By Sylvain Estibal
Originally Posted Thursday, March 31, 2005
L’ultimo Volo
Di Sylvain Estibal
Titolo originale
Le Dernier Vol de Lancaster
Ediz. Ponte alle Grazie
ISBN . 88 7928 706 0
€ 14,50
Recensione
Sorvolare il Sahara era, negli anni passati per macchine e per uomini, un po’ come attraversare il mare. Succedeva, non di rado che in di caso atterraggio di fortuna alcuni, dopo esservi riusciti senza troppi danni scomparivano come inghiottiti in un successivo naufragio fra flutti di sabbia per riaffiorarne, a volte dopo lustri, simili a misteriosi relitti fantasmi.
Di questi sventurati casi il più noto è quello del “Lady Be Good” lo sfortunato bombardiere B24 dal profetico nome “Nostra Signora sii buona” rimasto silente per quasi sedici anni fra le dune libiche, prima di passare alla storia per la struggente sorte del suo equipaggio. Ma non sarà il solo, un minuscolo “Avro Avian V” dipinto di blu e battezzato Southern Cross Mirror” dovrà attenderne ben 29 anni prima di essere ritrovato ed altri quaranta affinché la curiosità di un giovane giornalista, Sylvain Estibal ne rammentasse al mondo una vicenda tragicamente analoga nell’epilogo, ma diversamente e oltremodo appassionante e coinvolgente, per l’infinita storia d’amore racchiusa nella sua carcassa calcinata dal sole ma con il serbatoio ancora pieno di benzina!
Siamo negli anni 30, gli anni ruggenti dell’aviazione, basti ricordare Saint Exupery, Amelia Earhart, Mermoz, Laperinne; le storie d’avventura e le trasvolate di esplorazione si moltiplicano intrecciandosi in sfide sempre più accattivanti, Terre des Hommes, Courrier Sud, Vol de Nuit restano fra le pagine indimenticabili degli albori di questa corsa al record per la supremazia delle rotte commerciali sahariane.
Sfida che porterà il suo pilota William Newton Lancaster a tentare sottrarre il record di traversata fra Lympne in Inghilterra e Città del Capo detenuto da una aviatrice e a posarsi per guasto irreparabile nel bel mezzo del Tanezrouft dove scriverà un diario di 41 pagine sulla sua agonia tristemente simile a quello lasciato da Robert Toner copilota del Lady Be Good, con una sola differenza: il suo conterà 8 giorni, quello di Toner 12.
A metà fra romanzo-verità e realtà pura, fra avventura e tragedia e suspense senza lieto fine, in un Sahara autentico, non ancora sconfitto dall’uomo, Estibal ci porta oltre i confini delle testimonianze e dei fatti realmente accaduti con una tensione costante dove il potere delle sue sabbie emerge implacabile su ogni tentativo operato per sottrargli la sua incauta preda.
Lancaster è scomparso nel tratto Reggane Gao, volava a vista e senza radio a bordo per motivi di peso seguendo questa mitica pista, dove oggi l’unica avventura ancora possibile resta forse quella di percorrerla in bicicletta. Ogni tentativo per raggiungerlo si infrangerà una vana lotta, quando oggi una minuscola cimice localizzatrice di pochi grammi o un semplice portatile sarebbero stati più che sufficienti a salvargli la vita.
Uno dei pregi di questo libro, specie per quanti amano e conoscono il Sahara, è proprio quello di non poter fare a meno di indurci a riflettere su quanta strada si è fatta per cancellare e sopraffare queste sabbie, su dove sia rimasta ora la vera sfida a questo deserto, sui tanti perché e come ne abbiamo distrutto la sua immagine, su cosa abbiamo perso, su cosa dobbiamo o possiamo ancora fare per non perderlo del tutto.
Poco ci dice Estibal, se non rispettarlo e ricordarci quanto quegli anni siano stati autentici ed irripetibili, e lo fa presentandoci un romanzo che tanto romanzo non è, quanto invece un inno al deserto che prende e affascina chiunque vi si avvicini.
Estibal, noto esperto del Sahara e autore di molti suoi libri, ha avuto la particolare fortuna di conoscere e vivere questo ambiente assieme al viaggiatore più illustre delle sue dune, Théodore Monod. Non ha potuto così non fare a meno di cogliere i tanti insegnamenti, le convinzioni, gli appelli al rispetto dell’essenzialità di questo mondo di sabbie immutabili in contrapposizione a quello moderno e competitivo in cui oggi viviamo, lasciatoci in testamento da questo “onesto uomo” del ventunesimo secolo come lo stesso Estibal lo definisce in un altro suo libro titolato “Interviews” (interviste).
Una volta che avremo finito di rovistare e scannerizzare ogni suo più recondito angolo e segreti cosa ne resterà? Quale “Sortie de Secours” (Uscita di emergenza – titolo di uno degli ultimi scritti di Monod) rimarrà a quanti vorranno ancora andare all’intima ricerca di se stessi? Nessuna.
“L’ultimo volo” riprende e racchiude questo messaggio in un delicato patchwork di emozioni interamente tessuto fra il fascino della conquista del cielo e quello ossessivo delle sabbie sahariane presente fino nell’ultimo messaggio lasciato dallo sfortunato Lancaster dove non se la prende con nessuno, neppure con il motore che l’ha piantato, ma accetta questo suo destino con dignità.