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Waw Namous, Libia 2010

– Posted in: Africa, Nord Africa, Resoconti di viaggio

Originally Posted Tuesday, June 8, 2010

 

CLUB FUORISTRADA VICENZA

LYBIA 2010

WAW NAMOUS

 

Sabato 17 aprile

Partiamo da Vicenza, Ci troviamo all’area di servizio Villa Morosini pronti per l’avventura: siamo in 6 equipaggi

NADIA E FRANCESCO su Isuzu D.Max

GIUSEPPE E CELESTINA su Nissan Navara

FRANCO E SONIA su Toyota LC 80

PIERO ed ENRICO su Toyota LC 120

WILMA E LUCA su Toyota LC 95

Nel primo pomeriggio l’imbarco a Genova, il morale è già alto.

Domenica 18 aprile

Appena usciti dal porto prendiamo subito la direzione del sud, lungo il tragitto non manca la sosta in uno dei tanti ristorantini locali, poi facciamo campo in mezzo agli ulivi.

Lunedì 19 aprile

Arriviamo in frontiera poco dopo le otto, con stupore notiamo che non ci sono più tunisini che passano il confine, è l’effetto della nuova tassa sui tranfrontalieri (in pratica i due governi si sono accordati per debellare il contrabbando). Alle 11 arriva il ns. amico Hassan e alle 14.30 dopo aver applicato le targhe partiamo. Alla sera facciamo campo tra Mizda e Ghariat..

Martedì 20 aprile

Scendiamo verso Zilla tutto su asfalto. Alla sera dopo aver registrato i passaporti e fatto dovuti rifornimenti facciamo campo a 10 km sulla pista per Tazerbo

Mercoledì 21

Continua il trasferimento su pista verso Tazerbo e lungo il percorso troviamo un guado in cui si divertono Beppe e Franco: è strano trovare un guado nel deserto, segno che è piovuto molto da poco tempo.

Giovedì 22

Poco prima di mezzogiorno arriviamo a Tazerbo,

effettuiamo i vari rifornimenti e poi alle 14 partiamo per le dune di Rebiana, seguiamo i punti di un vecchio diario di Laberio Minozzi, il percorso è molto suggestivo, purtroppo la sabbia bianca ed il sole in fronte rendono il percorso molto difficile. Alle 16 troviamo delle tracce fresche che si dirigono verso l’oasi di Rebiana, decidiamo di seguirle e per un po’ andiamo a gonfie vele. A sera durante il campo decidiamo di non seguire più le tracce, ma di continuare con il percorso originale.

Venerdì 23 aprile

Come al solito sveglia alle 6 e partenza alle 7, il percorso è molto bello e scorrevole, ma in prossimità della fine dell’erg succede l’imprevisto: la frizione del Nissan Navara di Beppe cede di schianto. Troviamo strano che non ci sia stato un qualche preavviso (puzza o slittamento del disco): il mezzo ha percorso solo 60.000 km da quando è stato acquistato e conosco il tipo di guida adottato dal mio amico, credo che in tutta la sua vita non abbia mai dovuto far rifare una frizione per uso maldestro. Consultiamo le mappe Russe di cui siamo dotati e decidiamo di trainare l’auto fino ad un’ipotetica pista distante circa 70 Km. Alla sera facciamo campo con la convinzione che l’indomani avremmo trovato l’uscita dal Serir.

Sabato 24 aprile

Dopo aver cercato inutilmente una pista che porta fuori dal serir Nerastro e non trovandola decidiamo di ritornare nella piana in cui poter far campo. Alle 10 iniziamo lo smontaggio della frizione dal Pick Up: il vento, incessante e fastidioso, rende il lavoro di Piero e c. molto impegnativo e faticoso.

Alle 14 il cambio ed il riduttore sono a terra, la frizione è nelle mie mani e così decidiamo che io, Franco e Francesco andremo a Sebba per acquistare un nuovo gruppo Frizione. Gli altri 2 equipaggi resteranno su posto a far compagnia Beppe: lasciamo una buona scorta di acqua e partiamo. Lungo il tragitto che ci porterà al Waw Namous troviamo il relitto di un aereo e la carcassa di un camion reduce dalla guerra col Ciad.

Domenica 25 aprile

Partiamo prima del sorgere del sole, decisione errata, alle 5.50 alla prima discesa da una duna spaccata picchio violentemente con la ruota anteriore sx ed il pneumatico va a sbattere contro il parafango piegandolo, perdiamo 15 minuti a raddrizzare la lamiera e togliere la protezione di plastica del parafango (non so se ho piegato il triangolo della sospensione ma comunque l’auto avanza regolarmente). Poco prima di mezzogiorno arriviamo ai bordi del vulcano, lo spettacolo è impressionante, la voglia di scendere nei laghetti sottostanti è tanta, ma il pensiero degli amici in difficoltà ci spinge a proseguire.

Subito dopo il vulcano proseguiamo superando un posto cdi controllo incustodito, guardiamo in giro ma non vediamo nessuno, dopo circa 5 km veniamo raggiunti da una pattuglia di militari che ci fa un sacco di storie, alla fine arriva del comandante che si scusa e ci lascia andare, anzi ci chiede se può fare qualcosa per noi.

Giornata lunghissima, ma comunque alle 20 siamo a Tmissa: rifornimento acqua e gasolio e poi via verso Sebba dove arriviamo alle 24: quando salgo sulla mia Columbus non ho neanche il tempo di svestirmi che sono già addormentato.

Lunedi 26 aprile

Dormiamo fino alle 7.30 poi alle 9 via alla ricerca del gruppo frizione, mi accompagna un amico di Hassan che ci porta nei vari negozi di ricambi, non trovo la frizione dedicata e così ne acquisto una che mi garantiscono uguale e compatibile. Non mi fido e così mi faccio accompagnare da un meccanico che mi conferma la regolarità del gruppo che devo acquistare. Non ancora contento mi reco in un altro negozio in cui mi faccio ricostruire il vecchio disco, cerco anche l’odometro, rotto durante le operazioni di smontaggio, ma non trovo nulla. Alle 14 partiamo alla volta di Zilla e la stessa sera facciamo campo lungo la pista che porta a Tazerbo. Al telefono sentiamo il resto del gruppo gruppo che ci chiede di fare il più presto possibile.

Martedì 27 aprile

Partenza all’alba, prendiamo la solita pista veloce ma invece di andare diretti verso Rebiana proseguiamo sulla pista veloce che ci porta al pozzo della Star oil, qui chiediamo ad un poliziotto di controllo se c’è una pista che porti a Tazerbo, la risposta è affermativa e ci spiega la strada, è una pista veloce ma molto più lunga, evitiamo le dune e alla sera riusciamo arrivare a Tazerbo, facciamo i vari rifornimenti (anche per il resto del gruppo) e poi facciamo campo appena fuori l’oasi.

Mercoledì 28 aprile

Decidiamo di fare il percorso diretto al centro delle dune di Rebiana prendendo i vari canaloni interdunari, il percorso è bellissimo e non molto difficile, procediamo con cautela, ma comunque arriviamo dai nostri amici alle 14, loro ci aspettano da est e noi invece arriviamo da ovest facendogli una sorpresa. Alle 17 il gruppo frizione è installato, Giuseppe prova l’auto e la meccanica va benissimo, in compenso il motore non sale di giri: capiamo che il guaio è l’odometro che non siamo riusciti a trovare a Sebba, per fortuna avevo comperato un stagnatore e così mi metto all’opera e ricostruisco il collegamento tra lo spinotto ed il rilevatore di giri, alla fine ricopro tutto con la resina bicomponente, rimontato il sensore il motore gira che è un gioiello, siamo felici facciamo campo.

Giovedì 29

Con calma partiamo alla volta di Tazerbo, anche stavolta decidiamo di attraversare il deserto di Rebiana per la linea direttissima, non ci sono grossi insabbiamenti e alla sera arriviamo a Tazerbo, dopo i vari rifornimenti partiamo alla volta di Zilla.

Venerdì 30

Procediamo alla volta di Zilla, ci sono diversi cordoni di dune ma nessuno ci mette in difficoltà e prima del tramonto siamo in vista di Zilla, il campo lo facciamo in un Oued egetazione, è la prima sera che non tira vento.

Sabato 1 maggio

Prosegue il trasferimento al nord, facciamo campo poco prima di Al Ghuerat dove troviamo una serie di posti di blocco volti ad intercettare eventuali clandestini, ci sono anche 2 elicotteri della polizia.

Domenica 2 maggio

Da Ghuerat a Sabrata, ci accampiamo in una bella struttura sul mare dove facciamo un bagno rinvigorante, alla sera ceniamo in un ristorante turco dove non si mangia male, anzi.

Lunedì 3 maggio

Ci rechiamo in frontiera ed il passaggio dalla parte Libica è veloce , ma perdiamo un po’ più di tempo dalla parte Tunisina a causa di un gruppo di motociclisti Italiani che devono fare la carta di circolazione. Io, Francesco M e Luca lasciamo il resto del gruppo a Medenine e proseguiamo alla volta di Nabeul dove alla sera concluderemo il nostro viaggio con una meravigliosa cena di pesce.

Martedì 4 maggio

Trasferimento alla Goulette e imbarco per l’Italia.

francesco@fanchin.it

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