Originally Posted Wednesday, May 30, 2007
Sahara, nel Regno della fata Morgana.
Autore. Claudio Pacifico
Editore. EDIMOND
Ricordi di 30 anni di viaggio nel Sahara, il sottotitolo di “Sahara nel Regno della Fata Morgana”, ultimo lavoro “sahariano” della penna del diplomatico Claudio Pacifico, evidenzia ancor più del titolo, la profonda passione dell’autore per il Sahara nella sua duplice veste di viaggiatore e scrittore.
Un’esperienza intensamente e avventurosamente vissuta fra le tante sconfinate sabbie del mondo spesso, come ci dice lo stesso autore, “a bordo di fatiscenti Land Rover, a dorso di cammello, a piedi” ovunque e, l’altra nell’altrettanto sconfinata ricerca antologica della narrativa del viaggio sahariano, nella dimensione mistica di questo grande deserto che affascina e conquista chiunque si avvicini alle sue sabbie.
E sempre stato difficile capire e spiegare perché questa magica seduzione, specie con l’odierna banalizzazione e dilapidazione della vera avventura ad opera di una tecnologia a questa sempre più aliena ed invasiva, seguiti ad avvicinare nuovi adepti a questo fiabesco regno della Fata Morgana.
Pregio di questo libro è proprio quello di illustrare questo complesso mondo e i suoi misteri tanto all’inesperto quanto l’appassionato viaggiatore, tanto all’erudito quanto al disattento lettore, attraverso tale duplice narrazione che caratterizza l’opera dell’autore Pacifico. Leggendolo questi si trova presto proiettato nell’originaria, autentica, garbata atmosfera dell’avventura perduta di altri tempi che rende coinvolgente la narrazione restituendo molti dei suoi più antichi ricordi che si erano persi nel tempo.
Suddiviso in venti capitoli, il testo si sviluppa parallelamente da un lato come una lunga esplorazione alla ricerca dei miti e delle leggende che continuano ad alimentare, ieri come oggi, questa potente seduzione e attrazione del mondo delle sabbie e dall’altro, come un diario personale dello scrittore sul suo lungo ed ininterrotto pellegrinare fra le dune.
Un lavoro, un Breviario Sahariano come questo è stato già definito da un critico che compendia una ponderosa mole di informazioni e dati per il viaggiatore alla ricerca di nuovi itinerari, ma soprattutto un primo appassionante “viaggio sahariano” per il lettore alla scoperta dei miti e delle leggende che alimentano la storia di questo misterioso universo che ancora oggi rimane il Sahara, immutabile e sconfinato topos della fuga e dell’alienazione, dell’avventura e del sogno, della vita e della morte.
Un grande racconto a più voci, corale, dove alla narrazione delle infinite leggende magiche del Sahara si fonde la storia, spesso oscura e misconosciuta, delle grandi civiltà del deserto, dei suoi favolosi imperi e regni perduti. Dagli opulenti Imperi Negri del ‘Bilad-as-Sudan’ alle straordinarie ‘civiltà’ nomadi – come quelle dei Tuareg, i ‘Principi del Sahara’, o degli Chamba, ‘Il Vento del Deserto’, o dei Tebu, ‘il Popolo pipistrello’ – sino alle misteriose capitali dei ‘Faraoni Neri’ dimenticate e semi-affogate nelle sabbie dei deserti di Nubia.
Due appendici; la prima dedicata ai Tuareg del Sahara Libico e una seconda sui viaggiatori e studiosi sahariani della modernità e sulle loro principali opere sul Sahara completano il testo corredato da una importante parte fotografica.
Come già in “Sabbie perdute” ancor più di “Diario sahariano” l’autore si perde e, ci fa perdere, ancora una volta in questo sconfinato mare di sabbia, “in quell’oceano dove non pesca il remo, e verso il quale è in procinto di tornare per nuovi prestigiosi incarichi.