By Gianfranco e Maria Carla Mazzadi
Originally Posted Friday, December 15, 2000
Italia – Tunisia – Libia
(Gianfranco e Maria Carla Mazzadi – macamazzadi@tin.it)
PARTECIPANTI: 2 adulti (65 e 71 anni)
MEZZI DI TRASPORTO: Camper Laika Ecovip 4, ruote non gemellate.
PERNOTTAMENTO: Camper
ITINERARIO
Pordenone
Bologna
Penisola Salentina
Milazzo
Palermo
Trapani
Tunisi
Cartagine
Penisola di capo Bon
Kairouan
El Jem
Jerba
Sabratha
Tripoli
Zuwarah
Nalut
Gadames
Sabha
Fjeij
Ramla dei Dawada
Al Awaynat
Akakus
Al Awaynat
Fjeij
Waddan
Misurata
Zliten
Leptis Magna
Sabratha
Jerba
Gabes
Cartagine
Tunisi
Napoli
Pordenone
PERIODO: 19 ottobre – 17 dicembre 2000
PRINCIPALI ATTRATTIVE: Italia: Il centro storico di Lecce, il Giardino Botanico “La Cutura” (tra Maglie e Poggiardo), la costa da Tricase a Santa Maria di Leuca, l’isola di Vulcano, le gole di Alcantara, la Zisa a Palermo; Tunisia: il Tophet, il Museo e le Terme a Cartagine, il Museo del Bardo a Tunisi, gli agrumi di Capo Bon, il Colosseo e il Museo di El Jem, Jerba; Libia: il sito archeologico di Sabratha, la medina di Tripoli, la medina di Gadames, la solitudine tra Darj e Gariyat, la Ramla dei Dawada con i laghi, l’Akakus, Leptis Magna.
DIFFICOLTA’: le lungaggini alle frontiere.
COSTI: complessivamente circa £ 6.000.000, cosi’ ripartite:
paese | giorni | distanze | carburante | pedaggi | trasporti | campeggio | musei | frontiere/visti |
Italia….. 20…… 3.090….. 611.000.. 120.000…. 607.000…. 70.000.. 72.000
Tunisia…. 19…… 1.634….. 142.000…. 9.000.. 1.167.000… 235.000.. 67.000
Libia…… 20…… 3.572….. 142.000…….. 0…. 830.000… 240.000 ..139.000….. 750.000
Totale….. 59…… 8.296….. 895.000.. 129.000.. 2.604.000… 545.000.. 278.000… 5.201.000
riepilogo
turismo………5.201.000
vitto………….800.000
totale……….6.001.000
N.B. Nel costo complessivo non si è tenuto conto di queste voci:
1) Controllo veicolo
2) Approvvigionamenti alimentari e medici
3) Acquisto due copertoni
4) telefonate .
PREPARAZIONE: Revisione veicolo, in particolare controllo gomme (e’ bene averne due di scorta). Rifornimento generi alimentari: pasta, riso, scatolame, caffè, olio, aceto (niente vino o altri alcolici), acqua minerale. Scorta di pellicole fotografiche e per telecamera. Medicine di uso normale. Tenda, materassini gonfiabili e sacchi a pelo.
Guide: T.C.I. – “Tunisia”; ClupGuide – “Libia” di Andrea Semplici. Informazioni sono state ricavate dai resoconti di viaggi, trovati in vari siti internet. Cartine della Michelin.
AVVERTENZE: In Tunisia il cambio di denaro può essere fatto in qualsiasi banca: 1 dinaro tunisino vale circa 1.600 lire. Per avere dinari libici è più conveniente cambiare, preferibilmente dollari, in Tunisia, dopo Gabes vi sono molte persone lungo la strada che offrono il cambio, sventolando un fascetto di banconote. In Libia non sono accettate carte di credito, il cellulare, normale, non funziona, ci sono molti telefoni pubblici, con 3 dinari puoi telefonare in Italia.
DIARIO DI VIAGGIO
19 ottobre – 5 novembre (3000 km circa) Pordenone – Palermo. Soste in alcune localita’.
5 novembre: (120 km) Palermo – Trapani. Pernottamento alla fine del litorale davanti all’edificio della Guardia Costiera. .
Cartagine: La Cattedrale di St. Louis sulla collina di Byrsa
6 novembre: Disbrigo pratiche in porto; check in, controllo documenti veicolo, controllo passaporti (pagamento bolli annuali). Sistemazione camper nel traghetto della Tirrenia (richiesta mancia dagli addetti). Si salpa alle 10.30. Viaggio tranquillo. Arrivo alle 18.30. Altra mancia richiesta da un faccendiere alla dogana. Pernottamento all’uscita del porto in un’area di parcheggio.
7 novembre: (14 km) Andiamo a Cartagine, dove ci sistemiamo nello spiazzo vicino al porto punico di fianco al Museo Oceanografico, proprio in vista dell’entrata della Scuola di Polizia. Visita al vicino Tophet, al Museo sulla collina di Byrsa, alle terme di Antonino (tutto interessante e suggestivo)
8 novembre: Con il trenino andiamo a Tunisi. Visita della Medina, tranquilla, e del Museo del Bardo, vastissima esposizione di mosaici di epoca romana, organizzata con gusto e misura.
9 novembre: (211 km) Cartagine – Nabeul. Ci dirigiamo verso Hammam-Lif; nelle campagne di Capo Bon compriamo a poco prezzo dolcissimi agrumi, colti dall’albero. Ci fermiamo a Korbous, antico e attuale centro termale, poi prendiamo la strada per Menzel Temime, attraversiamo Korba e siamo a Nabeul. Pernottiamo al Campeggio dell’Hotel Jasmins, che si raggiunge, superato il centro di Nabeul, prendendo la direzione di Hammamet e, dopo il ponte sull’uadi Souhil, girando a sinistra su una strada segnalata da una freccia come zona turistica.
10 novembre: Giro nel mercato di Nabeul, specializzato in oggetti di ceramica e di pelle.
El Jem: Il Colosseo
11 novembre: Ci spostiamo ad Hammamet con l’autobus locale. Visita alla Kasbah e alla medina.
12 novembre: (235 km) Nabeul – El Jem. Ci dirigiamo verso Hammamet e prima del paese deviamo verso l’autostrada, che percorriamo fino a Elfidaville. Da qui imbocchiamo la P2 che ci porta a Kairouan. Visita della grande Moschea e dintorni. Non ci fermiamo perché ci infastidisce l’insistenza di alcuni nel volersi proporre come guide (Non è così negli altri luoghi della Tunisia). Usciti da Kairouan raggiungiamo la P1 che ci porta a El Jem, dove pernottiamo nel parcheggio davanti al Colosseo.
13 novembre: (km 183) El Jem – Gabes. A El Jem visitiamo il grandioso e magnifico Colosseo, le poche rovine del piccolo Colosseo e il ricco Museo. Riprendiamo la P1 che ci porta a Gabes. Pernottiamo in una stazione di servizio aperta 24 ore subito dopo la città.
14 novembre: (155 km) Gabes – Jerba. Dopo Matmata la strada è fiancheggiata da banchetti dove vendono taniche di carburante (proveniente dalla Libia) e offrono il cambio in dinari libici. Dopo Medenine ci dirigiamo verso Zerzis e imbocchiamo la strada per l’isola di Jerba passando per la diga romana. Ci fermiamo nel Campeggio presso l’Hotel Sidi Slim che si trova dopo Aghir.
15 – 21 novembre: Sosta in campeggio con piacevoli escursioni in bicicletta o in autobus nelle località dell’isola, in particolare a Midoun (dove facciamo la spesa) e nel capoluogo Houmt-Souk. Da una telefonata ai figli veniamo a sapere che il traghetto da Aifa per il Pireo è stato sospeso e quindi il nostro progetto iniziale di andare, dopo la Libia, in Egitto e in Israele, deve essere ridimensionato.
22 novembre: (280 km) Jerba – Sabratha. Ripercorriamo la diga romana e andiamo a Ben Gardane. Qui cerchiamo di cambiare dei dollari in dinari libici, ma le offerte sono inferiori a quelle avute sulla strada dopo Matmata. Proviamo ad andare verso Medenine, ma le cose non migliorano per cui ci rassegniamo a cambiare a 175 dinari per 100 dollari (quindi un dinaro libico vale circa 1300 lire italiane). Attraversiamo Ben Gardane e siamo presto, dopo alcuni posti di blocco, al confine tunisino. Lunga fila di camion e macchine, che procede lentamente. Compilazione con le nostre generalità di due moduli che consegniamo con i passaporti; attesa anche alla dogana e poi possiamo andare avanti; è passata un’ora. Al confine libico occorre:
- compilare con le nostre generalità dei moduli scritti in arabo (nella Guida di A. Semplici c’è la traduzione!)
- consegnare moduli e passaporti; vengono restituiti i passaporti e la parte inferiore dei moduli, che andrà resa all’uscita dalla Libia
- cambiare nella banca (ospitata in una baracca nello spiazzo) 100 dollari in dinari libici
- fare presso l’Autooibil Club Libico l’assicurazione per il veicolo e il Carnet di circolazione (100 dollari + 10 dinari libici, ottenuti dal cambio in banca)
- ritirare nell’angar che si trova nello spiazzo, davanti alla banca, le targhe in arabo da applicare al camper (si paga con i dinari, avuti in banca, di questi ora ce ne rimangono solo 5)
Sabratha: il teatro
Finalmente, dopo due ore, entriamo in Libia. A Zuwarah facciamo il primo pieno a 140 lire italiane al litro! Da qui in poi si paga tutto in dinari libici Arriviamo a Sabratha; in centro sulla sinistra una strada segnalata, alberata con cipressi, porta alla zona archeologica. Pernottiamo sul piazzale antistante l’ingresso.
23 novembre: Entriamo nel sito archeologico e seguiamo il percorso suggerito dalla Guida di A. Semplici. Giriamo per più di quattro ore con vero piacere. Nel Museo mosaici, statue, affreschi di una bellezza incomparabile; tra le rovine i resti di templi grandiosi, di terme, di ville; nel teatro la luminosità abbagliante della scena e la composta armonia delle gradinate.
Con il camper ci spostiamo nel cortile del vicino Ostello della Gioventù, perché nello spiazzo del parcheggio alcune macchine avevano inscenato uno spettacolo di spericolate evoluzioni, a noi poco gradito. Nell’ostello paghiamo 6 dinari al giorno, compreso l’allacciamento elettrico.
24 – 25 novembre: Visitiamo Tripoli, dove ci rechiamo con taxi collettivi. E’ una città composita, in quanto coesistono strutture modernissime, come le 5 torri di Daht al Imad, la vecchia medina e gli edifici italiani anni trenta.
A Sabratha conosciamo il Signor Mohammed Almosrati , General Manager dell’Agenzia Turistica “El Bayada” di Sabratha (tel 00218 24620813/14 Fax 00218 24620815), persona gentilissima ed esperta che ci dà preziose indicazioni per pianificare il proseguo del viaggio in Libia.
26 novembre: (km 240) Sabratha – Nalut. Ritorniamo a Zuwarah e prendiamo la strada a sinistra indicata da un cartello che riporta le distanze chilometriche di tre località, Al Wasa, Goush e appunto Nalut (196 km). Dopo 40 km al bivio giriamo a destra. Al successivo bivio andiamo dritto. A 105 km da Zuwarah ci si immette nella strada che viene da Tripoli. Corriamo parallelamente alla bassa catena montuosa del Jebel Nafusah. Nalut, poco prima di arrivarci, appare in cima ad una cresta montuosa; alla base della salita c’è un posto di blocco. A Nalut ci fermiamo all’Ostello della Gioventù, che si trova verso la fine del paese vicino ad una scuola e ad un campo sportivo.
Oggi è il primo giorno del Ramadam, ma troviamo alimentari aperti e pane, gratis come ovunque, fresco.
27 novembre: (329 km) Nalut – Gadames. Lungo la strada cominciamo a cogliere il fascino del deserto: la solitudine che ti circonda fino a perdita d’occhio, senza forme di vita, senza sfumature di colori, solo un netto distacco tra cielo e terra, azzurro e ocra. Attraversiamo le oasi/villaggi di Sinawan, Shawa, Darj, dove facciamo rifornimento. Si devia verso ovest e dopo un centinaio di chilometri siamo a Gadames. Una camionetta della polizia ci guida all’Ostello della Gioventù dove sostiamo.
28 novembre: Visita alla Medina (incantevole, unica) con guida. Nel tardo pomeriggio escursione con fuoristrada e autista alle dune; da un forte diroccato lo sguardo spazia sul deserto algerino, tunisino e libico. Spesa complessiva 80 dinari presso l’agenzia AL-ANWAR di Basher A. Heiba tel 046462450.
29 novembre: (410 km) Gadames – Gariyat. La strada attraversa il deserto, un deserto da miraggi. Dopo Darj in 250 km incrociamo solo tre macchine. Siamo soli in un oceano dorato, in una atmosfera trasparente, luminosa di sole. A Gariyat ci fermiamo nel cortile di un piccolo ristorante che si trova dopo l’incrocio, sulla strada che proviene da Tripoli.
30 novembre: (km 439) Gariyat – Sabha. Dopo 86 km, a Shwayrif, troviamo un posto telefonico abilitato a comunicazioni internazionali e telefoniamo al figlio che compie 45 anni. Dopo 362 km raggiungiamo l’oasi di Brak. All’uscita dal distributore bisogna andare a sinistra e poi al bivio a destra. Sabha, capitale del Fezzan si presenta come una città moderna e trafficata; dal centro un signore molto gentile ci guida all’Ostello della Gioventù, dove sostiamo, usufruendo, come negli altri ostelli, dell’allacciamento elettrico (costo complessivo 10 dinari).
1 dicembre: (km 136) Sabha – Fjeij. Percorriamo il viale che si apre davanti al cancello dell’ostello, poi a destra e, alla rotonda, a sinistra. Siamo sul grande viale dell’aeroporto. Al termine, dopo circa 10 km, al bivio si gira a destra. Dopo una zona alquanto desertica si arriva nella fertile terra del Wadi al Hayah. Incontriamo parecchi villaggi e, superato il bivio per Murzuq, dove come in altri punti c’è un “cordiale” posto di blocco, siamo all’OSTELLO DELLA GIOVENTU’ DI FJEIJ, che si nota sulla destra della strada per l’intonaco, i profili azzurri e il simbolo, casetta con abete, sulla facciata. Luogo pulitissimo e ordinato, piante di oleandro ornano il giardino; la gestione è del signor Abduhsalam, nei modi e nell’aspetto simile ad un principe arabo di “Mille e una notte”; la conduzione è affidata al signor Mohammed e a sua moglie, una giovane coppia simpatica e gentile.
Di fronte al campeggio abbiamo modo di ammirare dei graffiti.
Dune che si specchiano nel lago di Gabroun
2 dicembre: Con una 4×4 e il valente e cordiale autista AMARA IMHAMED ABU RAWI (tel 07282628), (costo 140 dinari) facciamo un’escursione alla ramla dei dawada, la regione dei laghi nell’erg di Ubari. Emozioni e fascino. Guardando il Sahara, illuminato dal sole, è immediato pensare a qualcosa di vivo e umano, forse perché è morbido e caldo; è bello affondarci i piedi per un contatto di pelle a pelle; bello seguire con lo sguardo le sue ondulazioni. I laghi, in particolare quello di Gabroun, sono specchi che rovesciano il mondo.
Colori e forme dell’Akakus
3 dicembre: (336 km) Fjeij – Al Awaynat. Partenza per la nostra più estrema tappa. Dopo Ubari termina la ricca vegetazione del Wadi Hayah. Intorno a noi deserto. Ad Al Awaynat ci fermiamo al CAMPO ALFAW, con campeggio, ristorante e bunkalow. Il signor Salè, manager del campo, organizza le escursioni nell’Akakus in Land Rover con autista e guida. Noi concordiamo un giro di due giorni, spendendo complessivamente 260 dollari.
4 – 5 dicembre: Carichiamo bagagli, vettovaglie e la tenda, rossa, nella Land Rover e si parte. L’autista, Majit, e la guida, Senussi, si dimostrano entrambi bravissimi.
Il viaggio è un susseguirsi di meraviglie. Siamo in un mondo di colori e di forme, monumenti naturali che si stringono in gallerie e si aprono in anfiteatri, wadi sassosi animati da cespugli con piccoli fiori gialli, piante di thora, acacie spinose, arbusti sinuosi con frutti a palla, simili a minuscole angurie, pareti rocciose su cui i nostri predecessori africani hanno lasciato i segni delle loro creazioni artistiche. Cena accovacciati intorno ad un fuoco improvvisato. Trascorriamo la notte sulle dune di sabbia, che dominano l’anfiteatro roccioso dell’Awiss, sotto le stelle che brillano indisturbate dalle luci della civiltà, al riparo della tenda rossa.
6 dicembre: (305 km) Al Awaynat – Fjeij. Inizia il viaggio di ritorno. Poco dopo Hatya ci fermiamo alla necropoli, dove panciuti monumenti funebri attendono ancora un’attribuzione: sono tombe dei garamanti o degli egizi? Sosta all’Ostello della Gioventù di Fieji.
7 dicembre: (km 492) Fjeij – Waddan. Passiamo per Sabha e da qui abbiamo la brutta idea di andare a Hun percorrendo la strada diretta, mentre era preferibile passare per Brak; infatti l’asfalto dopo Tamanhant diventa pessimo, con squarci e buchi profondi. Migliora solo dopo l’incrocio con la strada che viene da Brak. Il tragitto ci costa un copertone che improvvisamente cede. Ci aiuta a cambiare la gomma il giovane autista di un camion con rimorchio, carico di balle di paglia Il giovane, di nome SALE’, non accetta il denaro che vogliamo offrirgli, dice che i piaceri che si fanno con il cuore non devono essere pagati. Salè è il prototipo dei libici: cortese e dignitoso. A Waddan ci fermiamo all’Ostello della Gioventù.
8 dicembre: (397 km) Waddan – Misurata. Ad Abugun la strada confluisce nella Tripoli – Bengasi. Il paesaggio dopo Tawargha abbandona l’aspetto desertico e si arricchisce di piante, orti e piantagioni di vario tipo. A Misurata troviamo finalmente un pneumatico adatto al nostro camper (100 dollari). Ci fermiamo al villaggio turistico di Jazeera sul litorale alla periferia ovest di Misurata.
Leptis Magna: Medusa
9 dicembre: (95 km) Misurata – Leptis Magna. A Zliten ci fermiamo per telefonare a casa e visitare la Moschea di Sidi Abdusalam, una grande e armoniosa costruzione moderna rilucente di marmi e smalti, opera di artigiani provenienti da Casablanca. A Leptis sostiamo nel parcheggio del primo ingresso. Entriamo nella zona archeologica e la percorriamo estasiati fino al tramonto.
10 dicembre: Ci spostiamo nel parcheggio dell’ingresso principale, che è meglio custodito. Andiamo all’arena, al circo e al Museo e poi ancora giriamo tra le rovine della città, grandiosa e raffinata.
11 dicembre: (189 km) Leptis Magna – Sabratha. Ci dirigiamo verso Tripoli e riusciamo a superarla senza essere inghiottiti dal traffico cittadino, che sappiamo caotico e senza regole, merito della superstrada che continuiamo a seguire fino ad una rotoda finale, intorno alla quale giriamo per imboccare la seconda strada a destra, che ci porta dritti dritti a Sabratha. Qui, all’Ostello ci fermiamo anche per salutare il Signor Mohammed Almosrati e riferirgli del nostro viaggio, che, con le sue indicazioni, si è svolto splendidamente.
12 dicembre: (341 km) Sabratha – Gabes. Lasciamo la Libia con molta nostalgia dei luoghi e delle persone. Passiamo la frontiera libica rapidamente, restituiamo le targhe e ci danno il corrispondente di 65.000 lire circa. Alla frontiera tunisina le cose vanno a rilento, senza ragione. Ritorniamo a Houmt Souk, dove speriamo di poter prenotare il traghetto per Napoli o per Genova. Nessuna agenzia fa questo servizio per cui riprendiamo il viaggio, usando il traghetto da Ajim per ritornare sulla terraferma. A Gabes sostiamo nella solita stazione di servizio.
13 dicembre: (413 km) Gabes – Cartagine. A Msaken prendiamo l’autostrada, che ci porta fino a Tunisi. In porto troviamo le agenzie viaggio chiuse perché durante il Ramadam vige l’orario ridotto. A Cartagine ci fermiamo davanti al Museo Oceanografico.
14 dicembre: Con il trenino andiamo a Tunisi dove in un’agenzia di Avenue de Bourguiba prendiamo i biglietti per il traghetto Lauro diretto a Napoli (quasi 1.200.000 lire). Facciamo un giro in città, poi torniamo a Cartagine dove visito il Museo Oceanografico, ben sistemato e interessante.
15 – 16 dicembre: (6 km + ?) Cartagine – La Goulette.- Napoli. Cambiare i dinari tunisini in lire italiane ci dà qualche problema, perché occorre esibire i documenti del cambio contrario effettuato nelle banche. Finalmente trovo i documenti e riusciamo a cambiare. Saliamo a bordo, il traghetto è piccolo, più adatto alla traversata Ischia Napoli che a quella Tunisi Napoli. Durante la navigazione ce ne rendiamo conto, perché il mare si ingrossa e balliamo paurosamente per quasi tutto il viaggio.
16 -17 dicembre: (766 km) Napoli – Pordenone E’ quasi il caso di baciare la terra, quando alle 9 della mattina, la tocchiamo, se non fosse che ci aspettano altre file alla dogana italiana. Finalmente siamo liberi. Imbocchiamo l’autostrada e via. Ci fermiamo a pernottare in una stazione di servizio presso Firenze. Alla mattina di buon’ora ripartiamo e ..a pranzo siamo a Pordenone.