Ho acquistato un defender 110 SW/E nel dicembre del 2003. Le ragioni che mi hanno spinto all’acquisto sono state dettate inizialmente da numerosi viaggi in Sud America, Medio Oriente e Africa con mezzi fuoristrada quali l’HZJ 61 e un Hi-Lux aspirato. Avevo 15-16 anni e la voglia di viaggiare che i miei genitori mi avevano trasmesso è diventata ben presto la mia più grande passione. Va detto subito: non sono un vero malato di Land Rover anche se nutro una grande passione per questo mezzo a cui mi sono davvero affezionato. Il fuoristrada, in realtà, è per me un mezzo che permette di tramutare il sogno di scoprire e osservare la natura, le sue magie, la sua forza e di trarne insegnamento costante. Se poi si chiama Land Rover, Toyota o meglio ancora Unimog non importa. Nel mio caso, lo scopo del viaggio non è mai di natura tecnica ma puramente edonistica.
Scopo dell’allestimento: Mezzo versatile che serve il “viaggio Natalizio” in nord africa e vari week end in montagna/mare ecc. senza modifiche esterne troppo vistose e cercando di non appesantire troppo il mezzo.
La decisone di passare al toyota hzj 78 e le sue modifiche sono state prese per rendere il viaggio il più confortevole possibile ad una bambina piccola, Gaia, nostra figlia.
Poco dopo la sua nascita ci siamo resi subito conto come sia necessario il confort, sia per bimba che per mamma……Il nostro 110 defender che ci aveva portato a zonzo per l’Africa era diventato stretto, se si voleva continuare con questa tipologia di viaggi, con Gaia ancora piccola, era necessario trovare una soluzione per far si che il viaggio non diventi una sofferenza.
La scelta era tra un camper 4×4, magari con cellula, guidabile con la patente B, quindi sotto i 35ql, un pick up con cellula o un altro veicolo costruito a nostra misura.
Il problema si presentava “spinoso”: come sostituire degnamente i fidi Hdj 80 con una vettura di pari prestazioni in off road ma che ci consentisse di aumentare lo spazio interno di stivaggio. Principale candidato era il mitico 78, ineguagliabile nella capacità di carico, anche se la versione diesel aspirata appariva sottomotorizzata per i nostri utilizzi prevalenti.
Dopo aver affrontato un paio di viaggi in Tunisia, prima di intraprenderne di nuovi e magari considerando mete più impegnative (quantomeno in termini di numero di giorni di viaggio) ho deciso di auto-costruire un allestimento del vano bagagli del mio Patrol sw.
Ho deciso di costruirmelo perché le offerte sul mercato oltre che ad essere a prezzi di una certa rilevanza, indirizzano ovviamente il prodotto ad un uso un po’ generico. Uno o due cassetti, ed un piano, oppure dei veri e propri mobili da piazzare all’interno con varie possibilità di stivaggio, tutti più o meno ben costruiti e di ottimi materiali, ma in definitiva o c’era poco, oppure troppo.
La preparazione di una moto per un raid africano è senza ombra di dubbio imposta dal tipo di viaggio che si decide di affrontare, se con o senza appoggio di mezzi 4×4 (ho scoperto l’acqua calda). Per quel che mi riguarda ho passato gli ultimi anni 80 e metà dei 90 viaggiando senza nessun appoggio e quindi con tutte le problematiche che impone un raid di quel tipo, magari in agosto ed in Algeria. La preparazione che vi sto sottoponendo è una di quelle che è prevista per chi viaggia a moto scarica con 4×4 al seguito e si deve preoccupare solo di non finire a saggiare la consistenza del terreno e possibilmente di non perdersi.
By Marco Cirri Originally Posted Tuesday, September 12, 2006 Mercedes 911 – Breve storia Dati tecnici: Mercedes 911 b.laf.L=autocarro A=trazione integrale F=servizi municipali. Designazione prototipo MB 352.966. Motore OM 352 I/X 130 cavalli a 2800 giri alternatore 420 W/14 Volt 6 cilindri iniezione diretta 5675 CC rapporto compressione 17.0 coppia massima 1850 giri 38 KPM [...]
Vi voglio descrivere, in questa prima parte di resoconto, la mia realizzazione, a quanto ne so, prima ed unica nel suo genere, di posizionamento dell’intercooler sotto il cofano della Toyota serie 80 e non, come nella norma, dietro la mascherina frontale. In effetti durante le varie fasi di lavorazione e memore delle difficoltà incontrate, tutte comunque fino ad ora superate con un minimo di attenzione, posso capire perché molto più semplicemente, anche le grosse ditte che producono kit di trasformazione si accontentino di mettere l’intercooler sul frontale della macchina. Inoltre nessun costruttore vi direbbe che dovete sfondare il cofano per montare un pezzo… Ho voluto tentare questa nuova strada, partendo da zero, senza nessun documento o foto ad aiutarmi.
Durante la realizzazione, ancora in corso, della struttura per inserire l’intercooler sotto il cofano della mia 80, mi sono trovato ad avere a che fare con la circuiteria pneumatica dell’impianto EGR. Sulla mia macchina, come penso su molte delle vostre, questo impianto è in loco ma è a tutti gli effetti disattivato.
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