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Camerun 2002, I mercati del nord Camerun intorno a Maroua

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

CAMERUN 2002

Appunti di un viaggio 05-02-2002

I mercati del nord Camerun intorno a Maroua  

Ho sempre amato l’Africa. Questa volta ho scelto il centro dove ho letto ci sono i più bei mercati del mondo. Supportato dalla guida EDT sul centro Africa, sulla guida Routard del centro Africa,e su un reportage scritto nel 1998 da Paola effettuato in agosto (sic!) . Ho iniziato i preparativi con l’acquisizione dei biglietti aerei:percorso obbligatorio Milano-Parigi, e Parigi-Douala con air France(ma si trova anche il Milano Parigi e poi il Parigi-Maroua diretto con la Cam air a meno) e poi il giorno dopo il Douala Maroua con la Cam air. Il costo del visto consolare è di circa 80.000 ma ci vogliono altrettanti soldi per le spese d’agenzia viaggi. Ho preferito la prima soluzione benché costasse in toto L:2.200.000 per avere più sicurezza ma in parte cosi non è stato poiché a Maroua la valigia grande non è arrivata con mia grande preoccupazione . Per fortuna avevo predisporto un intero cambio d’abiti nel borsone a mano, cosi ho potuto sopperire per i primi due giorni poi ,puntualmente come mi aveva assicurato il caposcalo a Douala, la valigia è stata spedita aMaroua e lo scheffeur dell’albergo Relays de la porte Mayo ha potuto riconsegnarmela.  Vi consiglio come primo punto di appoggio questo albergo che albergo non è poiché è solo un insieme di boukarou (capanne circolari in cemento con tetto in makuti di varie grandezze e prezzi dai 12000 cfa (moltiplicare i prezzi per trè per avere il corrispondente in lire italiane) in sù .ma è l’unico posto in Maroua dove si organizzano escursioni guidate e non, dove potete trovare guide fuori dall’albergo come un certo Moussa Babba t.293355 che ben conosce (ora) i mercati nei dintorni e che ha già fatto diversi trekking sui monti Mandara. Si può risparmiare qualche soldo rivolgendosi allo chauffeur Boubakari Aminou yerima t.985293 che ha guidato la nostra vettura,ottimo driver, persona corretta, affidabile, onesto. Il prezzo tutto compreso al giorno sarà di circa 30000-35000 cfa .I primi due giorni abbiamo usato una moto da cross ma abbiamo dovuto desistere poiche la finissima sabbia presente nell’aria(harmattan)unita al sole ci bruciava la faccia.

Primo giorno. Mercato a Pouss (di martedi)

Con la moto e il sedere indolenzito arriviamo dopo circa 90 km .Visitiamo le case ad obice e poi via al mercato mentre vedevamo genti arrivare da tutte le parti, a piedi la maggior parte che avevano attraversato il fiume Logore che fa confine con il Chad (genti Bororo),facce lunghe ,magre,coi volti scarificati da intrugli come l’hennè che più che abbellire deturpano il volto.,Portando grossi pesi chi a piedi chi a dorso di mulo con un fare altezzoso le donne Bororo sono coloratissime nei loro (pagne)abiti e fortemente dipinte con l’aggiunta di anellini d’oro dappertutto sul viso.Altra etnia presente qui sono i Peul con visi più rotondi e tratti somatici più armoniosi Icolori dei loro abiti (bubu) sono coloratissimi e sono tutte ben tenute come pure gli uomini.Il mercato si presenta a blocchi.Ogni blocco è dedicato chi agli asini, chi alle capre, alla frutta, alle scarpe(non vi dico che scarpe!), alle essenze coloratissime che aumentavano i colori alla vista,ai pesci essicati per tipo,per dimensione per quantità,per provenienza.Si trovano anche materassi di legno intrecciato,frittelle di tipi diversi, zucchero filato a bastoncini e a blocchi (tipo torta a tranci),ricambi di biciclette nuovi e usati,talmente usati che erano già stati scartati da altri ma qui non si butta via niente mai !,nemmeno le cose scandalosamente rotte,usate,a pezzi. Per rendervi conto esattamente della realtà dei luoghi e della povertà della gente vi faccio due esempi.: avete presente lo sterco di capra, lo sterco di cavallo,e quello di mucca? Ebbene qui è un bene quantificabile, vendibile, naturalmente essicato, a mucchietti ben distinti, che servono come concime, come rinfrescante per alcune patologie e per aggiungere ad alcuni piatti particolari.Gli zoccoli dei predetti animali non si buttano via,scherzate? Unghie, ossa, mandibole, nasi ,,code, persino le corna servono per fare brodaglie nauseabonde ben distinte ,cucinate e vendute al momento su grandi piatti di terracotta appoggiati su tre sassi sotto i quali si alimenta un fuoco con sterpi e pezzi di legno raccolti sul cammino venendo da villaggi sperduti nella brusse o dalle colline ricoperte solamente di pietre o grandi massi.dai quali ogi tanto qua e là spuntano alberi rinsecchiti.Visitato il mercato facciamo ritorno con molto dolore per le nostre chiappe.

Mercoledì mercato a Mokolo

Anche oggi Moussa si presenta completamente coperto,con berretta di lana, maglione, soprabito,e sciarpa.Gli chiedo: C’e la neve qui? E Muossa: no ,fa un freddo cane! In verità è questa una città piena di verde con grandi alberi dove è sempre presente una frescura eccezionale al punto che anche io la mattina e la sera dovevo uscire col maglioncino. Partenza ore 8, sosta per rifornimento carburante e via! Ci aspettano 80 km di strada asfaltata ! Dimenticavo di dire che per cambiare i travel cheque in dollari (unico modo per non portare tutto contante in euro o dollari) si deve andare alla banca Credit Lionnese du Cameroun ,in aggiunta chiedono solo il passaporto e dove siete alloggiati,anche se bisogna perdere almeno 1 ora poiché la lentezza degli impiegati ti fa venire il latte alle ginocchia! Non sono accettate le carte di credito in banca ma si stanno attrezzando. In alcuni alberghi già è possibile. Il mercato si presenta più povero,con genti Kirdi dai tratti somatici più dolci. Mercato più povero del precedente ma ci sono alcune varianti tipo le uova già cotte ottime,ed altri legumi portati sempre dalle donne stracariche sulla testa facenti 20-30 km dai villaggi più lontani. Al pomeriggio ritorno verso Maroua ma a metà strada abbiamo la necessità di fermarci per fare riposare le terga . Ci fermiamo presso un villaggio attraversato dalla strada e notiamo alcune persone che tossiscono continuamente. Faccio chiedere a Muossa spiegazioni e mi dice che lì c’è un dispensario e un centro ospedaliero oftalmico verso il quale convergono genti di tutta la regione e anche dal Chad e dalla Nigeria. Dico a Moussa che voglio visitarlo e cosi entriamo.Ho trovato una realtà ben diversa dal presupposto poiché era un ospedale africano con 20-30 persone per camerata, con solo letti ,. nessun altro ausilio e una grande mancanza di tutto.In un altro stanzone le partorienti ,e poi ogni malato col suo libretto sanitario dove diceva il tipo di medicina necessaria ed eventualmente quella somministrata in caso di possibilità di pagamento. Poi, malati e dottori non volevano più lasciarci, ma questa è un’altra vecchia storia di cui un giorno parlero’, per ora niente pubblicità. Ritornati all’albergo mi guardo allo specchio e vedo un fantasma ,con tutta la faccia bruciata e con la pelle sollevata,arrossata. E’ stato l’HArmattan,vento che spira dal nord(sahel). Per domani Moussa ha l’ordine di cercare un’altra moto più comoda.

Giovedì, sarebbe giorno di mercato a Bogo

Alla partenza la guida si presenta senza moto ma con una proposta interessante : sostituire la moto con un’auto con autista(poiche in africa il noleggio di un’auto comporta anche lo chauffeur al seguito), per l’interessante cifra tutto compreso (pure la benzina) di 35.000-45.000 cfa a seconda del percorso e della difficoltà delle strade che faremo.Accetto e mentre per oggi mi accontento di spalmarmi una quantità di crema sul viso già pregusto la comodità che avro’domani sulla Corolla Toyota.

Guider mercato di venerdi

Ci arriviamo verso le ore 10 poiché ci siamo fermati in banca e al piccolo mercato sotto un grande viale alberato per rifornirci di frutta,acqua. minerale , pane (a filoni.il migliore). La strada di accesso è perfetta e troviamo una grande quantità di arachidi, grossi pesci essiccati(due o tre mesi di permanenza al sole con una quantità di mosche indescrivibile e puzza) proveniente dalla Nigeria. Alle ore 13 la moschea ha incominciato a richiamare con le sue cantilene i fedeli alla preghiera e cosi la guida e lo chauffeur ambedue mussulmani e vestiti sempre con lunghe tuniche e cappellini si sono avviati alla preghiera. Ma inaspettatamente mi sono trovato in mezzo ad una via dove tutti si accucciavano con accanto un barattolo di acqua e dopo avere fatto pipi si lavavano pene ,mani, viso, piedi, prima di entrare nella moschea o se già era colma di gente stendevano un tappeto e rivolti alla Mecca pregavano per 15-30 minuti. Cosi succede al mattino, al pomeriggio,alla sera.Per le donne il comportamento era molto diverso infatti non potevano mischiarsi con gli uomini, pulisri con loro ma a parte al chiuso in un locale non distante dalla moschea ,cosi facendo partecipavano lo stesso alle cantilene della funzione pregando allo stesso modo ma erano staccate dalla vicinanza e dagli sguardi degli uomini (sic!).

Sabato mercato a Plata

Sulla stada tra Maroua verso Mora,dopo una ventina di km. si devia a sinistra su una strada secondaria ma asfaltata par Meri. Sotto un grande agglomerato d’alberi fitto fitto,dove si respira un’aria leggera e fresca troviamo il mercato,molto molto povero ma bellissimo. Era proprio il mercato che speravo di trovare, primitivo al massimo. Come mio solito, dettato da anni di esperienza, cerco di inserirmi nelle realtà locali senza traumatizzare gli abitanti con comportamenti turistici tipo:abbigliamento il più possibile neutro,pantaloni lunghi scuri,magliette o camiciole poco appariscenti,no macchina da presa (disturberebbe troppo e non sarebbe accettata con continue discussioni) ma soltanto una piccola macchina fotografica ben nascosta dentro una sacca a tracolla scura,non europea. Cosi facedo, fermandomi con le donne venditrici a parlare, con gli uomini intenti a cucinare , partecipando (anche solo formalmente) alle loro contrattazioni, ballando con loro i ritmi qua e là suonati contrattando questo o quel souvenir si entra in contatto con loro in modo naturale, sempre accettato, mai rifiutato, anzi stupiti di vedere un uomo bianco tra loro. Ti guardano il volto bianco i capelli che loro vorrebbero tanto come i nostri e che fanno di tutto per tirare lisci e lunghi il più possibile con scarsi risultati anzi chi se lo può permettere si compera un toupe (specialmente le donne ne sono attratte). Instaurato questo clima d’amicizia diventi come uno di loro e subito intorno si fanno capannelli di persone curiose, che vogliono vedere cosa fai, cosa indossi, che ti chiedono gentilmente se vuoi acquistare i loro prodotti, persone anziane (molto poche) vestite di stracci o seminude che ti chiedono un piccolo cadeau per mangiare. Questi vecchi sono persone gentilissime ,che si accontentano di un soldino e non smettono mai di ringraziarti oppure rimangono sbigottiti quando ti avvicini loro e offri qualche pezzo di saponetta profumata presa nei vari alberghi ogni giorno. Devi loro spiegare a cosa serve poiché ogni cosa si mangia e cè il pericolo che ne facciano uso alimentare. All’aperto troviamo una discreta quantità di uomini qua e là che stanno cucinando su grandi piatti di terracotta (per terra) vari tipi di interiora, di capra ,,di pollo, di cavallo, di bue, di cane. Altri cucinano solo grasso di porco ,altri solo ossa,solo code,solo zoccoli ecc. Tutto viene venduto e mangiato al momento e ognuno con le sue mani tocca, scieglie, prende,lascia,gira e rigira contratta, commenta, discute, apprezza o disprezza in un vociare tranquillo,mai assordante, sempre composto nella loro tranquillità e dignità perche per loro è cosi la vita e non hanno altro. Si vende pure il grasso e la gelatina delle carni sopra descritte a pezzi, a peso. Si comperano e si vendono cani per uso alimentare ,tutto cio’ che è possibile cuocere e masticabile è mangiabile , soddisfa percio’la richiesta alimentare. La parte del leone la fanno pero’ le donne. Esse sono le lavoratrici per eccellenza, accudiscono la prole (molta e qualche piccolo c’è sempre appeso alla schiena di una donna), preparano da mangiare, vanno a cercare la legna, vanno a cercare l’acqua (con grossi recipienti sulla testa fanno anche più di 10 km), vanno ai mercati a vendere i poveri prodotti della terra faticosamente coltivati poiché manca l’acqua, e nonostante cio’ sono sempre vestite dignitosamente e pulite.Tutto il contrario dei maschi! Loro, in massima parte mussulmani, ritengono la donna un essere inferiore, e che deve essere sottomessa, senza mai protestare, mentre loro non fanno niente e passano il tempo a chiacchierare all’ombra, capirai che fatica! Pretendono inoltre di potere avere fino a quattro mogli, tanto loro dispongono di forze sufficienti a soddisfarle tutte, bella forza, non fanno niente tutto il giorno! Ma le cose stanno rapidamente cambiando, infatti anche le donne africane hanno capito che non è più sufficiente essere un uomo per comandare ma come ormai in tutto il mondo è il sesso il motivo trainante di tutto e gli uomini giovani non possono più fare il bello e il cattivo tempo come una volta, sposano una donna e devono stare con una sola , salvo che non si separino cosa molto frequente in Africa. Altra cosa curiosa di questo mercato è il volteggiare continuo di sparvieri sopra il mercato in cerca di qualche misero avanzo (sarà possibile?), oppure si possono trovare appollaiati sulle rocce sul perimetro del mercato in attesa di migliori eventi.  Alle 13 iniziano le danze dei bambini dei villaggi seguiti dai ragazzi e poi dagli adulti che continuerà fino al tramonto. Tutti possono partecipare in allegria e spensieratezza. C’e pure il buffone che intrattiene con i suoi comportamenti e ne combina di tutti i colori con grande ilarità di tutti.

Roumsiki – Kapsichi mercato di domenica

Essendo questa località abbastanza lontana da Maroua decido di fare tappa di avvicinamento al campement Le flamboiant di Mokolo dove trascorro la notte. Esteticamente si presenta discreto,con diversi boucarou in pietra cementati e tetto in makuti ma all’interno si dimostrano malandati e maltenuti al punto che protesto vivamente. La cosa non sembra fare grande effetto e stancamente mi cambiano alloggio giusto per farmi un favore. Se ci andrete controllate bene che tutto sia in ordine! Uniche cose piacevoli sono: una piccola esposizione all’ingresso di oggetti africani non \ di serie/, simpatici, che non ho trovato da nessuna parte, l’altro è la presenza di un animatore-guida giovane con la voglia di fare. La strada per il mercato si dimostra pesante, non asfaltata, tutta a saltelli. Durante il percorso i cambiamenti del territorio sono vari come pure il colore della terra, passando da zone desertiche ad alberate , da rocciose a pianeggianti e coltivate nelle valli dove la maggiore presenza di umidità nel terreno rendava leggermente più facile qualche coltivazione di ortaggi (cipolle, igname, miglio,ecc) o frutta (mango) anche se dovete tenete presente che tutto il nord del Cameroun e quasi totalmente sprovvisto di frutti, essi infatti vengono maggiormente importati dalla vicina Nigeria e dal Chad. Anche la benzina c’è di due tipi:una governativa costa 270 cfa e la nigeriana, importata un po clandestinamente 170 cfa ma meno raffinata. Arrivati a Roumsiki di buon ora attendiamo presso il campement locale (identico al precedente anche perché dello stesso proprietario)bevendoci una bibita sempre disponibili anche fresche in ogni luogo visitato.Il mercato si anima qui varso le 11 ed è pieno di donne che vendono birra di miglio nelle varie forme di fermentazione. Il miglio e la birra di miglio fanno parte basilare ed essenziale della vita africana, la troverete ovunque , servita in vari modi (generalmente in ciotole di zucca (piccole celebrasse) e tolta da grandi o piccoli orci in terracotta che la mantengono più fresca. E’ molto venduta ai mercati ed è sempre trasportata dai villaggi sulla testa delle donne per decine di km. Qui è sede del lamido (signore incontrastato del territorio su cui esercita, o esercitava, un potere assoluto. Nel mercato c’è un apposito stand dove trova posto un mandatario del lamido per redimere ogni sorta di contrasto economico, politico, sociale e che controlla costantemente il buon andamento delle contrattazioni. Il lamido rappresenta il punto di riferimento, nelle varie provincie, dell’autorità.  Normalmente i turisti vanno a fare visita al lamido locale per una forma di cortesia entrando nel territorio da cui a volte ricevono protezione e a volte disponibilità per problemi che potrebbero interessare. Ho provato due volte, in due località diverse, a richiedere la visita ma in ambedue i casi il lamido non era presente nella sua grande e protetta dimora ed io un po scocciato ho lasciato perdere vedendo che le cose andavano bene così senza alcun problema di sorta. Devo dire anzi che tutto il Cameroun del nord lo si può visitare tranquillamente senza nessun problema anche di notte, la gente è cordiale, non ho visto delinquenza, gente ubriaca, rissosa. Sono sempre stato accolto si come un turista ma in modo tranquillo,non indisponente,assillante,nessuno che ti voleva vendere qualche cosa per forza.Non come negli aeroporti dove devi stare attento fin dall’arrivo poiché tutti vogliono portarti le valigie per avere soldi e quando entri vogliono fare loro questo e quello, dogana, controlli vari, ritiro biglietti ,pagamenti tasse aeroportuali,ecc. Tutte cose che con un minimo di /fai da te\ sono evitabili,senza problemi basta un po’ di fermezza e di decisione rifiutando di dovere dare soldi per questo o per quel motivo,tutto falso! Nonlasciatevi impressionare dai loro modi, dalle richieste perentorie , dite semplicemente di no con fermezza, senza tentennamenti e vi lasceranno andare tranquillamente. In casi estremi con polizia, doganieri, ecc.quando non sapete come fare alle richieste di denaro,alzate di molto il tono della voce chiedendo loro se vogliono soldi e perché li vogliono, vi lasceranno subito andare! E’ un vecchio trucco, semplice, efficace,al quale non sono preparati e temendo richiami ufficiali saranno loro a farsela sotto…..garantito! Sulla via del ritorno ci imbattiamo in un mercato non preventivato, a Mokon. Molto grande e sviluppato su una grande piana quasi sabbiosa (scopriro’ poi essere un letto di un fiume in secca). Qui centinaia di persone provenienti dalle colline rocciose isolate si ritrovano bevendo birra di miglio e sviluppando un chiacchierio gioioso, ridendo e scherzando come ad una festa di paese. Più in là ci sono le donne vasaio. Hanno portato dai villaggi quantità di vasi in terracotta bellissimi,di tutte le foggie e dipinti. Moltissimi sono rifiniti a fuoco presentando all’interno una finitura color simil argento.,sono quelli che più si prestano per usare sul fuoco.Altri sono lucidati ,con manici, con imboccature diverse e chiusure diverse insomma uno spettacolo se si pensa poi che il costo era talmente irrisorio da sfiorare il ridicolo:200 cfa per una media, 300 per una da fuoco grande, 500 per un grande orcio che contiene 50-100 litri.e tutti ben lisciati e rifiniti! Quasi quasi mi metto a fare il commerciante e li trasporto in Italia! Non resisto e decido di acquistarne due.Uno più piccolo per sughi ed uno medio da fuoco per arrosti,e preparati con intingoli. Il trasporto non è difficile, basta riempirli di calze, fazzoletti biancheria intima ecc. e posizionarli nella valigia (ancora meglio quella a mano) nella parte bassa, contornati da magliette,abiti ecc. in modo da attutire i vari colpi a cui sono sottoposte le valigie durante i trasbordi(specialmente in africa.). Fortunatamente i miei souvenir sono sempre arrivati sani e salvi.

Lunedì mercato a Dumburu

Ci dirigiamo verso sud per “le dent del Mindif” (grande canino) e una volta arrivati tramite una strada sterrata (piste) e mal tenuta ci addentriamo tra la gente. E’ ancora presto quando arriviamo (10,30) e dobbiamo attendere le 12 per vederlo nella sua interezza.  E’ interessantissimo Più all’interno c’è una grande radura con al centro l’abbeveratoio per una quantità enorme di buoi dai lunghi corni (tipo saheliani) con tutta la gente intenta alle contrattazioni mista ad essi. Muossa dice che per ogni moglie richiesta, in questa zona, lo sposo deve dare al padre della sposa 15 buoi. Se pero’ il patto non viene rispettato il padre della sposa ha il diritto di riprendersi la sposa e riportarla alla sua casa natia. Ma in questo caso la ragazza risulta “usata” ed è allora che può intervenire il lamido per redimere la questione. Subito in parte c’è il reparto capre, caproni, e più in là gli asini. Più vicino a noi ci sono le donne vasaio con orci e vasi diversi da quelli visti il giorno prima Più distanti piccoli capanni di legno, di frasche, di lamiera c’è il mercato vero e proprio quello svolto per terra dove trovi di tutto e sono le cose più strane che ti fanno pensare e a volte sorridere, come i venditori di sassi e piccole pietre di tutte le dimensioni, i ciabattini che riparano ciabatte di plastica vecchie o ricuciscono sul fondo di vecchie scarpe suole già usate.Si trovano inoltre pezzi di vecchi orologi, pezzi di radio a transistor, lampadine (ma per chi?). Tra le altre cose interessanti qui c’è anche una discreta quantità di donne che vendono pigmenti di moltissimi colori:arancio, verde, giallo, rosso, azzurro, blu scuro,ecc servono per insaporire le carni anche qui vendute :di maiale, di capra, di bue, di cavallo ecc. Cucitori di vestiti o solo riparatori con toppe, venditrici di frittelle e alimenti vari (queste le sconsiglio poiché le ho già provate per curiosità con risultati a dir poco disastrosi al fisico, leggi diarrea bestiale con somministrazione immediata di antibiotico intestinale per 5 giorni). Parrucchieri improvvisati con attrezzi rudimentali e servizio a terra, mescitrici di miglio , venditori di arachidi (il legume più usato e più presente nei mercati) di medicinali imbustati sotto il sole tenuti dentro le gerle di arbusti in quantità e loro dicevano di conoscerle tutte per tutti gli usi, vatti a fidare, manco morto! Venditori di tabacco in balle tipo boccie quello più forte e sfuso quello più leggiero. Le patate dolci di tipi diversi (e’ un’alimento base per loro molto usato poiche’ più facile da coltivare e che si abbina con tutto). Le cipolle(stupende per qualità – colori- dimensioni,fanno sempre la parte del leone ovunque. L’aglio, la poca frutta (generalmente solo mango e papaia). Le corde e tanto altro ancora da perdersi tra i sorrisi e lo stupore dalla gente che vedendoti diverso ti guarda stupita , interessata, incuriosita, che aspetta solo un cenno o un sorriso per ricambiarlo, magari vorrebbe toccarti per vedere come sono i tuio capelli o le cose che indossi, completamente diverse dai loro. Le donne sono tutte vestite con i “bubu”piu o meno belli, più o meno colorati che fanno un collage di tanta gente multicolore sorridente, senza malizia, cattiveria, pronta a salutarti e a stringerti la mano con un “bonjour”, specialmente gli uomini o i vecchi che arrivano per trovare qualche avanzo regalato da qualcuno. La gioia di queste persone quando gli puoi regalare dei fiammiferi, del tabacco sono le cose più ambite (oltre a qualche monetina )e non finiscono più di ringraziarti con i loro occhi ormai spenti e bruciati dal sole e visi e corpi ormai arrivatinella parte terminale di una vita di stenti e privazioni, mezzi nudi , appoggiati a un bastone sotto a grandi cappelli di paglia (una volta era paglia!). E poi ancora ci sono pelli di piccoli animali essiccate, alcune già preparate (conciate) altre da preparare ed usare per farne sandali legate sopra con spaghi o listelli di pelli.Oggi e’ stata un’ottima trasferta, domani mercato a Tourou con levataccia piochè sembra ci siano 120 km di strada mista (pista-goudron).

Tourou

Così è la strada da percorrere e una volta arrivati scopro non essere il giorno di mercato.Grande incazzatura! Sia io che Moussa ci siamo sbagliati. Lui cerca di recuperare una situazione imbarazzante ma non ci riesce e la mia protesta è forte e decisa (io come turista posso sbagliare ma una guida con autista no!). Ormai la giornata è persa e per il giorno dopo decido una siesta di riflessione con piccola uscita in un mercatino vicino e la visita alla “tennero” (luogo di concia delle pelli nauseabondo vicino al fiume in secca e usato come rifornimento idrico perpulire le pelli, ma essendoci poca acqua la stessa viene utilizzata molte volte di più aumentando il fetore e la possibilità di malattie.La visita comprende una guidaprevio ottenimento del permesso del capo concia con spiegazione ed obolo obbligatori. Man mano che passano i giorni(dopo il 15 febbraio) aumenta la temperatura e nelle ore centrali il caldo inizia a dare fastidio (consiglio non andare oltre questa data).

Mercoledi mercato a Bogo

E’ probabilmente il mercato più grande e più vario visto finora. Ci sono genti Fulbè che arrivano in carovane con e senza armenti da ogni dove e concentrati in uno spazio a ciascuno dedicato e la notevole quantità di gente che vi lavora determina un consistente chiacchierio sia per le contrattazioni che per gli arrivi e le partenze del bestiame. Mi dice Moussa che i contadini e i commercianti vengono dal Chad,transitano e commerciano per il Cameroun e vanno a finire in Nigeria percorrendo nella brousse centinaia di km. Anche qui ho notato differenze con altri mercati, oltre che per il bestiame, le genti, i tipi di cereali, di vasellame, il modo di proporsi, le venditrici d’acqua im piccoli orci, i venditori di colla a pezzetti ,a blocchi, le pelli portate dai contadini singole appena spellate o già essiccate a pacchi, i pesci di ogni forma e misura a mucchietti e brulicanti di mosche ma che una volta messi sui fuochi con vecchie reti di ferro diventano poi privi di germi e sono gustosissimi se non fossero palpeggiati, rigirati, preparati con pigmenti, infine tagliati ,come le carni, tagliate da mani indescrivibili ed utilizzate con la massima naturalezza. Qui ci sono anche capannelli di legno e di lamiera dove ti puoi sedere su rudimentali panche per bere, mangiare o solo riposare, si puo’ sorseggiare la birra di miglio chiacchierando con la gente o in alternativa bere del thè caldo.Ho visto pure tutte le modernità: pentole, radio, biciclette molto robuste (qui le usano molto , materassi colorati ,tagliatori, cucitori, ferramenta, ciabattini,”forgeon” (coloro che lavorano il ferro seduta stante con tanto di mantici di pelle d’animale grezzi e azionati da fanciulli apprendisti artigiani, tagliatori e scultori di legno per gli utensili casalinghi e per gli attrezzi agricoli (aratri-gioghi-porta attrezzi da lavoro ecc. Domani grandi festeggiamenti per la” festa del montone” (in gergo animale). E’ una festa nazionale del ringraziamento. Dopo una cerimonia religiosa si sgozza il caprone e lo si distribuisce a parenti ed amici stretti. Il rimanente viene conservato cotto come dispensa cibo all’aria (si riempirà inevitabilmente di mosche col loro carico di schifezze. Dovendo acquistare il montone Moussa decide di prenderlo lì al mercato poiché costa meno e lo va a piazzare ben legato nelle zampe nel bagagliaio dell’auto. Poverino, si dovrà fare tutta la strada piena di polvere che inevitabilmente entra nel bagagliaio e cosi pretendo che ogni tanto ci si fermi per dargli aria. Non solo, ma dopo qualche km Moussa decide di acquistare anche il foraggio e la legna per cuocerlo. Cosi riempie il baule di tutto mettendo ancora più in croce il povero animale che arriverà stressato nonostante le diverse fermate anche per abbeverarlo.

Festa nazionale del montone

La mattina e’ iniziata con una enorme concentrazione di uomini mussulmani tutti vestiti a festa verso la grande moschea. Moussa mi porta con sé ed è come vedere l’esterno della basilica di s.pietro a Roma, una moltitudine di gente arrivata col proprio tappeto su cui inginocchiarsi, pregare e inneggiare a non so che baciando il terreno e alzando le braccia al cielo. Poi,dopo la breve cerimonia, i notabili con il lamido in testa sui loro cavalli bardati hanno attraversato tutta la città al suono di corni, trombe ed altri strumenti a me sconosciuti per terminare alla dimora del lamido. Nel pomeriggio visita al mercato di Kaele (avevo fatto una promessa ad una bella ragazza venditrice di frittelle alta 1,90 che avevo incontrato ad un mercato precedente e mi aveva spiegato che col suo carico in testa doveva fare diversi mercati ogni settimana distanti anche 30 km l’uno dall’altro per il suo sostentamento essendo vedova con un figlio.) La strada è tutta d’asfalto ma il mercato non è un gran chè tranne che non c’è ombra e fa un caldo boia. Chissà cosa succederà qui in Cameroun nei mesi estivi,non lo auguro a nessun turista.

Sabato (giorno precedente la partenza)

Bisogna riconfermare l’aereo, cambiare gli ultimi dollari in albergo poiche di sabato le banche sono chiuse ma lo era stato anche il giorno prima per la festa del montone così non ho più potuto cambiare i travel cheque. Bisogna sempre tenere più alternative come modalità di pagamento è questa una delle norme fondamentali come quella di avere e conservare valide i maggiori tipi di vaccinazioni, evitano brutte sorprese, malanni improvvisi che in giro non sai mai bene come curare, termini improvvisi della vacanza, difficoltà di reperire medici ed ospedali e accidenti vari tirati a questo o a quel cibo, bevanda, tocco, non uso delle ciabatte,ecc. L’indomani si presenta con alcune difficoltà dovute al fatto che devo ripartire da Garoua (120 km più a sud) cosi dovro’ iniziare il lungo viaggio di rientro già rotto per questa giunta. Fortunatamente tutto va per il verso giusto e mi ritrovo domenica mattina a Milano dove sono atteso. Che dire altro,è stata un’esperienza unica,magari non facile per tutti (perché si pretende sempre di trovare pastasciutta, pizza, bistecca e ogni altra amenità europea) ma piena di immagini uniche,di vita ,di colori , di suoni, di gente diversa nell’approccio alla vita, non bacchettoni, amanti dello stare insieme, delle feste comuni che ti fanno capire un diverso approccio alle cose terrene, non indispensabili, ma semplici, e ti guardi indietro verso il tuo mondo con rammarico certo che il loro mondo è migliore del nostro. Ogni volta ho avuto questa sensazione ed ho provato le stesse emozioni,ecco perché visiterò ancora questo continente ansioso di provare sempre sensazioni forti.

P.S Non so se questa esperienza potrà giovare a qualcuno o se potrà convincere qualche scettico,indeciso,ma lo spero tanto. Almeno una volta nella vita visitate l’AFRICA, in punta di piedi, senza disturbare, magari senza macchina da presa , con foto scattate solo dopo avere chiesto il permesso, mischiandovi a loro, tornerete più ricchi. Parola di Fabio!    

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