La fantasia popolare ha sempre sentito il bisogno di riempire gli spazi non abitati misteriosi di esseri alla cui influenza si attribuiscono tutti i fenomeni che appaiono diversi dal corso naturale delle cose, poiché ogni manifestazione doveva avere una ragione.
In Marocco è forte la presenza di incisioni rupestri, se ne trovano in molte zone sia nel centro che nel sud marocchino. Eccezionali invece sono le pitture, più labili e poco resistenti alle intemperie nei millenni.
Uniche pitture rupestri finora conosciute in Marocco sono quelle del sito a sud di Msied. Grazie al WP fornitoci da un viaggiatore francese conosciuto in rete, tenteremo di raggiungere il sito.
Tahar Ben Jelloum noto scrittore marocchino,ha asserito in una recente intervista che il deserto,di cui si parla spesso nelle sue opere,rappresenta per l’immaginario occidentale un pensiero astratto,un fenomeno mitologico-meditativo piuttosto che la riproduzione i una realtà.In verità il deserto non è solo silenzio,luce,vuoto,spazio infinito e fantastico,ma una terra viva,popolata da uomini,cose,città.
John Reader, scrittore e fotografo, nonchè menbro onorario del dipartimento di antropologia dell’University College di Londra, tenta con questo testo una impresa non facile:
Raccontare la storia di un Continente, quello Africano, e lo fa con dovizia di particolari, dall’origine “geologica” alla comparsa dei primi ominidi.
Tre nuovi lavori, frutto di continue ricerche il loco.
Segni e Simboli della Cultura Amazighen negli Ksur del Sud-Est Tunisia
ESPLORAZIONI DELLE MOSCHEE SOTTERRANEE DEL DJEBEL DEMMER
DEHIBAT
Informazioni pratiche su come muoversi sulla falesia di Bandiagara, mopti e dintorni
Marocco. Terra di kasbha, mercati, turismo. Marocco di 65000 km di strade asfaltate, Marocco che chiede a gran voce l’annessione alla CEE. Marocco dello sviluppo tecnologico ed industriale. Un Marocco che cresce e che le riviste di viaggio ci trasmettono come ricco di colore, profumi, tradizioni…un Paese stabile, lanciato verso un futuro sempre più solido…
Ex Africa semper aliquid novi.” Dall’Africa giunge sempre qualcosa di nuovo”,scriveva quasi 2000 anni fa Plinio il Vecchio.
Certo,da dove ci troviamo le cose non parrebbero così:distese di dune a perdita d’occhio come un oceano essiccato.Ampi altopiani solcati da profonde fenditure che millenni or sono altro non erano che i letti scoscesi di impetuosi fiumi,oggi arsi alvei di pietra.
By Marino – Al Bahary Originally Posted Thursday, January 13, 2005 Durante il medio evo (700- 1300 d.C.), gli scambi culturali erano in grande fermento, gli studi e le traduzioni dal greco, dall’aramaico, dal persiano, dal siriaco, dalle scritture cinesi e indiane, avevano apportato nella civiltà islamica una enorme quantità di nuove conoscenze, lo [...]
Appena superata una superba duna a ridosso del crinale di un costone roccioso,ecco che all’improvviso appare un paesaggio mozzafiato.Un ampia valle disseminata di “Yardangs” (piccole colline erose dalla forma conica) si estende a perdita d’occhio fino a confondersi con un orizzonte chiuso da picchi e pianori rocciosi.
Così la Hidden Valley doveva essere apparsa nel febbraio 1991 ad una èquipe di archeologi provenienti dagli Atenei di Londra e del Cairo.
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