Il deserto è come il mare, molte sono le somiglianze sia nell’aspetto fisico sia nella sue concezioni metaforiche, le onde sono dune, le oasi le isole nel mezzo di uno spazio che si presenta misterioso e nel contempo affascinante. Dal mare come dal deserto riemergono prima o poi tutto quel che per anni gli abbiamo donato, ovvero le scorie e i fantasmi del nostro benessere.
Questo è il ricordo dei passi di un viaggio di dolore e di speranza, di un cammino compiuto in cui ogni tappa ogni incontro ogni avvenimento è scritto per il recupero di passi dimenticati, dimenticati dall’inizio del mondo, passi di un Adamo perfetto, passi di uomo di pace assoluta vissuto in sublime armonia nell’oasi del terrestre paradiso. Nato, creato poi evoluto, poi caduto come l’angelo di luce nell’inferno d’oggi, caduto in rovina tra guerre e strazianti delitti. Homo Erectus , Homo Sapiens, Homo Proficuus, Homo Degenaratus
Africa…Già, Africa. Quest’Africa che ci prende, chi piu’ e chi meno, tutti noi che qui scriviamo, leggiamo, sogniamo. Riflettevo, forse spinto a farlo dal silenzio di questa casa soffocata dalla neve dopo tanti giorni di sabbia…O forse spronato dalle righe di un libro che ho da poco finito di leggere, di Beppe Severgnini, sul comportamento…Così pensavo alle cose viste, vissute e toccate in tanti anni di deserti, in tanti km di piste.
Il deserto a Tataouine è uno stato mentale immaginato e contemporaneamente reale, uno spazio in cui regna una profonda sofferenza, metafora dell’inferno in terra dove per contrario i cieli celesti sono i luoghi di elevazione spirituale. Il deserto è l’antro bruciato, tuttavia la sua carica magnetica mi seduce come attira il fascino del male. Quel male tanto disprezzato ma sempre carico di seduzione.
L’avventura nel Sahara non ha esaurito il suo carattere epico dei secoli passati ma è presente nelle descrizioni anche dei nuovi viaggiatori. Ancor oggi il viaggiatore moderno sente la necessità di avere un rapporto cerebrale per misurarsi con l’ambiente desertico attraverso il verbalizzare di concetti e idee per avere con esso un rapporto intimo, perché diventi un luogo d’ispirazione letteraria e simbolo di ricerca mistica.
By RoboGabr’Aoun Originally Posted Friday, February 16, 2007 LETTERA APERTA AI SAHARIANI Cari amici, Mi permetto di parlarVi direttamente in questa mail pubblica per un questione che mi sta particolarmente a cuore. E’ uscito, o perlomeno ha iniziato ad essere distribuito a livello nazionale, il mio ultimo libro “L’ODORE DELLA POLVERE”, edito da Prospettiva [...]
By Marino – Al Bahary Originally Posted Thursday, January 13, 2005 Durante il medio evo (700- 1300 d.C.), gli scambi culturali erano in grande fermento, gli studi e le traduzioni dal greco, dall’aramaico, dal persiano, dal siriaco, dalle scritture cinesi e indiane, avevano apportato nella civiltà islamica una enorme quantità di nuove conoscenze, lo [...]
…mi soffermavo continuamente sui significati che potessero avere i 99 nomi di Allah. Mi chiedevo il senso, lo scopo. Mi apparivano a una prima considerazione termini eccessivamente superficiali per descrivere Dio, erano espressioni, parole che tradotte in italiano potevano essere parti di preghiere a un Dio troppo umano per essere onnisciente, eterno, universale.
Tecniche per la lettura del deserto.
La sabbia non è altro che la polverizzazione delle rocce?
In ogni granello di sabbia vi è scritto la storia del deserto.
In ogni goccia di rugiada vi è quella dell’oceano……
Sotto il venticinquesimo
parallelo la costellazione di Orione in tutto il suo splendore domina incontrastata
la volta celeste .
Solo l’inconfondibile quadrilatero
dell’Orsa Minore contrasta imponente il suo rifulgere in un’eterna sfida nell’arena
del firmamento.
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