By M.Zecchini – Robogabraoun
Originally Posted Monday, September 6, 2004
TWAREGH
“un popolo cinque nazioni”
I Twaregh non hanno storia, perché la loro storia è scritta sulla sabbia
Il vento ogni giorno ne cancella le tracce.
Gli Europei ne hanno loro data una,scritta, nei libri e nei manuali, hanno a loro prestato il pensiero.
Hanno vestito ogni Twaregh con il velo color indaco, chiamandolo “uomo blu” per il loro piacere.
Hanno dato alla razzia un’importanza che mai in realtà ha avuto nell’equilibrio sociale Twaregh, rendendo costoro predoni agli occhi del mondo.
Hanno messo al fianco di ogni Twaregh una spada (Takuba), simbolo del passato per pensarlo ancor oggi bellicoso guerriero,per ucciderlo senza rimorso.
Hanno posto negli occhi di ogni Twaregh un velo di mistero, di magia, ne hanno fatto guerrieri e predoni,per non vedere il miracolo giornaliero della loro sopravvivenza
Hanno dato denominazioni alle sottili trame della loro società, semplice e complessa, basata sulle specializzazioni,rendendola una società feudale, una chiave che non apre nessuna comprensione.
Hanno scolarizzato i Twaregh distruggendo una cultura una lingua una identità, in cambio di una sapienza che non ha termini per descrivere il deserto.
I Twaregh non hanno Stati né Frontiere; gli Europei hanno tracciato la loro cupidigia sulla sabbia, tagliando a metà i villaggi, spaccando intere famiglie che vivono con leggi ineguali
Controllo, sedentarizazione, punizione divieto di pascolo transumante. Imposizione di documenti in una incomprensibile lingua.
Hanno provocato una rivolta sanguinosa che non si placa, “Palestina d’Africa”.
Questi Twaregh sono il prodotto della cultura Europea, e poco hanno a che fare con i nomadi che popolano il Sahara centrale.
Sono la caricatura e l’immagine distorta dal nostro presunto sapere.
Dopo mille incontri con gli uomini blu io non so chi sono i Twaregh, è per questo che cerco una pista che mi conduca da loro senza caricature, senza i luoghi comuni che più di 100 anni di storia coloniale hanno loro cucito addosso e riflessi nelle nostre menti, senza le immagini patinate di editori affaristi, senza le descrizioni di autori che dalle loro scrivanie si avventano e strappano le carni degli uomini come sciacalli affamati.
Chiudiamo i nostri libri, i nostri trattati, le nostre guide, i nauseanti racconti di viaggiatori aggressivi,
…sediamoci sulla sabbia…
..respiriamo l’essenza dell’uomo
…dopo il loro incontro in un deserto virtuale
iniziano con questa prima tavola sulle Croci Twaregh un percorso di ricerca sulle valenze esoteriche ed essoteriche dei simboli che le compongono e più in generale un itinerario dentro la storia, la cultura e gli aspetti antropologici ed etnici delle tribù Imazighen del centro Sahara, un percorso che li trova uniti per la prima volta in una sorta di collaborazione sperimentale, nella esplorazione di un tema articolato e complesso come quello Twaregh.
Nel corso delle loro ricerche elaboreranno nel modo più sintetico possibile attraverso letteratura e disegni delle tavole di aggiornamento del loro lavoro non solo per scopo informativo ma nel tentativo di creare una piattaforma nella quale sia per tutti possibile partecipare apportando proprie conoscenze e collaborazioni.