Originally Posted Thursday, February 21, 2008
Il mare nel bosco, di Luigi Del Bono
Le memorie di Luigi Del Bono, con il titolo Il mare nel bosco, furono pubblicate nel 1960 a Roma da Giovanni Volpe Editore. Esse sono interessanti, oltre che per le vicende storiche riportate, per l’elevato valore letterario, che le distingue dalla massa delle memorie di guerra, come riconobbe anche lo storico e giornalista Franco Bandini. Luigi Del Bono, infatti, oltre che medico in pace e in guerra, giornalista e sportivo, fu anche romanziere di un certo successo, vincendo diversi premi nazionali per la narrativa, tra i quali il “Renzo Pezzani” di Parma con il racconto L’ultimo ostacolo. Scrivendo le sue memorie in forma di romanzo, Del Bono fu costretto, per mantenere il fluire della narrazione, a condensare alcuni avvenimenti bellici dei quali fu protagonista e testimone, e a preferire la notazione delle sue emozioni e pensieri all’impersonale descrizione dei fatti d’arme. Inoltre, per ragioni di riservatezza, molti dei suoi commilitoni e superiori furono identificati solo con le iniziali del nome o del cognome, e, nei capitoli concernenti il ripiegamento verso il nord del personale della Base Ovest nell’aprile 1945, le località attraversate dalle forze tedesche e italiane sono state indicate da nomi di fantasia. In questa edizione, abbiamo pensato di fare cosa gradita al lettore che voglia avvicinarsi a queste memorie vagliandole dal punto di vista storico, cercando di porle maggiormente nel contesto degli avvenimenti bellici narrati. Per fare questo senza stravolgere gli intendimenti e la ricercatezza nello scrivere dell’autore, abbiamo limitato i nostri interventi allo svelare il nome dei personaggi citati solo con le loro iniziali da Del Bono, e nel presentare al lettore i dettagli delle missioni e degli avvenimenti storici narrati dall’autore grazie a delle note. Al testo originale delle memorie, così integrato e annotato, abbiamo fatto seguire un’appendice iconografica, nella quale sono incluse le fotografie delle uniformi donate dall’autore al Museo dell’Arsenale di Venezia.
Brossura, F.to 14×21, 138 pagine, 6 tavole a colori, 43 foto b/n.
Euro 15,00
Il Bocia va alla guerra, di Pierluigi Tajana
Queste sono le memorie di Pierluigi Tajana, artigliere da montagna in Grecia-Albania e poi comandante della 4a Compagnia Mortai del Battaglione Barbarigo della Decima Flottiglia MAS. Le vicende di Tajana, da lui narrate con grande brio, ci trasportano dalla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Artiglieria Alpina di Bra, dove l’anticonformista Tajana muove i primi passi tra le anacronistiche regole del Regio Esercito, alla Grecia-Albania, descrivendo causticamente la madornale incompetenza di molti Ufficiali italiani, ed è testimone della tragica epopea dei nostri fanti e artiglieri. Rientrato in Italia, in seguito allo sfascio del Regio Esercito all’8 settembre 1943 si arruolerà nel Battaglione Barbarigo della Decima MAS, comandandone la Compagnia Mortai nel Goriziano nel 1944/1945, e nei disperati combattimenti contro gli Alleati sul fronte Sud nell’aprile 1945. Dopo la difficile ritirata oltre il Po, e la resa con l’onore delle armi del Barbarigo a Padova, sarà inviato al POW Camp 211 in Algeria, dove, tra le altre vicende che lo vedranno protagonista, riceverà notizia del cosiddetto “massacro di Sétif”, una serie di brutali rappresaglie eseguite dall’esercito francese contro la popolazione civile algerina nel maggio 1945, e avrà modo di conoscere il Maresciallo Graziani, dandone un vivido ritratto.
In appendice, alcune testimonianze sulla battaglia del monte San Gabriele e la morte del tenente Piccoli, MAVM e vice comandante della Compagnia Mortai del Barbarigo, numerose fotografie inedite di proprietà dell’autore e due tavole a colori sulle uniformi e le armi della Compagnia Mortai.
Brossura, F.to 14×21, pag. 222, 65 foto b/n, 2 tavole a colori.
Euro 22,00
Una vita come tante altre, di Carlo Giacomelli
Carlo Giacomelli, nato nel 1911, iniziò il suo lungo servizio sotto le armi quale Allievo Ufficiale nell’Artiglieria da montagna, quindi nella 17° Batteria “Tira e Tasi” della Julia, per poi essere inviato in Somalia e in Etiopia, in appoggio alle Camicie Nere impegnate contro i ribelli. Dopo un breve intervallo di pace, Giacomelli combatterà in Francia e nella Campagna di Grecia-Albania, dove sarà testimone del coraggio di molti dei nostri soldati, nonostante le gravi carenze organizzative e di Leadership degli Alti Comandi del Regio Esercito, partecipando poi alla repressione della guerriglia in Albania. Dopo l’8 settembre 1943 sarà spinto nuovamente nella lotta, al fianco dei suoi colleghi nel Gruppo Bergamo della Divisione Alpina Monterosa dell’Esercito Nazionale Repubblicano. Il Bergamo sarà schierato contro gli Alleati in Garfagnana, e parteciperà alla riuscita offensiva di Natale, l’operazione Wintergewitter, contro la 92nd Infantry Division “Buffalo”. Giacomelli seguirà quindi le sorti della Monterosa durante il ripiegamento nell’aprile 1945 in seguito all’offensiva Alleata.
In appendice numerose fotografie inedite della Monterosa in Garfagnana, alcune foto odierne delle zone interessate dai combattimenti, una scheda storica, con fotografie, della “Buffalo”, testimonianze e resoconti sull’operazione Wintergewitter, e tavole a colori sulle uniformi della Monterosa.
F.to 14×21, 162 pagine, 47 foto b/n, 4 tavole a colori. 20,00 Euro.
Passo Uarieu, di Pierluigi Romeo di Colloredo
Nel gennaio 1936, la Divisione 28 Ottobre si spinse sino a Passo Uarieu.
I guerrieri abissini, mal valutando la possibilità di resistenza della difesa di Passo Uarieu, si gettarono in massa contro le posizioni difensive italiane, per travolgerle e lanciarsi sulla strada di Hausien. Asserragliati, i legionari della 28 Ottobre con i resti di due Battaglioni del Console Generale Diamanti resistono eroicamente, e per tre giorni, privi di acqua e di viveri, sbarrano il Passo. Alle ore 12.30 del 24 l’arrivo del XXIV Battaglione eritreo induce i legionari ad una sortita ed il nemico fugge per non cadere tra due fuochi. Il Gruppo Camicie Nere del Console Generale Diamanti e la 28 Ottobre vengono citati dal Duce all’Ordine del Giorno della Nazione.
In questo libro, la difesa del Passo Uarieu viene posta nel contesto della Campagna d’Etiopia e della battaglia del Tembien, e viene presentata l’organizzazione militare delle unità italiane e etiopiche. Un capitolo tratta inoltre la questione relativa all’impiego dei gas da parte dell’aeronautica italiana nei combattimenti in Etiopia. In appendice, oltre ad alcuni resoconti della battaglia, sono elencate le decorazioni al Valor Militare concesse e le cantate dei Legionari.
F.to 14×21, 126 pag., alcune illustrazioni in b/n. Euro 15,00
Camerata Taviani Presente!, a cura di Andrea Lombardi
Addis Abeba è italiana! La pace è ristabilita! Vittorio Emanuele III Imperatore d’Etiopia! Il popolo italiano è ancora nell’entusiasmo di queste notizie. Riecheggia ancora il grido commosso del Duce: Viva l’Italia! A questa Italia dalla volontà possente il mondo guarda attonito, perplesso, ammirato. All’esercito vittorioso, alla Maestà Imperiale del Re, al suo Duce, al Maresciallo Badoglio, il popolo italiano ha elevato l’espressione della sua riconoscenza… […] L’Italia ha oggi in Africa Orientale non le sue floride colonie, ma il suo Impero, perché attua anche laggiù i principi mussoliniani del “vivere pericolosamente”, del “credere, obbedire, combattere”; perché pone sull’Acrocoro, cuore dell’Africa, un segnacolo di quella civiltà che è nella sua essenza positiva, la civiltà cristiana.
Con nostro incommensurabile stupore e sbigottimento, rimanemmo allibiti nello scoprire che il passo di cui sopra, apparso nel 1936 su Vita e Pensiero, organo dell’Università Cattolica, glorificante la guerra di conquista e d’aggressione fascista, la prevaricazione e l’oppressione delle minoranze etniche, e l’esecranda figura del Duce, non era stato un volgare Farinacci, un servile Starace, o un golpista Junio Valerio Borghese qualsiasi, ma l’eminentissimo e compianto Senatore genovese Paolo Emilio Taviani, solo qualche anno dopo invitto comandante partigiano, colui che sconfisse, con ardito colpo di mano, nel breve volgere di un meriggio, un “intero corpo d’armata nazista”, colui che fondò l’Italia Repubblicana assieme a politici e intellettuali come Aldo Moro, Amintore Fanfani, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e Giorgio Bocca, peraltro tutti autori, nel Ventennio, di scritti fascistissimi, dei quali il presente libretto propone una antologia, assieme a un rapido resoconto delle recenti polemiche giornalistiche su Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Dario Fo e Giulio Einaudi.
f.to 14×21, brossura, 54 pag., 8,00 Euro.
NB: per 5 o + copie, sconto del 50%
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