By Marino – al bahary
Originally Posted Tuesday, July 20, 2004
L’astronomia e la scienza dei numeri
In occidente nel 1200, la cultura era di dominio solamente delle classi religiose e nobili e non erano ancora state istituite le scuole. Alcuni sapienti, sparsi per le terre di allora, formavano presso le loro abitazioni circoli di cultura attorno ai quali si trovavano gli allievi, che provenivano anche da terre lontane.
Fu cosi’ che per conto di un ordine religioso il bravo matematico pisano Fibonacci Leonardo fu inviato presso un sapiente nella città di Bugia (Algeria) al fine di conoscere i misteri matematici ed il segreto dello zero.
Prima di allora i numeri usati in occidente erano numeri romani. La cifra “zero”, con tutte le sue proprietà, era sconosciuta. Fibonacci si fermò tre anni presso i musulmani e tornò con un enorme bagaglio di conoscenze che gli permisero di comporre
il “ Liber Abbaci” e la “Pratica Geometriae”.
Analizzo’ e risolse problemi traducibili in equazioni di II° e III° grado; espose la numerazione adottata dagli Arabi ed introdusse nelle dimostrazioni la rigorosita’ euclidea.
Dalla composizione delle opere erano trascorsi tre secoli da quando Al Khuwarizmi (m. 850), partendo dalla base della numerazione indiana, invento’ l’algebra e le equazioni, descritte poi sul suo libro“Kitab al Geber wal muqabalah” (il libro dell’algebra e delle equazioni).
Il nome di Al Khuwarizmi, è entrato nelle lingue neolatine con il temine algoritmo occidentali con la denominazione “algoritmo”.
Successivamente, altri due pensatori di grande portata, Abd al Wafan ( 997) e Omar Khayyam (1123) svilupparono la trigonometria e la geometria della sfera, idearono le tavole dei seni e delle tangenti ed infine si cimentarono nella astronomia e, sin da allora, definirono la forma della terra e scoprirono le variazioni del moto lunare.
Le grandi innovazioni scientifiche e gli studi di matematica e astronomia raggiunsero una precisione senza precedenti. Al Battani, considerato il più importante astronomo musulmano sbagliò di soli 24 secondi la durata dell’anno solare.
Al Biruni si cimentò sulla forma della terra e sulle misurazioni geografiche in base al concetto di longitudine e latitudine.
Ibn Al Haytham (= 1039) scoprì le leggi della riflessione e della rifrazione.
Affermò che l’occhio non emette raggi (come era stato enunciato da Euclide e Tolomeo)ma riflette.
Scrisse una imponente opera intitolata “ Thesaurus Optico” Quest’opera, a detta dei musulmani, è uno dei trattati scientifici storicamente più plagiati. 400 anni dopo l’occidente accetto’ con fatica le teorie di Galileo Galilei.
La luce delle stelle che si sono estinte nelle ere passate arriva ancora sino a noi.
Cosi’ avviene per i grandi uomini che, morti da secoli, ci raggiungono ancora con i raggi luminosi della loro sapienza.
K. Gibran
il materiale pubblicato può essere utilizzato solo per fini privati,
per qualsiasi altro scopo è necessario chiedere all’autore (masszecc@tin.it) la concessione