Da molto tempo percorro le piste del Sahara, lungo gli itinerari di transumanza con i pastori e gli allevatori di dromedari, praticando con loro la vita nomade. Dal Marocco alla Tunisia, dal Mali al Burkina Faso, dall’Algeria alla Libia ho legato strette amicizie con cui sono nate iniziative di interesse internazionale. Lungo i percorsi che ho toccato, i pozzi e le sorgenti sono stati il mio punto di riferimento, geografico ed umano, là ho incontrato i popoli, l’Islam ed il deserto. Questi itinerari hanno formato un atlante mentale di esperienze tra la mia storia di italiano ed europeo ed il mondo Arabo–Berbero dell’Africa settentrionale. Attualmente vivo a Zarzis in Tunisia, la mia attività di volontario indipendente senza scopi economici è dedicata con continuità alla ricerca ed alla convivenza pacifica tra i popoli delle due sponde del Mediterraneo.
In questo libro ho descritto metaforicamente le “piste” più ardue ed i miei smarrimenti, ho fatto del deserto la metafora della vita. Il deserto è stato la sorgente dei miei pensieri che qui ho cercato di sublimare in poesia.
Marino Alberto Zecchini