di Ugo R.
Originally Posted Monday, May 18, 2009
In Libia alla ricerca di Dendura ( Zerzura ?)…. e non solo
di ugo r.
Secondo l’itinerario di massima, il viaggio ci avrebbe portato, ancora una volta, verso il Waw en Namus ed il GSS libico.
Già il programma originario elaborato con le solite pazienza e competenza da Enrico (Manfredini) si presentava intenso e ricco di spunti tali da rendere la spedizione, seppure in parte simile ad altre già percorse, caratterizzata da elementi nuovi (la diretta Al Fogah-Timsah, la traversata ovest-est dell’erg di Rebiana, una risalita del GSS su percorsi totalmente nuovi, la ricerca di numerosi resti di aerei e camion dei mitici scorpioni del deserto, …) ma come ormai abitudine non ci potevamo accontentare.
Saremmo stati in circa sette auto e quindi ogni “significativa” variazione al percorso pianificato andava ragionata e studiata in modo da evitare inconvenienti e rendere l’obiettivo condiviso.
Prima di partire, come sempre in occasione di un adeguato pranzo domenicale, vengono quindiindividuate due ulteriori mete che potrebbero farci “deviare” di qualche km e che riusciremo a concretizzare se la tabella di marcia dell’intero viaggio, al momento opportuno, ce lo consentirà.
Il 22 aprile (2009) partiamo dal porto di Genova ed iniziamo questa nuova esperienza.
Tutto procede perfettamente; dopo aver raggiunto il Vulcano, abbiamo la conferma, complice una previdente buona scorta di carburante, di poter dare vita ad almeno la prima delle due “deviazioni” ipotizzate.
Infatti poco dopo Rebiana deviamo verso sud-est e facciamo rotta verso il poco conosciuto Djebel Sharif.
In poche ore (sono circa 200 km) raggiungiamo la meta.
Qui siamo ampiamente ripagati dalla vista dei tre mezzi LRDG della pattuglia Clayton incorsi, nel 1941, in una battaglia che li ha visti soccombere in seguito ad un attacco di pattuglie aeree italiane al comando del capitano Moreschini.
Vi sono anche due tombe : una con una croce costruita con due pezzi di metallo e filo di ferro e l’altra con una bandiera che sembra essere neozelandese (molto consunta dal tempo).
Il contesto in cui riposano i resti (di uomini e mezzi) è molto bello e ricorda posti già visti in questa parte del Sahara sia in Libia che in Algeria come in Egitto. Inoltre, anche secondo le nostre esperte guide, questa meta non è frequentemente raggiunta, ma va certamente suggerita.
Ci riportiamo verso nord e la sosta a Kufrah (rifornimento gasolio e acqua, notte al Sudan compresa doccia, controlli di polizia) non desta sorprese e tutto si svolge con tranquillità e nel migliore dei modi.
Ripartendo ci rendiamo conto che continuiamo ad avere qualche ora di vantaggio sul programma (che ci pone come unico vero vincolo la nave da Tunisi di giovedì 7 maggio) e quindi possiamo permetterci di sfoderare anche la seconda “deviazione”.
Su questa va fatta una premessa.
Nell’ultimo viaggio in Libia lo scorso novembre, prima di raggiungere il Jebel al Uwaynat, percorremmo il GSS da nord a sud passando a soli circa 40 km ad ovest di un punto che in una cartina pubblicata nel fascicolo “possedimenti e colonie” dal TCI nel 1929, è indicato come Dendura (Zerzura).
Ovviamente, considerato che saremmo all’incirca ripassati nella stessa zona, ci siamo chiesti: perché (se il tempo ce lo permetterà) non andare a vedere di cosa si tratta ?
Prima di partire abbiamo quindi cercato di saperne di più (ben consci che la “nostra” Zerzura non poteva certamente essere in quel luogo).
Abbiamo chiesto un parere sulla ipotesi di deviazione a Giancarlo Negro dal quale abbiamo ricevuto questa preziosa risposta (grazie !).
“Ciao, questa è una vecchia storia, in parte irrisolta. Vado a memoria: improvvisamente a partire dal 1929 fino al dopoguerra appare sulle carte e sugli atlanti del TCI questa misteriosa “Dendura (Zerzura)”. Ci sono due ipotesi: è stata presa dalla carta di Harding King (che però l’aveva posizionata in Egitto) oppure è
un’informazione data dal Capitano Vitale che comandava un corpo di meharisti e che fece un’esplorazione della zona nel 1927. Il problema è che nella sua relazione dell’esplorazione non c’è alcun cenno a questa “Dendura (Zerzura)”, per cui la questione resta irrisolta.
Certo che vale la pena fare la deviazione !!! Quella posizione corrisponde + o – a una località che (almeno mi sembra) si chiama Garet el-Tebu ed è solcata da un grande wadi. Sempre a memoria c’è una segnalazione che lì esistono una (o più) cisterne segrete fatte dai Senussi per le loro carovane che andavano da Cufra a Siwa. E anche a Rosita Forbes + o – nella stessa posizione la sua guida le disse che lì una volta sorgeva la città di Zerzura.
In ogni caso non troverete Zerzura, che è da tutt’altra parte. “
A questa è seguito l’invio del pdf della pubblicazione originale di W. J. Harding King ottenuta, tramite lo stesso PYR, da Alessandro Menardi Noguera (ringrazio anche lui).
Il primo di maggio passiamo dal cratere meteoritico Kebira ed il 2 maggio ci troviamo in pieno GSS, con molto carburante ed orientati a nord.
Una breve consultazione ed ecco deciso: deviamo verso Dendura (o Zerzura).
L’analisi della posizione consente però ad Enrico di proporre una deviazione alla deviazione!
Diritti ad est e dopo circa 50 km eccoci vicinissimi al confine egiziano ed al De Havilland 104 (della United Arabic Republic Air Force) segnalato sulle pagine “Relitti aerei sahariani” da Michele Soffiantini.
Quasi nuovo… Compresi i sedili di pilota e passeggeri con tanto di imbottitura !
Da qui si punta a nord e tentiamo di raggiungere Dendura (Zerzura) e le elusive cisterne dei Senussi di cui ci ha parlato Giancarlo.
Il terreno è impervio (tanto da far sembrare la pietraia verso il Mathendusc una autostrada) ed il vento molto forte. La scarsissima visibilità ci permette però di scorgere molte formazioni rocciose che potrebbero nascondere graffiti, oasi misteriose o riserve idriche……
Ma il vento è assolutamente impossibile ed a meno di 20 km dal punto che secondo la cartina del 1929 nasconde Zerzura (secondo la nostra calibrazione N 26° 28,5’ E 24° 45,1’), dobbiamo rinunciare e tornare ad ovest verso le più rassicuranti sabbie del GSS (e quindi Jalu, Tripoli, Gabes, Tunisi e…. Genova ).
Questa volta non abbiamo trovato nulla, ma siamo arrivati molto vicini. Forse è meglio così: questa meta, per ora non raggiunta, potrà essere lo scopo di un ulteriore viaggio nel GSS libico!
Se Dio lo vorrà.