By Robogabraoun
Originally Posted Saturday, December 29, 2001
LIBIA 2001: L’EPOPEA DEL CANOTTO
a cura di RoboGabr’Aoun
Eccomi di ritorno dalla mia ennesima immersione in Nord Africa.
Rassicuro i lettori più tecnici: arriverà una stesura delle rotte correlata di road book e punti GPS di questo splendido itinerario fuori pista attraverso l’Erg Awbari…Questa invece che mi accingo a presentarVi è l’allegra storia di 6 uomini, sei donne ed un canotto e delle loro avventure e disavventure in quel di Libia…
Sabato 23 Dicembre ore 8.00 del mattino:ci incontriamo ad un Autogrill della TO-SV con gli altri equipaggi del Thunderbolt Team…
La settimana appena trascorsa è stata davvero tragica dal punto di vista dell’organizzazione:era andato tutto storto…il mio appoggio Libico inspiegabilmente irraggiungibile, i vari contatti in Tunisia pure, i fax che tornavano indietro senza risposta, la CTN che non riusciva a far quadrare le nostre prenotazioni…Ma ero fiducioso: sarebbe andato tutto bene.Del resto ero stato puntigliosissimo nel preparare tutto per tempo…ma il silenzio dei miei referenti locali mi spaventava…Inch- allah…
E, nota più dolente, due auto,tra le quali la mia, con problemi di tutto rispetto:tanto per capirci fino alle 21 della sera precedente la trasmissione anteriore della mia Camilla II non voleva proprio saperne di funzionare, e per giunta senza motivo!!!
Il preparatissimo Rocky del mio amico Dario Dromedario invece faceva salire il termostato dell’acqua a 105° appena si toccavano i 120 all’ora….Insomma panico!
Ma il buon Kanister, meccanico del Team rasserenava la banda ponendo sopra questi eventi un velo di pacato ottimismo…
All’Autogrill sopra menzionato spiccano i nostri 6 bestioni ricoperti di piastre,che peraltro tutti speriamo di utilizzare con parsimonia…
Alle fiancate gli adesivi del mio amico Mabrouk, di Awbari, e quelli del Team, con l’aggiunta del dromedario di Sahara El Kebira, in omaggio al mio amico Alvise, il Canadese feroce.
Chi c’è? Dunque, ci sono Mauro Palà ‘d brasa e la mogliettina bionda con ciuffo rosso Edi Sbrodoledi,ancora con gli abiti immacolati da macchie di cioccolata, col sabbiosissimo Pajero 2800 Poi Dario e Stefi,con l’indomito Rocky che potrebbe andare tranquillamente nel parco auto della Dakar…
Kanister e Dani “senti senti” col mitico Toyotone HDJ80,con le piastre al posto del paraurti anteriore…e nel bagagliaio l’officina completa,con tanto di crick ad aria compressa.
La bionda avvocata Barbara ed Eros,detto “Parin” per la sua veneranda età,con un enorme Nissan GR .Una coppia di nuovi amici di Rovereto, Albert e Doris, col loro rossissimo Nissan Terrano I,unici a sfidare il gelo del suolo Africano con una tenda igloo. Infine noi, ebbene sì, Robogabraoun e la Lellina , con la nuova Camilla II,sobria nella sua livrea quasi da cittadina, ma che nasconde( ce lo auguriamo!!!) un cuore da vera off – road, mastino da sabbia, caterpillar delle dune , godzilla degli Chotts…eccetera eccetera eccetera.Insomma un normalissimo Nissan Terrano II, con appena qualche ritocco (bè, qualche per modo di dire), nell’assetto…
Ma per un attento osservatore non poteva sfuggire una forma strana, quasi scafi-forme,di lexan piegato a pressa, rinforzato in alluminio,inalberata sopra l’Air Camping di un’auto del gruppo…Ebbene lo ammetto:lo scafo da sabbia di Notto, il Canotto,ancora sgonfio e piegato, giallo e blu, un comune canotto da spiaggia!
Partiamo fiduciosi di imbarcarci, anche grazie alla “soffiata dell’amico Musi, alias Sahara Dream, che mi aveva avvertito del pericolo di un cargo trasporto – auto, dato il numero enorme di biglietti venduti dalla Cotunav, e che mi aveva fatto decidere di trovarmi in porto con un anticipo di circa 8 ore.
Tralascio in questa sede il rapporto sulle nuove formalità doganali in Tunisia, per saltare subito alla cena di Natale, consumata intorno alle 02,30 della notte del 24\25 presso la tavola dell’Hotel Oasis di Gabes, ove vengo battezzato dal Direttore Monsieur Thunder, per via dei fax intestati al Team scambiati quando ero ancora in Italia.Detto fatto: divento Monsieur Thunder (doverosamente da pronunciarsi TUNDER, con la “u” alla francese!!!) ed Anto ovviamente Madame Bolt!
Passiamo la frontiera di Ras El Jeidir dove scopro ulteriori novità circa le formalità burocratiche( poi ve le racconto,giuro) e nei pressi di Zwara, in un uliveto, primo campo, dove la Favorita di Kanister (Favorita = vino bianco da pasto) viene brutalmente attaccata, così come il mio Lambrusco ed il Vino novello del Trentino di Albert.Nonostante le ore piccole a suon di bicchieri e chitarra ( la mia ) alle 6 siamo in viaggio ed alle 12 siamo già a Derji dove incontro finalmente il mio amico Mohamed a cui questa volta porto, insieme agli altri,in dono un radiatore nuovo fiammante per il suo Toyota del 1978.
Il canotto ancora è silenzioso al pozzo di Gazeil, dove trovo Roberto Musi con il suo gruppo alle prese con un Defender al quale sta cambiando molle ed ammortizzatori, accanto alla corolla del pozzo che, per l’occasione, è diventata un ristorante del Sahara.Scambio di vini e notte nemmeno poi troppo fredda.Tutta la traversata fino a Edri e Bergen,tutta fuori tracciato oltre Hassi En Nhaia, vede ancora in letargo Notto, che viene gonfiato a suon di compressore la sera del campo al lago di Trouna, 80 km a sud di Bergen.Notto viene fissato al suo scafo da sabbia con cinghie e corde opportunamente portate da casa ed attaccato ad una fune da traino di 10 metri al gancio posteriore del Nissan di Albert…Anto e Dani vengono trainate tra le dune ad una buona velocità, ma non temono la polvere e la sabbia alzata dall’auto, perché dotate di occhiali da moto ( ovviamente portati apposta!!!).Ma che sarà mai ciò per Monsieur Thunder? E senza occhiali, che sono abituato alla sabbia: figurati, mi firmo persino “ la sabbia è in me”!?!
La vendetta di Albert mi schiaccia come un verme (a proposito di vermi:sapete che Eros…ma no, questo lo dico dopo!). Sfreccia tra dune, palme e cespugli mettendo persino la terza lunga, con me al traino sul canotto…Chiude le curve e Notto arriva in derapata all’altezza degli specchietti retrovisori!!!E mi fa pure saltare sulle crestine intorno al campo, mi fa depilare le braccia su decine di cespugli e mi impana di sabbia dorata fino a rendermi simile ad un bastoncino Findus.
Le mie urla di terrore per fortuna non sono state impresse in alcun video,perché era troppo buio(pure!) per filmare.Meglio così: negherò fino alla morte di aver emesso un solo lamento.
Notto da un altro esempio delle sue potenzialità trasportando Stefi e Barbara la mattina dopo, per raggiungere il top al traino del Toyota di Kanister che traina Anto e Dani per oltre 2 km,verso l’ora di pranzo,intorno alle sponde dell’insolitamente deserto Oum El Mha.
Notto torna in letargo per tutta la tratta da Awbari a Ghadamesh,tranne qualche rara apparizione in veste di poltrona da relax, per riapparire nella sua veste più consona la sera del campo sulla riva del lago di Mujezzin, ad est di Ghadamesh, dove compie una storica traversata del lago a cura di Anto prima e del sottoscritto poi,sotto il tifo festoso di due coppie di svizzeri incontrati in quell’angolo di paradiso.Assiste alla mitica impresa anche una paperella nera,che sguazza nel lago occidentale.
L’ultima apparizione Notto la fa a Derji, dove Barbara, legittima proprietaria, lo dona a due bimbi del luogo che lo utilizzeranno da piscina gonfiabile, e dove resta anche lo slittino in lexan, a proteggere la tiranteria dello sterzo di qualche toyota libico.
In Libia restano anche le piastre mie e di Dario, amiche di tante sudate, donata con emozione ma sicuramente con gioia al nostro amico Mohamed, e con lui ancora calpesteranno sabbia.
Per i più curiosi oltre a Notto ha fatto scalpore anche Egidio, l’inaspettato verme di cui prima accennavo, oibò solitario assai,scoperto deceduto l’ultima sera in Tunisia, prima del rientro, dal malcapitato Eros,che l’ospitava ignaro ormai da diversi mesi.
Notto,dimenticavo, ha fatto da poltrona anche la sera di San Silvestro,nel Restaurant Timenokalin,ai margini dell’erg Tahadjerit…Badate bene,non era un canotto nuovo, ma anziano, riesumato da una cantina ove giaceva inutilizzato da circa un decennio…Mica male come rinascita,no? Amiche di Notto le mitiche 48 bocce da spiaggia,utilizzate in molteplici partite non solo tra le distese sabbiose ma anche sulla piazza di Derji, nel campo di Germa, tre le pietraie di Gazeil…Non c’erano ahimè le biglie,quelle da pista sulla spiaggia…Le porteremo la prossima volta!
Tutto questo a riprova del fatto che sono e sempre resterò un bimbo con dentro la voglia di giocare,e che finchè troverò amici disposti a giocare con me, continuerò a farlo, ed a farlo con immensa gioia. Se poi il gioco avviene tra le dune, meglio ancora!
La sabbia è in me.