbiamo cambiato i pochissimi Dinari libici in Dinari tunisini. Niente banca. Signori anziani che ti cambiano i soldi. Nessuna parola, cambiano e basta.
Dopo una breve sosta in una pineta superventosa, abbiamo ripreso il nostro asfalto: Altra sosta . Lungo la strada abbiamo trovato un mercato, definito “dei datteri”!
Stratosferico: grappoli di datteri ovunque, quelli buoni non appiccicosi. Li abbiamo, chiaramente, comprati molti. Ci siamo comprati due ciotolone di terracotta! (li ha volute la mamma, tanto in macchina c’è tanto posto!!!). Riprendiamo il nostro percorso verso Kairwane. Sulla strada case ricoperte di peperoncini. Strisce intere di peperoncini una accanto all’altra rivestono intere facciate, terrazze , infissi. Incantevoli. Case da favola!
A cinque minuti dall’albergo abbiamo trovato lungo la strada dei banchi con delle donne che impastavano e cuocevano su delle piccole caldaie., una specie di focaccine tunisine utilizzando delle ciotole di terracotta proprio quelle che abbiamo comprato poco fa. Ne abbiamo prese due. Una era calda e buona, l’altra fredda…Io le avevo già assaggiate, me l’ha data Ibraim (?) (il poliziotto), al mattino prima di partire da Sabrata. Giunti in albergo, cenato siamo passati alle premiazioni delle “crocette”.
Sul vetro della macchina di Gianluca risulta che Sergiogallo è il vincitore. Ben sette crocette, cioè ben sette volte si è insabbiato. Gli abbiamo regalato un vasino da notte, in plastica. (ecco cosa cercavano mia mamma e Gianluca). Il significato di questo regalo è un pochino “sporco”: ogni volta che vede le dune, se la fa sotto..! A Gianluca, che in un certo senso ha perso, ma è il vero vincitore, nessuna crocetta , gli abbiamo regalato un tamburello africano, sembra proprio una coppa.
E’ terminato il Ramadam . C’è festa in tutta la città. Siamo andati alla “MEDINA”
Quanta gente, e quanta confusione. E’ come un mercato dentro le mura della città.
14/11/04
Ultimo giorno in Africa Non è affatto una giornata allegra, è il momento di rientrare nonostante ciò è stata una giornata piena di sorprese. Verso le 8.15 sono scesa dalla stanza dell’albergo e fatta colazione con il gruppo ci siamo salutati. Solo noi e Roberto partiamo, prendiamo l’aereo gli altri rientrano fra due giorni in nave. A questo punto la mamma è andata in crisi: pianto dirotto. Abbiamo visitato la città e la sua, più importante moschea. Oggi è chiusa, è festa. Un gentile signore, proprietario di un negozio di tappeti proprio a fianco ci ha invitati a vedere la moschea dal terrazzo del suo negozio: è grandissima. Ho visto nel cortile lo spazio riservato alle donne per pregare, delimitato da un cancello grigio. Mi ha molto colpito. Giovanni, con la sua macchina,ci accompagna all’aeroporto, prima siamo andati a visitare un quartiere molto famoso di Tunisi: Sidi bu said(?). E’ molto carino e particolare.: tutto il quartiere ha le case bianche, le finestre, le grate, gli infissi, le porte “azzurro-cielo” con la buganville fiorita.
Ora il mio viaggio sta proprio finendo. Sono in aereo . Guardo fuori dal vetro: le nuvole mi ricordano il luogo dove vivono gli eschimesi, o palline di cotone…non ho più voglia di scrivere. Chiudo gli occhi e vedo la sabbia del deserto. Vedo l’Africa.
Abbiamo in questi giorni inventato l’inno alla sabbia è molto bella, Sabrina e Nadia la cantano benissimo, per dirla tutta, testo e musica l’hanno inventata loro, ma l’abbiamo cantata tutti…:
Sento la nostalgia del passaggio, dove la gomma mia mi ha lasciato…
Non ti potrò scordar dunetta mia, in questa sabbia INFUOCATA la mia serenata comincia così:
Dunetta mia,Donetta al sole, tu sei la fine della frizione,
quando ti vedo vorrei salire
ma sono in fondo ad accelerare…
dunetta, dunetta mia,
ancora un po’ poi salgo suuuu!!!
Ciao Africa, alla prossima volta, non potrò, e non voglio dimenticarti…
Oggi so di avere degli amici nuovi.
Hanno condiviso con me momenti magici…sono anche loro un po’ magici:
– Sergio52 soprannominato Fratello Shumy
– Sabrina……………..La Ridolina
– Nadia ………………La Diplomatica
– Marco ………………Il Postino Pierino Scarpantibus
– Sergio Gallo ………..L’uomo delle dune
– Roberto …………….Il Pieno Viaggiatore
– Gianluca ……………L’irraggiungibile
– Federica ……………La Dolce
– Gianfranco ………….Padre Pio
– Renata ……………..L’Assaggia Macchine
– Enzo ……………….Quello dell’Ottanta
– Maria ………………La Regista
– Pietro ……………..Maestro Imperturbabile
– Tiziana …………….La zia intransigente
– Filippo …………….Il Ricercato
– Giovanni ……………L’Elfo
– Gianni ……………..Il Saggio
– Lula ……………….Il Cantuccio
– Massimo …………….Il Salvatore
– Monica ……………..La Sensibile
– Ilaria ……………..La BEST