By Luciano Rossi
Originally Posted Sunday, September 26, 2004
Titolo: Sahara dei segreti e dei pensieri
Autore: Luciano Rossi
Presentazione: Giancarlo Negro
Editore: Nicolini Editore
Segnalato da: oldcrazyman@virgilio.it
“Vi sono regioni del Sahara che ancora oggi nascondono gelosamente i loro segreti. E’ il caso del “triangolo del mistero” che, nel Sahara orientale, si estende dal Gilf Kebir alla solitaria oasi di Merga, e poi a ovest, fino all’altopiano dell’Ennedi, includendo la vasta depressione del Mourdi.
Su alcune persone questi territori esercitano un richiamo irresistibile. E’ il fascino dell’ignoto, l’attrazione magnetica del cosiddetto nulla che ispira la spedizione oggetto di questo volume. (….)
Bisogna attendere il 1990 per una timida ripresa delle esplorazioni e la missione B.O.S. dell’università di Colonia oggi si dedica allo studio dei percorsi migratori che mettevano in comunicazione il sahara centrale con la valle del Nilo. Le indagini sono in corso, ma già ora il complesso quadro culturale del “popolo delle sabbie” si va sempre più delineando. Questo grazie anche all’apporto dell’italiana “Croisièrs des sables” la cui eccezionalità consiste nell’essere riuscita, per la prima volta, a percorrere tutto il Mourdi e a circumnavigare la falesia orientale dell’Ennedi, fino a raggiungere l’africa tropicale, registrando apprezzabili risultati sul piano della ricerca archeologica”.
Giancarlo Negro
“Questo libro custodisce i preziosi ricordi della “Croisièrs des sables”, straordinaria spedizione italiana che nei primi mesi del 1999, con l’intento di emulare altre storiche “Croisièrs”, ha compiuto la traversata del continente africano dalla sponda atlantica della Mauritania al Mar Rosso.
Di essa ho voluto documentare soprattutto il cuore dello svolgimento, conferendo dovuto risalto al tragitto effettuato nel nord del Ciad, affrontando la depressione del Mourdi per contornare il massiccio dell’Ennedi. Si tratta infatti di un percorso inedito, oltremodo difficoltoso per le incognite ed i rischi derivanti da una natura impervia come da proibitive condizioni climatiche e dalla mancanza quasi assoluta di punti d’acqua, reso interessante dalle testimonianze archeologiche rilevate, utili alla definizione di una mappa dei siti d’arte rupestre della regione. Solo gli esploratori Hassene Bey, nel 1923 e Ralph Bagnold, nel 1932, si spinsero verso questi territori inospitali seguendo rotte diverse dalla nostra……………………………………”
“…………………il resoconto dell’impresa si dipana nelle pagine del diario di bordo, intervallato da alcuni racconti di genere fantastico (scaturiti da personali esperienze africane che ne colorano autobiograficamente lo sfondo) e si rispecchia nella suggestiva antologia fotografica permettendo, mi auguro gradevolmente, di seguire “in diretta” la vicenda esplorativa…………………”.
Luciano Rossi
