Lo scontro è avvenuto ed il silenzioso e latente conflitto è esploso. La speranza si configura ora, solo all’interno di una rinnovata nazione, più giusta, più rispettosa, più democratica. Il rapido e violento avvenimento si ripercuote anche sull’immaginario di tutti gli occidentali che della Tunisia hanno fatto una seconda Patria. Noi italiani abbiamo avuto dalla Farnesina il consiglio alla massima attenzione, ma che fare? La nostra permanenza in Tunisia, le nostre abitudini, le nostre conoscenze.. molti di noi in qualche modo hanno per ora deciso di continuare a partecipare alla vita nazionale pur se coinvolti nel dolore e nel coinvolgimento del dramma sociale.
By Anna Jannello Originally Posted Monday, December 27, 2010 La musica del deserto di Anna Jannello Terre di mezzo editore pagine 42 euro 7 Un viaggio alla scoperta delle radici della musica nella terra dei tuareg. Dal Festival au Désert a Timbuctu fino a Les Voix de Bamako – due degli appuntamenti più importanti [...]
Leggi le prime pagine a piedi, bici, cavallo, fuoristrada, camper, barca, aereo, per andare dove?
Non è una guida nè un manuale. L’autore si definisce un “ingordo di paesaggi” ed in questo libro ricorda i luoghi, gli amici, i personaggi incontrati. Racconta le avventure, i sentimenti, gli episodi che sono rimasti impressi nella sua memoria e le considerazioni che sono maturate da una vita di viaggi da “dietro casa” ai più lontani deserti.
By sahara.it Originally Posted Tuesday, November 9, 2010 Ho il piacere di invitarvi ad un avvenimento irrinunciabile: la presentazione del mio secondo libro “SCHEGGIA, una storia di moto e di amicizia” A distanza di due anni dal “Cuore a Due Cilindri”, esce questo romanzo on the road, nella più classica accezione del termine, dedicato [...]
I tre laghi che circondano il Vulcano Waw an Namus in Libia sono “diversi”: due laghi, quello a SW e SE, hanno acque classificate come “brines” o iper-saline (si considerano tali le acque con concentrazioni superiori a 100 grammi/litro di solidi totali disciolti). Il lago a NE consiste in una miscela di brine e acqua oligominerale.
La Libia è un Paese che non si concede ai distratti. Ma si svela a chi cerca con passione. Ogni storia ne contiene un’altra. Dalla sconfitta di Sciara Sciat – nell’oasi di Tripoli – la battaglia che cambiò per sempre le relazioni tra Italia e Libia; ai “ventimila di Balbo”; all’epoca d’oro dei pirati del Seicento; alle incisioni rupestri del Messak. Un viaggio pieno di sorprese nella Libia minore, tra deserti, villaggi scomparsi ed eroi. Un lungo racconto che accende sensi che forse abbiamo dimenticato di avere.
By Edoardo Bauer Originally Posted Friday, July 2, 2010 Un libro per un Pozzo/A book for a Well Chi mi conosce personalmente, conosce anche il profondo amore che nutro per l’Africa, il deserto, le sue genti. In tanti anni di lavoro fotogiornalistico e di viaggi in quei luoghi magici ho raccolto molte immagini, [...]
By sahara.it Originally Posted Tuesday, February 16, 2010 STORIE DI SABBIA Sismondi Editore – Fondazione O.M.C.Collegio Pio X I EDIZIONE – Maggio 2009 ISBN 978-88-88005-24-9 la prima pagina del libro: Storie di Sabbia Uscire da casa, da scola, dalla vita che ti prende ogni giorno e andare nel deserto è, paradossalmente, entrare in sè stessi. [...]
La manifestazione tradizionale si svolge nel grande spazio di Hinich sulle dune alla periferia della cittadina di Douz. Questo avvenimento dove un tempo sfilavano solo cavalieri e dromedari in una grandiosa giostra di costume da alcuni anni si è finalmente arricchito di una consistente anima intellettuale, fattore indispensabile per tenere vivo e fermare nella memoria l’autentico spirito del Sahara perché tutto non scada come stava avvenendo in una espressione semplicemente spettacolare.
Dal Congo alla Mauritania, dallo Zambia alla Namibia, dall’Algeria al Gabon, questo libro anomalo, colorato, scritto e illustrato, attraversa una decina di grandi e bellissimi paesi africani. È un diario di viaggio e una guida, una raccolta fotografica e di storie, quadri da un’esposizione e racconto interiore. L’idea è quella di ricostruire un’immagine possibile del continente, visto con gli occhi di chi lo viaggia da quindici anni, innamorandosene ogni volta.
Ultimi Commenti