Originally Posted Sunday, February 24, 2008
Il jebel Ouesslat è una imponente catena montuosa che copre circa 135.000 ettari e domina ad Est la pianura di Ouesslatia e Merguellil, ad ovest la pianura di Kairouan e a sud la depressione di Haffouz.
Benché di difficile accesso e povero di risorse d’acqua, il Jebel Ouesslat e’ stato da sempre abitato. La presenza dell’uomo preistorico risale ai tempi più antichi e si prolunga fino a 5.000 anni circa prima dei giorni nostri (periodo neolitico).
Questo massiccio ospita insediamenti risalenti a questo periodo ed una quantità impressionante ed unica di pitture ed incisioni, situate sulle pareti sotto la roccia e delle grotte.
Rappresenta, allo stato delle nostre conoscenze, la regione più ricca in arte rupestre della Tunisia.
Ogni sito presenta degli stili e dei temi diversi. Attraverso le pitture e le incisioni, l’uomo preistorico ci fornisce la prova evidente dell’esistenza di una fauna selvatica, oggi scomparsa in Tunisia.
Così, il rinoceronte bianco, il grande bufalo preistorico, l’antilope, la giraffa, la iena, lo struzzo, vivevano in queste regioni.
Anche gli animali domestici sono ben raffigurati, da scene di pascolo (recinto), di buoi, capre, pecore accompagnate da un cane domestico molto conosciuto: lo sloughi.
I preziosi dettagli sulla vita quotidiana dell’uomo preistorico del Jebel Ouesslat ci vengono cosi’ rivelati, come la caccia (scena di caccia di Aïn Khanfous) e la sua vita familiare (Dar Mellah). Ha anche rappresentato alcune scene probabilmente in relazione alla sua vita spirituale e alla sua concezione del mondo.
Purtroppo, i siti preistorici (arte rupestre e vivai di lumache) sono estremamente vulnerabili e subiscono un deterioramento lento e progressivo ma irreversibile.
La regione del Jebel Ouesslat potrebbe diventare allo stesso tempo un parco ecologico (fauna e flora) ed archeologico eccezionale.
Madame Sophie Yahia-Acheche-Facolta’ di Lettere e di Scienze Umane di Kairouan
In Tunisia, culla della civilta’, si è sempre parlato di 3.000 anni di storia mentre il paese abbonda di tesori ancora sepolti; la presenza umana, che risale a 5.000 anni fa è percepibile nella regione di Oueslatia.
Ricordiamo che sono solamente tredici i siti di arte rupestre che figurano a questo titolo nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: si trovano in Algeria, in Australia, in Libia, in Brasile, in Messico, in Argentina, in Francia, in Italia, in Portogallo, in Spagna, in Svezia ed in Norvegia.
In questo elenco non compare alcun sito che si trovi in Asia, Africa sub-sahariana, negli Stati Uniti o in Canada.
Sarebbe davvero auspicabile che le autorità competenti si dedicassero alla questione ed indirizzassero il più rapidamente possibile all’Unesco un dossier di classificazione del patrimonio mondiale. Le grotte del Jebel Oueslat potrebbero occupare un giorno il quarto posto in Africa dopo quelle del Sudafrica (uKhahlamba/Drakensberg), dell’Algeria (Tassili n’Ajjer) e della Libia (Acacus) come patrimonio mondiale dell’Unesco?
La regione di Oueslatia sarà in un futuro molto prossimo, lo speriamo, una destinazione privilegiata di ecoturismo unico nel genere.
Quest’arte non rinnovabile si deteriora rapidamente e scompare sotto l’effetto dei fenomeni naturali. È obbligatorio proteggere ciò che esiste nella forma in cui queste opere ci sono state tramandate
Siti sconosciuti da visitare:
Ksar Lamssa – vestigia romane
Hammam Sidi Maâmar (Hajeb) – fonte termale (pelle)
Hammam Trazza – fonte termale (articolazioni)
Hammam Sidi Brahim Zahar – fonte termale (epatite)
Riserva Touati (Nasrallah)- aperta al pubblico e che dispone di un eco-museo
Riserva Cherichira (Haffouz) in corso di ristrutturazione e che dispone di un eco-museo
Riserva Zaghdoud (progetto)
Jebel Serj fascino naturalistico molto forte
Village Serdiana (Sbikha)
Village Jeloula
Grotte di Oueslatia
Jebel Oueslat fascino naturalistico molto forte