Il Corano non è un libro che racconta la storia di un popolo, non ha un ordine cronologico di avvenimenti, non ha un inizio e una conclusione, ma si tratta di una composizione poetica in prosa rimata in cui le rime, il ritmo ed i significati creano delle sintesi trascendentali, in cui si scorgono valori universali.
Arabo classico o letterario.- al ‘arabiatu al fusshâ L’arabo classico è per gli arabi strettamente connesso con il Corano. Nei 15 secoli trascorsi dalla comparsa dell’Islâm questa lingua non ha subito cambiamenti o contaminazioni sostanziali, il motivo di questa refrattarietà ai naturali processi evolutivi che in generale tutte le lingue subiscono è da ricercarsi innanzi tutto nella connessione con il carattere dogmatico che il Corano dona a questa lingua che, per i fedeli è intoccabile nell’intenzione di evitare errori nella esegesi e nei significati originali.
ali tatuaggi indelebili sono eseguiti a secondo degli scopi durante l’età infantile, per distinguere l’appartenenza ad una tribù nonché per esprimere ancestrali simboli socio-religiosi, quali ad esempio la croce. In questo caso specifico, infatti, questo simbolo sembra essere una eredità culturale berbera, assimilata dalla religione cristiana, diffusa in tutto il nord-Africa prima dell’ avvento dell’ islâm rimasta nell’immaginario della gente.
La ghirba è tutt’oggi nel Sahara il miglior contenitore per la conservazione dell’acqua.
La traspirazione della pelle permettono la conservazione dell’acqua ad una temperatura sempre bevibile. Appesa a lato del dromedario, aderisce morbidamente al corpo dell’animale e senza asperità non lo ferisce.
Fra le arcaiche ma funzionali differenti metodologie terapeutiche per la cura delle malattie della pelle in uso tra le genti del Sahara vi è certamente l’utilizzo del Catrame Vegetale che viene realizzato attraverso un sistema di distillazione con una combinazione di contenitori e canne in argilla, l’insieme della apparecchiatura viene chiamato in lingua araba majbâ.
Questo particolare amuleto(detto grigri) viene normalmente utilizzato a fini protettivi. All’interno delle valve (sigillate a stagno) si trova un foglio su cui una persona religiosa (marabutto) ha scritto frasi coraniche allo scopo di comporre con queste un auspicio positivo nei confronti delle numerose avversità della vita: una malattia, una sventura o semplicemente una protezione dalle avversità future.
…mi soffermavo continuamente sui significati che potessero avere i 99 nomi di Allah. Mi chiedevo il senso, lo scopo. Mi apparivano a una prima considerazione termini eccessivamente superficiali per descrivere Dio, erano espressioni, parole che tradotte in italiano potevano essere parti di preghiere a un Dio troppo umano per essere onnisciente, eterno, universale.
triangolo di morbida lana intrecciata, avente lo scopo di coprire le mammelle delle femmine di dromedario. L’utensile è costituito da una parte in lana di pecora (il triangolo e i tre lacci alle estremità) per ottenere l’adeguata morbidezza a contatto con le mammelle e da una in pelo di capra, intrecciata a corda, che si affranca sopra la gobba e sotto la coda. La banda in pelo che si porta anteriormente alla gobba prende il nome di zahl e presenta una decorazione ad intreccio.
Tecniche per la lettura del deserto.
La sabbia non è altro che la polverizzazione delle rocce?
In ogni granello di sabbia vi è scritto la storia del deserto.
In ogni goccia di rugiada vi è quella dell’oceano……
Il termine oasi deriva dall’egiziano waha, che significa stazione e per definizione é un’area limitata in una estensione desertica ove, per l’affioramento locale della falda idrica sotterranea, compare la vegetazione e si rendono possibili le colture e l’insediamento umano.
Le oasi si trovano in zone depresse, lungo i corsi degli widiyan (fiumi).
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