…L’Africa è un Paese in continuo cambiamento non solo sociale ma anche morfologico:
dedicarsi alla riedizione di una Guida tecnica significa praticamente riscrivere in gran parte il libro stesso, per porre rimedio non solo ai cambiamenti avvenuti in loco dal tempo della prima pubblicazione, ma anche agli eventuali errori o leggerezze sfuggiti alla mia osservazione sul campo o alla mia penna nella stesura originaria del testo.
Per questa seconda edizione ho ripercorso quasi totalmente i tracciati qui proposti, rimappando le coordinate là dove era necessaria una precisione maggiore ed ho avuto la fortuna ed il piacere di condividere la fatica e confrontarmi con alcuni tra i piu’ grandi viaggiatori delle sabbie, per poter dare alla stampa un prodotto migliore, il più possibile preciso, sicuramente rinnovato, ricco di nuovi percorsi nel frattempo scoperti, a dare ancora più spazio al desiderio di viaggio, di sogni e di ricerca del silenzio cui tutti coloro che scendono in Sahara anelano.
Due Amici tra i più esperti viaggiatori d’Africa che mai io abbia incontrato, entrambi di valido aiuto nella stesura della prima edizione di questa guida nel 2001/2002, Hans Bachstad Malan e Sergio “Bubu” Palumbo, sono venuti a ma
credo che l’esplicare nei dettagli la preparazione di un mezzo da diporto africano possa essere di stimolo e, forse, d’aiuto per chi si trovi nella necessità di rendere il proprio 4×4 idoneo ad un raid in deserto. Le indicazioni di produttori di particolari after market e di specialisti nella preparazione dei mezzi sono a mio parere voci utilissime nell’ambito di un portale che ha, come scopo, l’informazione rivolta a coloro che “vivono” l’Africa come passione. Molti di questi produttori e preparatori sono miei sponsor, e questo non da ieri; cio’ non toglie che, a prescindere da questo, essi siano tra i migliori del panorama nazionale del settore e proprio in virtù della loro professionalità ho accettato di esserne testimonial; credo pertanto che la loro segnalazione sia utile a tutti i lettori di queste pagine.
Marocco. Terra di kasbha, mercati, turismo. Marocco di 65000 km di strade asfaltate, Marocco che chiede a gran voce l’annessione alla CEE. Marocco dello sviluppo tecnologico ed industriale. Un Marocco che cresce e che le riviste di viaggio ci trasmettono come ricco di colore, profumi, tradizioni…un Paese stabile, lanciato verso un futuro sempre più solido…
E’ iniziata così la spedizione che ha condotto le nostre ruote ancora una volta sulle piste africane, alla ricerca di nuove emozioni e nuovi tracciati in un Marocco già visitato infinite volte negli anni passati e che ancora, anche in questa occasione, saprà meravigliarci e catturarci con scorci unici ed inattesi.
Una colonna lunga 4 chilometri di mezzi intrappolati dal ghiaccio degli alti valichi ad ovest di Midelt è stato il nostro laconico panorama una volta lasciata la città di Ifrane. Caos indescrivibile di notizie contraddittorie, turisti e locali infuriati, intere famiglie già da due giorni costrette a sopravvivere a temperature polari senza protezione adeguata. Frese e spazzaneve fanno la spola, unici mezzi a cui è consentito di oltrepassare la Barriere de Neige, sorvegliata dai gendarmi.
Una nebbia fitta e pesante avvolge la nostra tenda in questa mattina umida. I teli della Air Camping sono fradici, e tutto ciò che sfioro è bagnato, qui nel Oued Assaka, 100 km a sud di Ifni.
Il vento che soffia dal mare porta l’eco del fragore delle onde, ed un’aria satura mi scende nei polmoni: mi sembra di respirare acqua di mare.
Il precipizio sull’Assaka scompare inghiottito dalla nebbia, appena una ventina di metri più in là.
E’ mattina presto quando lascio Khartoum verso nord, attraverso il ponte ferroviario costruito un secolo fa dagli inglesi…il grosso fuoristrada fende la marea impressionante di veicoli in movimento, infilandosi tra le spire di questo serpente di lamiere sbuffanti, rotolante per le strade nella più totale anarchia.
La bidonville a nord della capitale si spande per chilometri oltre le mura degli ultimi edifici di Khartoum North, misero insieme di capanne di fango, cartone, paglia, stracci e quant’altro venga vomitato dalla città verso le discariche. Le distese di cespugli intorno alle dimore sono come una scultura d’arte moderna.
By Robogabraoun Originally Posted Friday, October 8, 2004 CAP 180° NELL’ERG ORIENTALE Robo Gabr’Aoun I quad mi precedono sulla pista verso il pozzo di Bel Haj Bhraim, su quella che un tempo era la via diretta per Ksar Ghilane, da Douz…Un tempo, perché oggi una nuova traccia è stata segnata, una super strada ben [...]
informazioni tecniche, pericoli e malatti, l’artigianato, la cucina, i siti archeologici, una miniguida ricca di informazioni
By Robogabraoun Originally Posted Saturday, September 25, 2004 RELAZIONE VIAGGIO ADMER–TADRART + TASSILI 20 dicembre 2003 \ 5 gennaio 2004 GUIDA: ROBO GABR’AOUN Partecipanti: 15 ANDATA – Volo di linea Air Algerie da Roma Fiumicino per Algeri. Partenza avvenuta con circa 3 ore di ritardo, con conseguente corsa attraverso lo scalo di Algeri per [...]
By Robogabraoun Originally Posted Wednesday, August 18, 2004 PISTA AIT BEN HADDOU- TELOUET (Marocco 49 Km) a cura di Roberto Salvai e A.Cara Rilevata nell’agosto ’99 Strada statale Ouarzazate-Marrakech.Provenendo da Ouarzazate dopo circa 30 km troviamo il bivio sulla destra per Ait Ben Haddou, ben segnalato da un cartello bianco.Dal bivio al [...]
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