By Marino – al bahary
Originally Posted Wednesday, August 18, 2004
Gli Arabi
(al´arab)
Fra tutte le invasioni, quella araba giunse in Nord Africa come un tremendo temporale, sconvolgendo e inglobando le genti berbere, convertendole all’Islâm con la spada ed il Corano. L’Islâm aveva in se uno straordinario messaggio di rinnovamento, una nuova filosofia che voleva l’uomo attento studioso, sapiente, scopritore, scienziato. Questo era il messaggio Coranico, il motore che portò gli arabi al massimo splendore di civiltà mai conosciuto sino a quei tempi, mentre il mondo occidentale e cristiano languivano nell’oscuro periodo di decadenza medioevale.
Gli arabi beduini (al badawiyyûn)
Nomadi, erranti, liberi, sognatori fino all’assurdo, privi anche del necessario sanno vivere nel deserto poiché ne conoscono i segreti. Originari dei deserti arabici, nei tempi della jahiliya (in arabo, letteralmente ignoranza, periodo precedente a Maometto), erano gli emarginati dei centri agricoli delle oasi dello Yemen. Si specializzarono nell’allevamento ed erravano continuamente per procurare ai loro animali sufficiente foraggio.
Questa pratica, lontana dalle agiatezze, ai limiti delle possibilità umane, che non lasciava spazio per debolezze di alcun genere, formò in questo popolo delle capacità che potremmo definire straordinarie. La selezione, che naturalmente eliminava deboli ed incapaci, portò questa gente a divenire il ” popolo del deserto “, dal quale assorbiva la sua essenza: natura contraddittoria dove la vita e la morte sono più vicine che altrove, dove il trionfo della natura si esprime nei paesaggi immensi ed apocalittici. Il badaw (sing.) si è inserito applicando una precisa ed elementare norma per vincere la lotta contro una natura ostile: ottenere il massimo rendimento con il minimo dispendio energetico.
Le razze umane possono dividersi in tante frazioni
o compenetrarsi amalgamandosi come fanno le nubi.
(Ibn Khaldûn –1.332-1.406, Tunisi. Considerato tra i più importanti storici e filosofi del mondo)
Il popolo berbero, da un lontano passato di religione animista, era passato al cristianesimo, che si era diffuso in tutto il nord Africa sin dai primi secoli. Dopo l’invasione araba, divenne, più di ogni altro popolo islamizzato, assertore della šaria (legge Islamica) ed esso stesso fu determinante nel processo di espansione araba in Europa e nel mondo.
Per questa forte spinta di rinnovamento culturale nacquero le prime università del mondo: Al Kahira, Kairowan, Fez, e Cordoba, luoghi in cui si studiava tutto lo scibile umano. Le università europee dovettero attendere circa 300 anni per essere istituite. Scoperte scientifiche di importanza universale contrassegnarono questo periodo storico, durante il quale la cultura araba era l’intelligenza e la sapienza del mondo. Oggigiorno, la popolazione che abita le grandi città e i villaggi costieri del Maghreb è costituita da una minoranza araba, discendente delle tribù che invasero il territorio, e una maggioranza berbera, che ha assimilato la cultura e la lingua araba e per questo definita arabofona ed arabizzata.
Il termine arabo badawiyyûn) (sing, badw) designa l’uomo che vive lontano dai centri abitati, che abita nelle campagne o sulle montagne e soprattutto la gente che svolge la viva nel deserto.
Islâm: è il nome della religione annunciata dal Profeta Muhammad (Maometto), in arabo significa sottomissione alla volontà di Dio. Nell’ islâm, Maometto non è considerato Dio come Cristo per i Cristiani, per questo i fedeli non amano essere definiti maomettani ma Musulmani (in arabo Muslimin) fedeli dell’ Islâm.
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