By Danilo Baggini
Originally Posted Tuesday, April 12, 2005
ERG CHECH 2005
Da Chinguetti ad Adrar
2000 km senza appoggi nel Sahara
Christiane Miélville
Yves Miélville
PREMESSA
L’Erg Chech può essere attraversato su tre direttive: a Nord Chinguetti Chegga Chenachen Adrar, al Sud Chinguetti Agaraktem Taoudenni El GuettaraTessalit, al centro Chinguetti Agaraktem Trhaza Dune a Sud di Grizim Adrar. Le prime due lo costeggiano, l’ultima, quella da noi percorsa lo attraversa da SW a NE nella zona dei lunghi ordinati cordoni visibili anche sulla carta Michelin.
L’idea l’ho sempre avuta, ma il via è stato leggere la descrizione di Laberio-Tessarollo del loro viaggio circolare in Algeria per Bordj Fly S.te Marie, Grizim e ritorno scavalcando i cordoni verso Adrar. Poi si è trattato di colmare il buco (almeno per me, qualcuno ha qualche descrizione?) tra Bir Amrane (Mauritania) ed il percorso di Laberio-Tessarollo: e questo per me è stato possibile studiando le foto zulu e, ma con minore aiuto le carte IGN e Russe. Poi si è trattato di trovare i compagni ed i coniugi Miélville hanno prontamente aderito, con loro altri viaggi, altrettanto interessanti (un esempio? il Grand Erg di Bilma, Termit, Gaudoufoua). Altri due equipaggi inizialmente danno la loro adesione, ma poi il maremoto in un caso (senza dramma, intendiamoci!), e problemi all’auto nel secondo ci lasciano soli in due auto e tre persone, si andrà lo stesso. Infine trovare un periodo adatto per tutti e … impongono la guida e sequestrano il GPS anche in Algeria. Notizia, quella del GPS, di pochi giorni prima di partire, (sul posto non abbiamo appurato quanto sia vera la notizia). Poco importa, il percorso da noi programmato ci permette di fare il viaggio e di arrivare comunque ad Adrar, poi si vedrà… ad Adrar attenderemo per 4 giorni e mezzo i passaporti, ma sarà quello il solo prezzo. Ci lasceranno anche ripartire senza guida, con un risolino … l’Erg Chech fa paura anche a loro e noi l’avevamo attraversato ..
PROBLEMI
Psicologici a causa della forte distanza senza appoggi: essenzialmente personali, lascio a ciascuno la sua soluzione. Nel nostro caso l’elevato numero di anni dedicati al sahara con viaggi sempre più spinti, ci ha permesso di affrontare l’Erg Chech non come un problema, ma come una logica prosecuzione di una continua ricerca di nuovi percorsi.
Tecnici: legati al percorso ed all’auto; abbiamo studiato il percorso come di seguito descritto e attentamente revisionato e preparato le auto, soprattutto balestre e ammortizzatori a causa dell’enorme peso che dovranno portare. A viaggio finito mi sento di dire che le pure difficoltà tecniche del percorso non sono state particolarmente alte. E le auto hanno avuto come unico problema, grazie anche alla buona sorte, una sola foratura.
Logistici: per superare la lunga distanza di 2000 km senza appoggi abbiamo caricato 460lt di gasolio sull’HJ61 e 500lt sull’HZJ75, 120 e 240lt di acqua oltre a viveri, attrezzature meccaniche e quant’altro per un peso del carico alla partenza da Chinguetti di quasi 1 tonnellata per auto.
Legislativi e burocratici: in teoria il percorso da noi seguito non sarebbe fattibile in quanto prevede oltre 500 km in territorio Algerino, quindi illegali, prima di presentarsi alla polizia di Adrar, cosa che ci ha infatti creato qualche problema. Uscita Mauritania: dopo Ouadane il nulla, l’uscita da Ouadane non ha controlli. Mali: non abbiamo trovato controlli, anche perchè abbiamo evitato di transitare ove avrebbero potuto esserci.
INFORMAZIONI
Dati tecnici
- n.2 auto Toyota: un HJ61 diesel turbo 4000cc ed un HZJ75 diesel aspirato 4200cc
- Balestre posteriori a 11 fogli OME e ammortizzatori OME su entrambe le auto.
- Gomme: 235-85-16″ su HJ61 e 265-85-16″ su HZJ75, stesso profilo tassellato per entrambe le auto.
- 4 piastre da sabbia per auto: in un solo caso abbiamo dovuto fare la strada di piastre per una trentina di metri in uscita da un buco molto molle, buco inevitabile.
- Indispensabile un compressore efficiente per auto, in quanto si passa innumerevoli volte da sabbia a sassi e viceversa, ci è capitato di sgonfiare e gonfiare le gomme anche 10-12 volte in un giorno.
- Da Chinguetti ad Adrar 1980 km agevolmente percorribili in 13 giorni (negli ultimi giorni abbiamo notevolmente rallentato in quanto molto in anticipo sul programma). Dal 12 al 24 febbraio 2005.
- Cordoni di dune superati 28 di cui difficili solo 4 o 5, (come confronto: difficile = cordoni del Murzuk in Libia), quasi sempre prima si è fatta una ricognizione a piedi; quello più difficile (anche psicologicamente, segnava il nostro punto di non ritorno) è stato il 13°. Paradossalmente abbiamo faticato di più, a causa della sabbia molle, sui cordoni della “strada delle dune”.
- Gasolio a bordo a Ouadane 460 lt HJ61 e 500 lt HZJ75; gasolio residuo ad Adrar dopo 1879km, 120lt HJ61 con una media di 5,6 km/lt (18 lt/100km) e 110lt HZJ75 con una media di 4,8 km/lt (21 lt/100km)
- Acqua a bordo: 120 lt HJ61 (1 persona), 240lt HZJ75 (2 persone)
- Costo gasolio: Spagna 0,8-0,84€/l, Ceuta 0,58€/l, Marocco Nord 0,7€/l, Marocco Sud 0,32 €/l, Mauritania Atar, Chinguetti, Ouadane 0,47 €/l, Algeria 0,14 €/l
- Cambio: Marocco 10DM = 1 €, Mauritania 350 UM = 1 €, Algeria 90-100 DA = 1 €
- Tasse ingresso Mauritania: 2000 UM polizia e 3000 UM dogana; attenzione al cambio perchè chiedono 10€ o 10$ polizia + 10€ o 10$ dogana mentre 10€ valgono 3500 UM.
Fonti bibliografiche
- Guida Takla Makane “MAURITANIE AU GPS” per il tratto Chinguetti-Ouadane-Bir Amrane.
- “Erg Chech, Algeria” di Fabio Tessarollo apparso su sahara.it e ripreso poi nella guida “ALGERIA” degli stessi autori (ed. Polaris), per il tratto finale verso Adrar a partire dal punto più a Sud raggiunto da Laberio-Tessarollo, nostro wpt F20060.
Navigazione
La navigazione, perchè di navigazione si tratta, è stata tutta preordinata a tavolino prima della partenza, creando una traccia (traccia si noti, non waypoints, si capirà più oltre perchè) da seguire poi sul campo. Sono state usate quasi unicamente le foto zulu 2000 che permettono di “vedere” il terreno molto bene. Naturalmente occorre esperienza, ma sono alcuni anni che navigo nel deserto usando le zulu. La traccia è stata seguita nel 90% del percorso. Le varianti sono state eseguite per adattarsi a variazioni di programma e per seguire percorsi più facili, ma mai perchè quello programmato non è risultato percorribile. Fanno eccezione i cordoni di dune i cui passaggi non possono ancora essere scelti sulle zulu, però sulle zulu si vede dove è più “probabile” poter scavalcare i cordoni.
Sul campo si è viaggiato con un PC portatile sempre acceso e collegato al GPS, avendo così sullo schermo del PC la foto zulu, la traccia programmata e la posizione dell’auto in tempo reale. Tale soluzione permette una scelta continua e immediata della traiettoria in funzione delle variazioni del terreno, che l’autista sperimenta un attimo prima e interpreta dalla foto un attimo dopo, percorrendo così una traiettoria sempre ottimale. Ad esempio nella zona tra i punti F15040 e F15160 si è optato per un percorso diverso da quello previsto in quanto si sono trovate traiettorie ottimali negli oued e nelle sebke che hanno portato ad un chilometraggio giornaliero superiore alla previsione. Gli oued dove larghi 200-300 m e con continui bivi e cambi di direzione sarebbero stati impossibili da seguire senza operare come indicato o lo sarebbero stati con velocità media molto bassa per la continua ricerca del percorso.
Per la sua sopravvivenza il portatile, un normalissimo Toshiba Satellite 1800-614, già un pò vecchiotto e con tre viaggi sahariani sulle spalle, è montato su supporti molto, molto elastici e l’auto è dotata di aria condizionata, che viene tenuta sempre accesa con aria in riciclo evitando così di avere sabbia all’interno. Ogni sera il PC viene soffiato con aria compressa e l’auto pulita e soffiata anch’essa. Nelle inevitabili giornate di lavoro sulle dune in condizioni di vento, purtroppo il problema della sabbia si pone, in condizioni estreme il PC viene spento e riposto, in tali condizioni peraltro non si viaggia fuoripista.
Descrizione dell’itinerario
L’itinerario viene descritto nel dettaglio mediante file di OziExplorer, vedi oltre, qui lo si descrive sommariamente:
Dal confine Marocco a Choum, Atar, Chinguetti: pista senza storia.
Da Chinguetti a Ouadane seguiamo la pista intermedia consigliata dalla Guida Takla: grosso errore! è un itinerario in disuso e totalmente insabbiato, in più costellato di sassi e ciuffi d’erba; molto spesso la pista sparisce e si avanza penosamente su sabbia estremamente molle (nonostante piovesse !!!). Si usi la “piste du plateau” a nord.
Da Ouadane a Bir Amrane si sono percorsi l’erg Ouarane (a sud del Guelb er Richat) e l’erg Maqteir, il primo è dapprima sassi e sabbia poi diviene solo sabbia, il secondo è totalmente sabbioso; in entrambi, grazie anche alla pioggia, abbiamo trovato sabbia dura e velocissima. Nel secondo il percorso è costellato di ometti ed è in unico lunghissimo gassi di 150 km; noi anche qui abbiamo seguito le indicazioni della guida Takla .. vedasi il dettaglio nei waypoints. Bir Amrane è un posto disabitato e desolato con relitti di Land Rover e di zeribe ovunque, però il pozzo è ancora utilizzabile.
Da Bir Amrane ad Agaraktem abbiamo avuto la sorpresa di un giorno passato interamente in oued e sebkhe (per semplicità spesso chiamerò le sebkhe ‘lago’) con belli e mutevoli paesaggi ed avanzamento molto veloce, poi terreno più difficile, ma sempre scorrevole, fino ad incontrare una pista di camion molto battuta nei pressi del confine del Mali e verso Trhaza in Mali. Trhaza è stata da noi evitata e la pista di camion, tranne un primo tratto, pure. Tale scelta per non incappare in eventuali formalità di ingresso/uscita; siamo infatti transitati in Mali, senza formalità nè di ingresso nè di uscita per risparmiare tempo (nonostante fossimo in possesso di regolare visto, può sembrare un rischio, ma viaggiando sempre totalmente fuori pista…. Non siamo quindi in grado di fornire indicazioni relativamente a eventuale ingresso/ uscita regolare in Mali a Trhaza).
Il pozzo di Agaraktem è stato da noi trovato, nonostante la posizione sulle carte IGN e Russe (identiche) sia sbagliata, ma è inutilizzabile in quanto insabbiato.
Da Agaraktem al wpt F17195 oltre Trhaza, si viaggia su reg e sabbia molto scorrevoli, tranne qualche eccezione, superando a volte, ma aggirando quasi sempre dei cordoni dunari. Poi a partire dal wpt F17195 e dal relativo cordone, si entra nell’Erg Chech vero e proprio, intendendo cioè la infinita serie di cordoni di dune ordinati e paralleli che occorre scavalcare per arrivare ad Adrar. Per noi qui è stato il punto chiave in quanto ci trovavamo su terreno sconosciuto, a metà percorso ed in prossimità del nostro punto di non ritorno. Il cordone del wpt F17195, 13° cordone del viaggio, è stato anche quello più difficile in assoluto, con due tentativi andati a vuoto ed il terzo finalmente favorevole, quasi al buio. Si noti che il cordone può essere aggirato 25 km a Sud.
Dopo ne avremo ancora 4 prima di ricongiungerci al 18° cordone wpt F20060 con il percorso Laberio-Tessarollo. Da qui in poi rimandiamo alla descrizione citata in bibliografia. Noi non siamo però usciti sull’asfalto tra Reggane e Adrar, ma al wpt F24030 abbiamo piegato a Nord, onde arrivare ad Adrar fuori pista senza essere fermati da posti di controllo stradali e presentarci così direttamente di nostra spontanea volontà alla polizia, fidando in una maggior comprensione per la nostra illegalità. Il tratto dal wpt F24030 dopo un primo breve tratto sconnesso è una successione di reg velocissimi con brevi tratti molli ed una piccola falaise sassosa sul finire.
Consigliamo il pozzo al wpt F18060 per una doccia ed il bucato, la zona tra le dune è carina ed è protetta da vento e sguardi indiscreti, il pozzo è usato e ben tenuto.
File di Ozi che descrivono dettagliatamente il percorso:
Tracce (file.plt)
Giorno per giorno è stata rilevata la traccia percorsa, punti a intervallo di 100m, e vengono forniti i files così come rilevati. Contengono anche l’ora per cui Ozi fornisce la velocità di percorrenza che è un’informazione sulla facilità o difficoltà di avanzamento istantantaneo. La codifica del nome della traccia giornaliera si spiega da sola.
Viene fornita anche una traccia completa da Chinguetti ad Adrar con punti filtrati per un primo orientamento.
Waypoint (file.wpt)
I commenti al percorso sono stati inseriti come waypoints, che, abbinati alla traccia, sostituiscono vantaggiosamente un commento separato. Sono stati inseriti punti significativi, balise, scarpate pericolose, passaggi obbligati ecc, ma si noti, NON IN MODO ORGANICO, per cui ad esempio non si viaggi a 100 km/h su reg pensando che la prossima scarpata sia assolutamente segnalata come in un road book di rally.
La decodifica dei numeri di wpt è come segue: F tutti i punti iniziano con tale lettera, XX due numeri per il giorno (essendo tutti di febbraio va bene solo cosi), XXX tre numeri per il progressivo giornaliero (con incrementi di 10 tra uno e l’altro per inserirvi a posteriori altri punti senza rinumerare tutto). I campi cominciano con FCMP e poi la data nel formato AAMMGG. La codifica è stata studiata per ordinare automaticamente in progressione i punti in Ozi.
Map feature (file.map)
Particolarità di Ozi, forse poco conosciuta e utilizzata, che permette di visualizzare georeferenziate sulle carte delle foto con commento. In altre parole fatta una foto in un punto si inserisce sulla carta una feature nel punto (pallino blu), nella feature è contenuto un riferimento al file della foto, la feature è archiviata nel file.map di calibrazione della carta e può essere importata in qualunque carta o foto satellitare dal menu di Ozi File / Import map / Map features and comments from Map file.
Allego pertanto oltre alle foto (miniaturizzate) il file Erg-Chech_Map-Features.map contenente tutti i riferimenti ed i commenti alle foto le quali possono essere così visualizzate partendo dalla carta o foto nel punto dove sono state effettuate.
Le foto devono essere poste nel direttorio C:\OziExplorer\Erg-Chech_Data\Miniature.