MATMATA, la guelta dei fossili viventi di Gian Casati Molti sahariani hanno sentito parlare di coccodrilli nel deserto. A tutti viene in mente la celebrata guelta di Archei che si trova in Ciad, nella regione dell’Ennedi, dove pochi fortunati hanno potuto vedere i famosi coccodrilli. Io stesso, nei primi anni 90 del secolo scorso, [...]
UNA COPPIA IN TRANSAFRICA. TERZA TAPPA, DA COTONOU A LIBREVILLE Di Cristina e Bruno Riccardi – (Onurb55) 4/1/2019. Siamo su un aereo della Turkish Airlines che da Milano Malpensa ci porterà a Istanbul e poi a Cotonou in Benin dove riprenderemo Tatiana, la nostra 4×4, per proseguire la Transafrica in solitaria, che per questa terza [...]
Blitz in Marocco e Mauritania L’Africa Nera nel cuore del Sahara Dal 20/12/2018 al 12/1/2019 Equipaggio: Zen, Annina e Sabry Zen Nissan Patrol Y61 passo lungo detta La Morte Nera zen@zen1.it Preambolo L’idea è nata da una promessa fatta a mia figlia Sabrina che era piccola quando molti anni fa viaggiavo in lungo e in [...]
UNA COPPIA IN TRANSAFRICA. SECONDA TAPPA DA BOBO DIOULASSO A COTONOU Di Cristina e Bruno Riccardi 3/3/2018. L’aereo della Royal Air Maroc decolla dall’aeroporto di Torino Caselle durante una copiosa nevicata. Ci porterà allo scalo di Casablanca e da qui proseguiremo per Ouagadougou, capitale del Burkina Faso da dove infine, raggiungeremo in corriera Bobo Dioulasso [...]
UNA COPPIA IN TRANSAFRICA. PRIMA TAPPA DA TANGERI A BOBO DIOULASSO di Cristina e Bruno Riccardi 9/2/2017 – Siamo su una banchina del porto di Genova tra code di auto marocchine cariche all’inverosimile, davanti all’enorme bocca della stiva di una nave della GNV, stavolta l’Excelsior, in partenza per Tanger Med. Quante volte ci siamo imbarcati [...]
– Passati 50 anni dal viaggio “Trans Africa Tour” vissuto con Nino Cirani ripercorro con amici, Andrea, Augusto, Giba, Gigi – anche loro malati d’Africa – l’attraversata Africana sud/nord seguendo circa lo stesso intinerario. Nonostante in questi anni abbia viaggiato molto in questo continente volevo avere una idea “generale” dei cambiamenti avvenuti dal viaggio del [...]
Lo stato del Ghana si affaccia sul Golfo di Guinea e da qui ha inizio un grande viaggio che, attraversando il regno degli Ashanti, ci porta ad un altro grande regno, il Dahomey.
Era il 1482 ed i portoghesi arrivarono su queste coste e come primo logico atto, fondarono a picco sulla scogliera un castello, che sarebbe servito come base di appoggio per le loro navi, e lo intitolarono a San Giorgio da Mina.Questa denominazione, col passare degli anni, si contrasse fino a diventare l’attuale Elmina, nome terribile, evocatore di inumani commerci di schiavi, di soprusi orrendi che dimostrano dove la crudeltà dell’uomo può giungere.
Ecco il diario sintetico del nostro viaggio nell’Africa del centro-ovest che abbiamo fatto quest’anno dal 21 gennaio al 23 marzo. Si tratta di 63 giorni per un totale di 22789 chilometri percorsi sia su asfalto sia su pista a volte anche dura.
Da Niamey, dove atterrano i voli intercontinentali, ad Agadez, porta d’ingresso ai grandi Tenerè, ci sono mille chilometri di noia. Dodici ore di macchina in un territorio piatto, ricco solo di coltivazioni agricole, con un solo punto interessante, Abalak, il più grande mercato ad uso e consumo dei Tuareg.
Ad Agadez siamo nel centro del Niger, grande repubblica nord africana, quattro volte la superficie italiana. La città è quanto di più classico in fatto di urbanistica sahariana, case basse intonacate di bianco, vie invase da una eterogenea popolazione in maggioranza tuareg, poi bororo, peul, tebu, kanuri, hausa. Qui più che mai questa riflessione è vera: “quando visitiamo luoghi lontani pensiamo di muoverci nello spazio mentre in realtà ci spostiamo nel tempo”. Alcuni artigiani tuareg, i forgerons, un po’ fabbri, un po’ orafi, fondono strane leghe di metalli per fabbricare le “croci di Agadez” monili di una forma che ricorda la croce, diverse per ogni kel tuareg, che, portata al collo, definisce la loro tribu di provenienza. Su tutto, ad Agadez, domina un grande minareto di “banco” vecchio di cinquecento anni e da sempre faro di riferimento per chi arriva dal grande deserto.
23.12.2007 Sbarco in Africa del Nord
Arrivo a Tunisi alle 7.30 con il traghetto partito da Salerno il 21 Dicembre a mezzanotte. Dogana abbastanza veloce, alle 10.30 visitiamo Cartagine e il teatro romano e poi decidiamo di andare a Kairouan a fare acquisti di tappeti. Il suk è bello ma non come Marrakech. Poi via per Gabes attraverso uliveti sconfinati. Alle 18:00 fa buio e decidiamo di accamparci nel porticciolo di Sakira a 60 km da Gabes. Alle 22.30 arriva la polizia e si mettono a ispezionare la macchina mentre dormiamo. Ci svegliamo mentre comunicano la targa con la radio. Dopo una chiacchierata tra Fabri con la testa fuori della tenda e il poliziotto 2 metri più in basso, tutto ok. Poi il gendarme resta a fare la guardia al campo fino al mattino, sorprendente.
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