By Marino Zecchini
Originally Posted Friday, October 14, 2005
I jnun
“realtà-mito-fantasia-scienza”
La fantasia popolare ha sempre sentito il bisogno di riempire gli spazi non abitati misteriosi di esseri alla cui influenza si attribuiscono tutti i fenomeni che appaiono diversi dal corso naturale delle cose, poiché ogni manifestazione doveva avere una ragione.
La paralisi, l’epilessia, la sterilità della donna, i venti furiosi, le tempeste, i turbini che alzano come colonne la sabbia del deserto, i fuochi, ed ogni altra manifestazione insolita, sono creduti provocati da “jnum“, spiriti dalla differenti capacità e potenza, anche i poeti e gli indovini agirebbero sotto l’impulso di tali esseri. Queste credenze erano diffuse sin dall’epoca della “jailia” (ignoranza) nei deserti dell’Arabia pre-islamica; essi, erano le ninfe e i satiri del deserto dalle numerose capacità e potenzialità.
Forze e manifestazioni oscure che compaiono e si dissolvono in un istante, capaci di deflorare fanciulle, di compiere misfatti, modificare la normalità a volte anche di uccidere. Il Corano modificò il concetto e li avvicinò a quello di demoni “Egli ha creato l’uomo dall’argilla ed i Jnun dalla fiamma purissima (LV- 14-15). Anch’essi, come Satana, osano spiare i segreti celesti per informare gli stregoni e far loro compiere malefici.
Ma tra il popolo di questi Geni ci sono autori di nefandezze orribili, abitatori dei fenomeni, ma anche delle latrine, dove sostano in nauseanti odori, esseri da cui ci si difende attraverso formulazioni di parole ed atteggiamenti, scacciati nel nome di Dio e con l’aiuto di pulizia ed incensi. Anche gli atteggiamenti che scadono in volgarità chiamano la loro presenza, per questo nelle abitudini di molti, uomini e donne del Sahara è ben considerata la gentilezza e la forma attenta ed educata, particolari che stridono con gli esseri del male.
Non è esclusa comunque l’esistenza di Jnun buoni, poiché alcune citazioni del Sacro Corano sono dedicate a queste specifiche: “fra di noi vi sono operatori del bene ed operatori del male ed ognuno segue il proprio sentiero” (LXXII-11) “In verità, quanti tra gli Jnun crederanno in Dio e nel giorno del giudizio, saranno da Noi accolti nei giardini ove scorrono freschi ruscelli (LXXII-16).
Le differenti capacità sono indicate soprattutto dalla loro appartenenza poiché nella lettura del fenomeno vi sono alcune differenze se il jin è ebreo, cristiano o musulmano. Alcuni di loro sono creduti buoni e capaci di imprese titaniche, altri sono capaci di quelle azioni prodigiose che non sono concesse agli uomini.
Alcuni grandi filosofi e sufi musulmani cercavano di sfuggire alle questioni sui jnun con sofismi e risposte sibilline. Inb Sina dichiarò esplicitamente che il nome Jin non corrispondeva ad una realtà. Anche Ibn Khaldun riservava a Dio l’interpretazione delle manifestazione di questi esseri. In pratica c’è nel mondo musulmano l’ammissione dell’esistenza dei Jnun che occupano un posto considerevole nella letteratura popolare. I racconti di “mille e una notte” non sono che un esempio in cui vi si possono leggere descrizioni che traducono l’immaginario arabo in nobile letteratura su questo tema.
L’ispirazione di tali racconti e credenze comunque non è solo araba ma si ricollega ad una realtà esistente in ogni luogo della terra sin dalle epoche lontane. In ogni popolo la necessità di rispondere ai misteri della vita prendeva forma attraverso la credenza di esseri dai differenti aspetti e capacità che si ricollegano a quelle sfere spirituali che possono essere spiegate solo attraverso simboli e nomi inspirati dall’ambiente naturale in cui gli uomini vivono. Ecco il motivo degli gnomi del bosco che vivono all’ombra di funghi delle foreste del nord Europa, gli spiriti che permettono agli sciamani pellerossa di volare velocemente nelle praterie del nord America, il vudu dell’Africa nera e le forze oscure dello spiritismo d’occidente.
Questo è un breve elenco di esseri, cose e luoghi che richiamano alla mente quei fenomeni che del mondo storico ed attuale richiamano la fantasia al mondo misterioso dei geni.
Draghi – Arpie – Centauri – Ciclopi,
Gnomi – Elfi – Fate – Folletti – Geni
Giganti – Orchi – Gobelin – Animali
Meduse – Minotauri – Satiri – Sogni
Alberi – Rocce – Fuochi
Oggi che viviamo in un epoca alla quale vi sono state scoperte scientifiche che hanno risposto in parte a quei fenomeni naturali che un tempo rimanevano celati nel mistero, possiamo affermare che la terminologia usata un tempo corrisponde ad uno stato evolutivo in cui le spiegazioni dei misteri non potevano che passare attraverso la metafora e l’allegoria. Il temine “genio” veniva e viene ancora per alcuni posto ai fenomeni come nome “comprensibile” ed “incomprensibile” delle manifestazioni sopranaturali. Oggi tra sapienti e scienziati si utilizza lo stesso termine per spiegazioni scientifiche: terapia genetica, sostituzione dei geni, prodotti transgenici, mutazione genetica, genoma umano ed altro ancora. Sono divenute terminologie applicate a quei fenomeni che un tempo non sarebbe stato possibile spiegare che dal punto di vista del principio non sono nient’affatto lontani dalla spiritualità di un tempo, di oggi e del futuro. Gli Jnun esistono…