Sahara.it

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il sito dedicato al sahara, alle sue genti ed ai suoi viaggiatori

Perche’ viaggiare

In aiuto ai visitatori di questo sito, per presentarci vogliamo pubblicare una serie di commenti dei nostri usuali visitatori di queste pagine lette sul forum.
Considerando che:

– viaggiare costa
– viaggiare fai da te e’ (generalmente) antieconomico
– viaggiare puo’ essere rischioso
– viaggiare e’ faticoso e difficoltoso

Abbiamo chiesto: Perche’ viaggiare?
Ecco le risposte:
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Lone Land

– perchè viaggiare è divertente almeno quanto sco….
– perchè viaggiare nutre la mente e ritempra il fisico
– perchè viaggiare fa dimagrire
– perchè viaggiare distende i nervi
– perchè viaggiando per un pò ti levi dalle palle
– perchè più lontano vado e meglio mi sento
– perchè non posso farne a meno.

Lone Land
(the Lone Rover)

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Planberto

Secondo me non si tratta di cercare o meno il pericolo, come scrive mazzabhu.
Probabilmente con “stili” diversi di viaggiare, ognuno di noi non viaggia nella speranza di avere problemi o rischiare pericoli.

Si pianifica un viaggio, si scelgono delle zone di un determinato paese anche in funzione delle probabilità di non incorrere in inconvenienti.

Prima di partire si raccolgono tutte le informazioni anche in tal senso.
Già dalla richiesta dei visti presso le rappresentanze dei paesi stranieri qui in Italia si può avere un quadro abbastanza completo della situazione.

Non è interesse di nessuno stato indicare come accessibili zone che in realtà hanno pericoli latenti.

Poi il libero arbitrio che è in tutti noi, fa decidere se andare oppure no.
I resoconti di viaggio contenuti in questo sito, e tutti i libri sull’argomento sono una valida testimonianza che si può viaggiare ovunque senza rischiare la propia vita o peggio la vita di chi ci accompagna.

Questo conforta un “pivello” come il sottoscritto che per il momento continuerà a farsi le ossa tornando nella accogliente Tunisia o nel bellissinmo Marocco, quante più volte gli sarà consentito dal lavoro
e dalle possibilità economiche.

Ammalato gravemente di mal d’Africa sono convinto che presto la mia sete di conoscere nuovi posti vincerà sulla mia mancanza di fiducia riguardo le mie capacità, ed allora cercherò di allargare il mio orizzonte mantenendomi legato ai miei principi di ripetto di chi mi ospita.

Roberto Plances

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mazzabhu

Perchè alla fine di un viaggio stai pensando a quello successivo.
Lone, ma davvero dimagrisci? io torno peggio di prima

Posso aggiungere al “perchè viaggiare” anche un “dove viaggiare”?

Mi sembra che anche alla luce della vicenda Chiodi possa essere interessante

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Planberto

– perchè viaggiare è scuola di vita;
– perchè viaggiare ci avvicina ad altre culture ed aumenta la nostra;
– perchè viaggiare si imparano le lingue;
– perchè viaggiando si conoscono gli uomini;
– perche viaggiando non ci sono più le “razze”;
– perchè viaggiando mi conosco sempre meglio;

Roberto Plances

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adolfo

perche’ viaggiare, NEL DESERTO (chad compreso)
cronistoria personale:

– all’inizio per sfida, fare fuoristrada e curiosità
– in seguito per rivivere l’esperienza
– dopo il desiderio di vedere l’altra parte di quel mondo (per attraversarlo)
– poi per cercare di conoscerne gli aspetti etnici e culturali questo collegato anche a partire per attraversare il nulla e ritrovare la vita (oasi)
– dopo anche come meta abitudinaria, ma con un desiderio di conoscenza maggiore.

Aggiungo anche (personalmente) perchè NON viaggiare nel deserto:

– per moda
– per sfida
– per fare solo ed esclusivamente fuoristrada
– per fare le vacanze
– per divertimento

 

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ugo r.

Perchè solo viaggiando imparo. E senza imparare spreco la vita.

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marko

il sahara è uno di quei posti dove la natura ha il sopravvento su tutto, l’uomo non interviene se non in piccola parte e solo marginalmente.

Viaggiare per il sahara mi fa sentire parte integrande di questo pianete terra come in nessun altro posto, insomma mi fa sentire vivo.

saluti Marco
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marko

dai nessuno che scrive che andare nel Sahara su e giù per dune è una goduria?…
Personalmente io godo come un riccio…. ma sono l’unico? non ci credo!!

saluti Marco

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amguid

La domanda è di quelle pesanti! Quando arrampicavo chi non aveva dimestichezza con l’alpinismo mi chiedeva puntualmente perchè lo facessi; con il parapendio è sempre la stessa domanda ed ovviamente tale resta per i viaggi “inconsueti” Il guaio è che l’impulso a viaggiare,magari anche solo con la mente, la curiosità di conoscere, credo sia innata; talvolta non la riconosciamo subito, è una pulsione latente che poi esplode alla prima occasione. Mi capita di diffidare a pelle di certe persone e guarda caso, alla verifica, si tratta spesso di gente senza curiosità,appiattita su poche “certezze”, soddisfatta di camminare su un binario di cui spesso intravede il succedersi delle stazioni,magari un binario che è stato costruito da altri…Io ho paura dell’ovvietà, delle cose scontate, delle vite pianificate al dettaglio, ho paura di pensare che abito su uno scoglio dell’universo dal quale ho visto partire per raggiungere altri pianeti, ma del quale alla fine conoscerò solo che pochi sassi. Ho paura che il confronto umano possa limitarsi ad una ristretta cerchia di connazionali, di non poter capire ed ascoltare altre storie e verità, guardare le cose e gli uomini da diverse prospettive,di perdere l’occasione di assaporare istanti, luoghi, emozioni destinate a sparire grazie agli aspetti negativi della omogenizzazione di usi e costumi, alla mercificazione di tutto e tutti.

Se mi fermo a queste considerazioni direi che viaggio per…fuggire da queste paure; ma non c’è solo questo: impagabile è la soddisfazione di scoprire che mio figlio ricorda le sensazioni e qualche piccolo episodio che risalgono al suo primo giro in Sahara a tre anni, e ancora più bello è stato parlarne su una fantastica spiaggia dell’Isola del Sud, New Zealand, a 15 anni di distanza, quando una magica miscela di serenità, lontanaza fisica e mentale da casa, un tramonto primordiale, puro, intenso come solo i posti non antropizzati possono regalare,questa miscela dicevo ha fatto da innesco a quei ricordi. Poi ci sono tutti i vari motivi che condivido descritti da voi tutti, l’importante è andare. Chissà se il vivere tra i monti non sia anchesso una molla, la voglia di affacciarsi sulla valle dietro il crinale, e poi c’è un’altra montagna ed una sella, un valico ancora che chissà dove porta…..

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l.a.leoni

Ok, confesso: guardare le dune e poi andarci su e giù……..mmmmmm…….quanto mi piace!

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azalai2

perche viaggiare è TUTTO !!

ciao antonio

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teresa

viaggiare, perchè mi ha aiutatata a capire che posso stare senza nulla e non sentire il bisogno o la mancanza di nulla…. a dimostrazione di quanto intorno a me sia superfluo….

è un percorso iniziato qualche anno fa con la montagna….e che ora continua, per quanto possibile con i viaggi, e che mi ha portata a capire che da 15 anni a questa parte posso vivere senza TV ad esempio…..

viaggiare perchè viaggiando ho preso da tutti coloro che ho incontrato qualcosa che porto con me…..

perchè mi ha insegnato ad avere un buon rapporto con me stessa…..
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doppiov

Perchè la vita è un viaggio e viaggiare è vivere due volte.
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Silvano

…perchè viaggiando incontro continue situazioni (negative e positive) non misurabili con la solita quotidianità: questo aiuta ad individuare i miei limiti e caratteristiche fisici, intellettuali e nervosi per poi applicarli alla vita di sempre… e poi è belllooo
Silvano

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renato
consiglio a tutti questo bel libro, di Marco Aime, (adoro il modo in cui scrive) ricco di spunti di riflessione sul perché non si può fare a meno di viaggiare e sul perché é necessario farlo in senso “fisico” e non ci basta viaggiare con la mente.
SENSI DI VIAGGIO
colori, odori, incontri: c’é un modo diverso per conoscere il mondo.
di Marco Aime
ed. Ponte alle grazie

per tutti, un pensiero tratto da un racconto del libro……

“La tua ombra cambia forma in viaggio, si ingobbisce su una duna, si spezzetta nel sole dietro a una grata, si frantuma sui sassi, vibra dal finestrino di un treno, si irrigidisce, lunga, nel tedio di una pianura coperta di brina. Danza su un telo mosso dal vento, si impenna contro una roccia, dando, talvolta, al tuo profilo angoli bizzarri. Vedendo la tua ombra cambiare, ti accorgi che muovendoti non rimani mai uguale”

ciao Alessandra

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icecylinder
Che senso ha il viaggio?:
da quando sono nato non sono stati (solo) i genitori, o il tragitto casa-scuola, o le ore spese a studiare (con + o – profitto) che mi hanno “insegnato” qualcosa.

Da quando ho iniziato a viaggiare, per lavoro o diletto (aereo, moto, 4×4…), ho sempre maggiore voglia di sapere e immaginare.

Durante il viaggio respiri, annusi, assaggi, vedi, tocchi la cultura e la storia de luogo ovunque tu sei. Sensazioni che molto difficilmente si possono afferrare per televisione, su un libro (anche se Salgari è stato un grande), o se te le raccontano, ma tanto meno stando in un villaggio turistico sparso per il mondo attrezzato di menù internazionale.
ciao carlo

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barcana2
Non sono mai stato un turista. Ho girato molto a vanvera senza trovare un senso od una direzione. Il più delle volte con mezzi locali stabilendo le destinazioni alla biglietteria… Senza quasi accorgermene, alla fine ero sempre in paesi ‘arretrati’, lo erano anche i paesi dell’Est prima della caduta del muro. I Balcani, la Turchia, poi l’India. E uno strano giorno ho contratto la malattia. In Egitto. Al ritorno vagabondavo allucinato negli ingorghi cittadini. Ho perfino rischiato, più volte, di essere travolto attraversando la strada perchè stavo sognando di ritornare in Africa…
Mi chiedevo ‘cosa mi manca?’ ‘cosa è rimasto laggiù?’. Sono ritornato tante volte. Sempre in trepidazione. Poi ho capito cosa cercavo, cosa mi mancava. Il silenzio, la luce, gli spazi infiniti e gli occhi della gente semplice. Adoro gli incontri, i luoghi, le scarpe piene di sabbia, prendere il materasso e dormire sotto quel cielo che solo chi l’ha conosciuto può concepirlo. Mi piace anche indossare gli occhiali da sole rigati dalla sabbia! Non faccio neanche più della foto o delle riprese. Non voglio diaframmi tra i miei occhi e quei momenti magici che mi rimarranno per tutta la vita. Li fisso nella memoria come sensazione, non come immagine. Per me solo, non riesco a condividerli.
Poi è bellissima tutta la preparazione prima della partenza…… ma è una storia ancora diversa.