By Marino – al bahary
Originally Posted Monday, January 12, 2004
Marino Alberto Zecchini
Consulente de’
MUSEE DE LA MEMOIRE DE LA TERRE TATAOUINE TUNISIE
Museo del Festival Internazionale del Sahara Douz 1993 e 2001
Museo degli Ksur del Festival Internazionale di Tataouine 2002
Le Moschee Sotterranee Ibadite della Valle Demmer
“Preliminari per un Percorso Spirituale”
Documento realizzato da:
Marino Alberto Zecchini
Con la collaborazione di:
Habib Belhedi
Mohamet el Hedi el Gourabi
El Houcine Hachemi
Patrocinio:
MUSEE DE L’UNIVERS SAHARIEN
Tataouine-Tunisia
Association de protection du Patrimoine de
Beni Gheddache e Ghomrassen
GLI IBADITI:
Il nome Ibaditi deriva dall’arabo Ibadiyya e, identifica una setta musulmana considerata eretica, una ramificazione dei Kharigiti, fondata da ‘Abd Allah ibn Ibad, vissuto in Mesopotamia nel VII° secolo.
Gli Ibaditi, conquistarono l’Oman, e fondarono poi alcuni staterelli nell’Africa settentrionale: quello dei Midrariti di Sigilmasa nel 722, quello dei Rustamidi di Tahart nel 757, ed altri stati minori.
Gli Ibaditi, sono tuttora diffusi in Algeria nello Mzab, in Tunisia all’isola di Jerba in Tripolitania nel Gebel Nefusa in Oman e a Zanzibar, ove si distinguono per i costumi molto rigidi, per la loro profonda dedizione allo studio del Corano e per la loro dottrina egalitaria che ha influito notevolmente nella storia della diffusione dell’Islam tra le popolazioni non arabe.
DOCUMENTO:
Il nostro documento tratta degli antichi insediamenti Ibaditi nella valle di Demmer, 700 chilometri a sud di Tunisi, sui monti Dahar, la dorsale che partendo da Matmata prosegue verso sud est e poi in Libia dove prende il nome di Jebel Nefusa.
In questo luogo, tra i più inospitali della terra, nel cuore dei monti del sud, incastrato nel deserto… più di mille anni fa, alcune società di Ibaditi, unite dalla loro visione spirituale e dalle prove continue di una durissima vita, ha costituito dei vasti insediamenti abitativi scavati, orizzontalmente nella montagna, grotte abitazioni e moschee, luoghi impregnati di profonda spiritualità, …oggi riscoperti.
All’interno delle grotte moschee…i disegni simbolici si susseguono, tratti incrociati, forme decise e significative, quadrati e losanghe in cui i lati sono collegati da linee che partono da un
nucleo e che convergono poi tutte nel punto centrale come se tutto fosse collegato ed unito, in una metafora della connessione della periferia di un universo rivolto in un’unica direzione quella di Dio.
Foglie di palma stilizzate nella allegoria di una cornice chiusa. Parafrasando un passo coranico la gente del posto dice che la palma è un albero sacro, zuccherato come l’essenza della beatitudine.
Ma i bassorilievi di maggior interesse sono costituiti da misteriose scritture in lettere arabe che diventano leggibili solo se riflesse da uno specchio.. perché scritte al contrario.
L’affascinante ricerca delle motivazioni di una scrittura al contrario apre un ventaglio di ipotesi varianti dalla professione di una nuova fede, l’islâm, che giunge, nuova e in lingua araba, lingua, che in quei tempi, non era ancora conosciuta dalla popolazione berbera di quei luoghi.
A significati misteriosi per l’uso inverso dei caratteri che potrebbero costituire una sorta di cripo scrittura esoterica.
Documento su Cassetta VHS
Durata Minuti 23
Realizzata in proprio
EURO 17,00
in data 01/08/2003
Proprietà di
Marino Zecchini
Tel – Fax 0332-455410 –
Via Trieste 30/32 – 21020 Buguggiate (Va)