La ghirba è tutt’oggi nel Sahara il miglior contenitore per la conservazione dell’acqua.
La traspirazione della pelle permettono la conservazione dell’acqua ad una temperatura sempre bevibile. Appesa a lato del dromedario, aderisce morbidamente al corpo dell’animale e senza asperità non lo ferisce.
Fra le arcaiche ma funzionali differenti metodologie terapeutiche per la cura delle malattie della pelle in uso tra le genti del Sahara vi è certamente l’utilizzo del Catrame Vegetale che viene realizzato attraverso un sistema di distillazione con una combinazione di contenitori e canne in argilla, l’insieme della apparecchiatura viene chiamato in lingua araba majbâ.
Questo particolare amuleto(detto grigri) viene normalmente utilizzato a fini protettivi. All’interno delle valve (sigillate a stagno) si trova un foglio su cui una persona religiosa (marabutto) ha scritto frasi coraniche allo scopo di comporre con queste un auspicio positivo nei confronti delle numerose avversità della vita: una malattia, una sventura o semplicemente una protezione dalle avversità future.
…mi soffermavo continuamente sui significati che potessero avere i 99 nomi di Allah. Mi chiedevo il senso, lo scopo. Mi apparivano a una prima considerazione termini eccessivamente superficiali per descrivere Dio, erano espressioni, parole che tradotte in italiano potevano essere parti di preghiere a un Dio troppo umano per essere onnisciente, eterno, universale.
Questo documento antico risalente alla fine del diciassettesimo secolo d.C. Ci è stato cortesemente donato dal Signor Nurre din al Makki di Duz- discendente di una importante famiglia di cadì (notai) , allo scopo di esporre con esso l’eleganza linguistica ed il metodo giuridico di documento di “usocapione” di un territorio un tempo brullo ed incolto chiamato ” al ‘hawidata” che il Signor al Mabrûk ben Rujuh dopo averlo lavorato per lungo tempo lo trasformò in oasi.
cuscino da conversazione e riposo. Il manufatto è realizzato con pelo di capra e lana di pecora tessuti su telaio orizzontale. La parte annodata, decorata con caratteristici motivi, è accoppiata con una stoffa più comune, di colore ocra, a dare un tubo che viene riempito con lana, pelo o fibre vegetali. Lungo i lati più corti sono evidenti delle frange molto lunghe a scopo decorativo.
triangolo di morbida lana intrecciata, avente lo scopo di coprire le mammelle delle femmine di dromedario. L’utensile è costituito da una parte in lana di pecora (il triangolo e i tre lacci alle estremità) per ottenere l’adeguata morbidezza a contatto con le mammelle e da una in pelo di capra, intrecciata a corda, che si affranca sopra la gobba e sotto la coda. La banda in pelo che si porta anteriormente alla gobba prende il nome di zahl e presenta una decorazione ad intreccio.
Tecniche per la lettura del deserto.
La sabbia non è altro che la polverizzazione delle rocce?
In ogni granello di sabbia vi è scritto la storia del deserto.
In ogni goccia di rugiada vi è quella dell’oceano……
La rosa del deserto è una formazione minerale molto comune nel deserto e si trova in abbondanza nelle vicinanze di falde freatiche sotterranee poco profonde. Il meccanismo di formazione necessita di alcune contingenti situazioni ambientali e climatiche.
La vipera cornuta del Sahara (Ceraste cerastes) è l’animale più temuto dai nomadi del deserto. La sua colorazione simile alla sabbia la nasconde e ne fa un pericolo costante e improvviso. Il suo veleno è letale per l’uomo e, a volte, persino per un dromedario.
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