By Vittorio Parigi Originally Posted Thursday, June 20, 2013 Appunti viaggio Kenya Uganda S. Sudan Genn. Febbr. 2013, Vittorio Parigi Parterza da Kitenghela (Nairobi) da casa di Leo Murotto, dove ritrovo la vecchia Toyota pronta con un po’ di acciacchi riparati. Il forte desiderio di questo viaggio nacque con racconti e letture dell’esploratore Gaetano Casati. [...]
Ruanda: nel cuore dell’Africa” di Maurizio Bersanelli Questa guida vi accompagnerà alla scoperta di un piccolo grande Paese che si trova nel cuore del Continente africano: Il Ruanda, “il Paese dalle mille colline”. E’ un Paese splendido, per la sua storia, per le sue bellezze naturali e per una fauna unica. Conoscerete l’antico Regno del [...]
Seconda parte del viaggio in Tchad – L’Ennedi
Alla scoperta della sconvolgente bellezza del vulcano Trou au Natron, a contatto con la fiera e ribelle etnia dei Teda delle oasi di Zouar, YeBi Bou, YeBiSouma.
Iniziamo da Faya il nostro viaggio in Ciad agognato da tempo ma mai intrapreso fino a marzo 2012, causa decenni di guerra civile e invasione libica. Prendiamo possesso della nostra vettura apprezzando appieno l’insperata libertà e comodità di essere in macchina solo in compagnia del nostro autista
Perché l’Iran?
Perché è uno degli stati asiatici da più tempo organizzato come nazione, con città, vedi Hamadan (l’antica Ekbana), abitate ininterrottamente da 4000 anni.
Perché fin da tempi remoti è stata in competizione con le potenze europee, prima con quella greca poi con quella romana, guadagnandone come cultura.
Perché ha grandiosi monumenti vecchi di 2500 anni che trasformano questo viaggio da geografico in storico.
Perché come noi italiani ha avuto un grande rinascimento che l’ha arricchita di poeti, scienziati e architetti che ci hanno lasciato opere grandiose.
Il testo: La sempre maggior facilità di spostarsi anche da un continente all’altro ha generato una vasta letteratura di viaggio e ci ha offerto opere che restano spesso – seppur di pregio – isolati ed emotivi cammei. Non è così per Emilio Borelli per il quale la abituale definizione di scrittore non professionale va molto stretta. Emilio, come e forse [...]
Fin da quando ero bambino avevo sentito parlare in casa, con orgoglio e venerazione, di quel nostro illustre antenato, Gaetano Casati, geografo ed esploratore vissuto nell’Ottocento, che ha trascorso un importante periodo della sua vita nel Sudan del Sud al seguito di Amin Pascià governatore di quella lontana regione. Siamo ai tempi del generale Gordon, della rivolta del Mahdi e della riconquista di Khartoum da parte degli inglesi.
Lodovico di Caporiacco, invitato dal generale Graziani allora vicegovernatore della Cirenaica, a partecipare alla spedizione topografica “Capitano Marchesi” quale esperto scientifico, così descrive il suo viaggio per la Libia avvenuto dal 31 gennaio al 2 febbraio 1933:
“Il viaggio da Siracusa a Bengasi, a bordo di piroscafi piccoli e maltenuti, è tutt’altro che divertente, anche se fatto, come accadde a me, nelle migliori condizioni di mare.
E’ poi singolarmente disgustoso vedere capre e mucche ficcare il muso dal ponte nelle finestre di cabine di prima classe: quasi ogni piroscafo che dall’Italia si porti in Cirenaica, mi dissero, ha un consimile carico”.
“I giorni trascorrevano tutti uguali, in un’arsura infinita, un paesaggio spoglio di terra brulla e pietra dura che odorava di bruciato e di cenere di spino, dipinto con colori accesi dalla mano di Dio” (da “Ines dell’anima mia” di Isabel Allende)
Il romanzo della Allende parla della “conquista” del Cile e della traversata del deserto di Atacama, ma questa descrizione si può estendere a tutto il territorio che, dalla costa cilena, attraversa le Ande e si spinge per centinaia di chilometri fino alle “quebradas” e ai
vigneti dell’Argentina. Territori arsi e difficili, dove la mancanza d’acqua, l’altitudine e la tenacia degli indigeni hanno messo a dura prova gli invasori spagnoli.
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