Nello scrivere questo libro ci siamo proposti lo scopo di produrre un manuale, una piccola enciclopedia utile a coloro che desiderino conoscere il deserto tunisino nelle sue molteplici manifestazioni. Quattro sono i temi sviluppati: il territorio, la flora e la fauna, gli uomini e la storia, oltre a cinque itinerari tematici per offrire ai viaggiatori uno strumento di esplorazione di questa porzione di Sahara.
Figlia di nomadi, nata e cresciuta a Kenadsa, un villaggio nel deserto algerino, Malika Mokkedem racconta di sua nonna Zohra, la nomade Tuareg che il destino ha costretto a farsi sedentaria: per evadere dall’immobilità, Zohra ricorre alle sue doti di narratrice e cerce di riportare nella vita quotidiana tracce di fiaba e di magia, di ricordare le tradizioni e i racconti della sua “gente in cammino
L’itinerario di Varthema è la relazione di viaggio piu affascinante che esista nella letteratura italiana.
Il testo è il diario di un grande avventuriero bolognese del cinquecento che esplora gran parte del mondo allora conosciuto si spinge dall’egitto all’india descrivendo usi, e costumi. La lettura è immensamente piu scorrevole ed avvincente del Milione di Marco Polo. Il libro riporta nella parte inferiore una copia fotografica del testo del Varthema, nella parte superiore il testo ribattuto per renderlo piu leggibile, viene comunque mantenuto lo stile della narrazione che è guidata e illustrata da un notevolissimo numero di note a pie pagina che permettono di inquadrare la realtà del tempo e descrivono le parti piu ostiche del testo. Il testo è inoltre corredato da un notevolissimo numero di immagini (xilografie) tratte dalle varie versioni dell’itinerario che nel 500 venne tradotto in moltissime lingue da prima Portoghese (a lingua “internazionale” di quei tempi), Tedesco poi inglese.
Libro etnografico sulla vita del bambino dalla nascita all’ingresso nella società molto ricco di fotografie spiegazioni di comportamenti, riti. Molto curato si occupa essenzialmente dell’Africa occidentale senza parlare propriamente delle nazioni si occupa delle etnie Mundari, Dogon, Bambara, Fulbè, Matakam. Non serve sicuramente per organizzare un viaggio ma è utilissimo per capire la cultura dei popoli che si incontrano nel proprio viaggiare.
La lettura di questo testo pubblicato in edizione anastatica dalla Dar el Fergiani di Londra e scritto nel 1936 dal figlio del vice governatore della Tripolitania può apparire ad un sommario giudizio come la narrazione di un viaggio fatto da turista particolarmente privilegiato in terra d’Africa, tanto prevale l’enfasi dell’allora ventisettenne narratore milanese per il particolare periodo e contesto in cui compie questo suo viaggio.
Molto interessante in quanto, essendo destinato ai ragazzi, esprime una grande quantità di informazioni e nozioni in una forma facilmente recepibile. Alcune notizie interessantissime le troverete solo qui! Ottimi disegni. Ideale per iniziare a “viaggiare” con la mente tra le sabbie.
Saggio con tante storie dal paese Dogon.
Immagini ricordate alla vigilia della sua partenza da Bandiagara da Piero Coppo Medico neuropsichiatra e psicoterapeuta che dal 77 si interessa di etnopsichiatria.
Dal 79 al 93 ha lavorato in Mali come consulente dell OMS e cooperante in programmi sanitari rivolti alla medicna tradizionale.
Il culto animista ed il feticismo hanno tra loro molte connessioni e somiglianze nei rituali ma sono profondamente differenti. L’animismo permette di comunicare attraverso il creato con il Dio supremo ed è una religione dalle implicazioni universali, mentre il feticismo è la pratica che attraverso simboli, simbolismi e rituali magici dà la credenza ai praticanti di possedere i geni e le forze soprannaturali per soddisfare i bisogni immediati della vita.
Le crociate, che si svolsero tra il 1096 e il 1291 e che coincisero con l’avvento dell’egemonia turca sul mondo arabo islamico, non impedirono lo svilupparsi di scambi culturali e commerciali tra l’Oriente musulmano e l’Occidente cristiano.
In quel periodo nacque la Cavalleria Cristiana mentre già nell’Islâm una più antica cavalleria formava i giovani alla bravura alla generosità, al servizio degli altri e s’ispirava ai valori dell’ascesi e della mistica musulmana. Gli scambi tra le due cavallerie, la futuwah araba e i Templari cristiani, favorirono le gravi accuse che contro questi furono orchestrate in Occidente, tra di esse quella di far parte di sette esoteriche in cui gli iniziati s’ispiravano a principi gnostici, neoplatonici.
Gli Arabi e l’Islâm entrano da protagonisti sulla scena della storia nel VII secolo dopo Cristo, primo dell’era musulmana, che inizia con l’emigrazione (Egira) di Muhammad (Maometto) e i suoi primi compagni da Mecca a Medina. Già dal suo primo secolo di vita, l’Islâm è chiamato non solo al confronto militare e politico con i Bizzantini del Sacro Romano impero e con i Sassanidi dell’impero persiano, ma all’incontro con i centri del pensiero filosofico e religioso dell’epoca che, nel Vicino Oriente, erano la Siria e la Persia e, in Egitto, la Città di Alessandria.
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